Capitolo 59

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I wendigo entrarono dalla porta, distruggendola. Erano creature enormi, orrende e crudeli.

Le guardie angeliche, vicino all'entrata dell'Accademia, erano state brutalmente assassinate. Difatti i corpi giacevano a terra ai piedi di alcuni wendigo dalla bocca sanguinante.

La testa dei nostri nemici consisteva in un teschio allungato con forme animalesche, poderose corna e gli occhi cavi e vuoti; mentre il corpo era ricoperto di pelo spinoso e provvisto di una strana armatura di ferro. Inoltre possedevano anche lunghissimi artigli.
Qualcuno di loro aveva persino degli oggetti affilati in mano.

Ci furono solo brevi e gelidi attimi in cui dominò solo il silenzio, poi la battaglia iniziò.

Azael mi nascose dietro di sé, frapponendosi fra me e i soldati dell'apocalisse.

Fu il caos.

Gli ospiti della stanza iniziarono a lottare per la propria vita. Alcuni cercarono di scappare, invece altri caddero in preda agli attacchi del nemico.

La situazione era davvero critica, dal momento che eravamo tutti disarmati. L'accesso della sala era stato distrutto, ma non distava molto da me.
Non volevo fuggire, ma vicino all'ingresso vi erano i contenitori degli angeli, agli angoli della sala. Dovevo fare in modo di raggiungerli.

I gemelli demoniaci erano al mio fianco, ma presto furono sopraffatti dalle fila del nemico e ci separammo.

La confusione era tale che ne approfittai per passare inosservata. Evitai i combattimenti che riempivano l'intera stanza, notando come quei mostruosi esseri fossero davvero una moltitudine e tendessero ad aumentare ogni minuto di più. Per un caso fortuito arrivai alla destinazione senza avere ostacoli, ma, proprio quando stavo per prendere le armi ritirate, venni afferrata.

Un wendigo mutilato mi stava trattenendo per la caviglia, emettendo versi raccapriccianti. Si vedeva che era agonizzante e prossimo alla morte, ma, anche in quello stato, pareva essere molto forte e in grado di contrastarmi.

Fui pervasa da un impeto d'ira combinato con la paura e l'adrenalina del momento. Gli sferrai un calcio in grado di destabilizzarlo per un attimo, così che io potessi liberarmi.

In quel momento guardai dritta di fronte a me, proprio mentre un altro wendigo stava correndo nella mia direzione. Riuscii a evitarlo in tempo, ma persi l'equilibrio, inciampando in uno dei recipienti delle armi e riversandole sul pavimento.

Utilizzai l'incantesimo del vento, insegnatomi da Astaroth, per fare alzare in aria gli strumenti di guerra, facendoli poi disperdere in tutta la sala. Tenni una delle spade di Azael per difendermi, mentre sperai che l'altra potesse giungere a lui. Gli angeli e i demoni finalmente erano pronti a difendersi.

La mia soddisfazione durò pochi secondi, poiché vidi riavvicinarsi il wendigo di poco prima. Ero riuscita a far sì che non mi prendesse, ma per questo motivo ero finita a terra in una posizione di combattimento svantaggiosa. Riuscii a comprendere dai suoi occhi cavi che desiderasse uccidermi e sembrava anche essersi reso conto di quello che avevo fatto con il mio incantesimo.

Mi alzai in fretta dal pavimento, tenendo stretta l'elsa del generale demoniaco. Mi mossi in fretta per scansare il primo colpo che fece, ma non fui abbastanza veloce per scampare al secondo.

Il mio rivale, però, era davvero velocissimo. Mi colpì superficialmente il braccio e aveva utilizzato quella che poteva essere una sua mano provvista di artigli.

Faceva male, ma era sopportabile. Potevo considerarmi fortunata, visto che non aveva utilizzato la sua sciabola, simile a un osso biancastro e levigato.

Non potevo continuare a evitare i suoi colpi, come già stavo facendo. Le mie energie sarebbero presto esaurite, mentre lui era come se fosse instancabile.

SWANWhere stories live. Discover now