Capitolo 23

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Non mi era mai capitato di assistere a un incendio doloso. O anche solo a un incendio. Ovviamente avevo partecipato alle prove antincendio scolastiche, ma non era nulla in confronto a questo.

Le fiamme, seppur ormai controllate, parevano gigantesche e feroci. Non erano le fiamme in sé ad essere pericolose, bensì il gran fumo che si stava propagando nell'aria e rendeva il cielo grigio.

Quando arrivai finalmente nel cortile, sospirai di sollievo. Ero al sicuro.

Raggiunsi gli altri studenti, che si erano racchiusi a cerchio con gli insegnanti. Erano tutti spaventati, nonostante la presenza dei pompieri.
Ma d'altronde nessuno poteva biasimarci.

A quanto pareva l'incendio era iniziato in un'ala inutilizzata della scuola, quella ovest e certamente c'erano buone probabilità che non si trattasse di un incidente. Si sospettava che fosse stato appiccato da qualcuno.

Cercai Chanel fra la folla.
La trovai seduta per terra in disparte in un angolo.

Ultimamente ero stata una pessima amica. Fra Raphael, Azael e la nuova scuola le avevo a malapena rivolto la parola. Dovevo rimediare.

Mi avvicinai a lei e la strinsi in un abbraccio, senza utilizzare le parole.
Il fuoco era una delle paure peggiori per Chanel. Da piccola aveva avuto un brutto incidente domestico, che fortunatamente non aveva lasciato segni sulla sua pelle, ma solo un gran spavento.

Ma anche se il fuoco non fosse stata una delle sue paure, il solo credere di poter morire terrorizzava anche me.

A un certo punto il preside Golem ci fece riunire, in un modo più ordinato, nel giardino delle rose bianche.

Per il problema di Azael e Adele ero andata in presidenza, eppure il giorno prima il preside non c'era. Gli avevo lasciato un'urgente lettera, ma non sembrava che l'avesse ancora letta, dal momento che non mi aveva neppure mandata a cercare.

Golem attirò l'attenzione su di sé, per poi iniziare un discorso: «Buonasera studenti e corpo insegnante, volevo solo rassicurarvi per quanto riguarda l'incidente di questa sera: l'incendio è stato domato con successo. E la scuola non ha riscontrato danni, a parte l'annerimento di qualche aula. In tutto questo, però, persiste ancora un lato negativo. È errato infatti parlare di incidente, come ho detto io poco fa, poiché l'incendio non è scoppiato, ma è stato appiccato. Per tanto, vi riferisco con anticipo che chiunque sia il colpevole, oltre a venire smascherato all'istante, attraverso delle indagini, sarà espulso immediatamente con tanto di sanzione penale. So che sembra una grave punizione, soprattutto perché verrà coinvolta la polizia, però questi atti vandalici devono essere sradicati e puniti con severità. Altrimenti aumenteranno di numero e non sempre si ha la fortuna di uscirne tutti indenni e a domare la catastrofe. Oggi di fatto, si è trattato solo di fortuna che nessuno si sia fatto nulla, abbiamo rischiato molto e noi non possiamo permetterci ciò. Spero che le mie parole possano indurvi a riflettere, poiché è questo che dovete fare. Avete rischiato la vostra vita per uno scherzo mortale, vi pare forse corretto? Buonanotte, le vostre camere sono nuovamente accessibili.»

A seguito della sua ultima frase, ci diede il permesso di disperderci.

Dovetti riaccompagnare Chanel nella propria stanza, era talmente scossa che non me la sentii di lasciarla da sola.

La feci stendere sul letto, dopodiché andai in camera mia a prendere un pigiama per me, per poi ritornare dalla mia amica a cercare di tranquillizzarla, passando la notte con lei.

La mia priorità quella notte era Chanel, ma di certo avevo notato che nel raduno non c'erano né Raphael con il suo gruppo né Azael con il proprio. C'era qualcosa di strano sotto e io avrei tanto voluto sapere di cosa si trattasse.

SWANWhere stories live. Discover now