'Sì Ca-uhm..."eroe"?'

'La smetta di chiamarmi in quel modo.'

'Sì...uhm...Signor Valente!'

'Non mi chiami per nulla!'

'Sì...uhm...identità...uhm...ignota...'

'Rossi lei è impossibile.'

'Grazie Ca-uhm...lasciamo perdere, che ne dice?' Altrimenti non ne saremmo più usciti fuori.

'Stranamente sono d'accordo con lei...ora passiamo a noi...' E iniziò ad avvicinarsi sempre di più al mio letto. Si fermò ad un passo da me. Poi, con un dito iniziò a sfiorarmi il contorno del viso.

A quel punto girai la faccia dall'altro lato. Mi vergognavo ad essere in quello stato. È vero, neanche mi ero guardata allo specchio, ma con tutti i colpi che quell'essere mi aveva inferto, dovevo avere il volto pieno di lividi e ferite.

'Non girarti di là, Chloe.' Disse con una voce che sembrava dolce e rassicurante.

Feci cenno di no.

'Temi che non riesca a guardarti con quei lividi?' A quel punto una lacrima, una singola lacrima rigò il mio volto. Una lacrima che cadde sulla mano di Valente. 'Chloe? Voglio che mi guardi negli occhi. Fammi vedere quei tuoi occhi grigi.' Come potevo dire di no?

Mi girai a guardarlo. Lui si accomodò sul mio letto verso di me. Il suo sguardo era così intenso che quasi avevo dimenticato di respirare.

'Anche con tutte quelle ferite Chloe, sei ancora la donna più bella che io abbia mai incontrato in tutta la mia vita.' Aspetta mondo. Cosa?? Ho capito bene? Ho sentito bene?

'Se la tua intenzione era farmi sentire meglio, beh ci sei riuscito Marco...' Accennai ad un triste sorriso.

'In realtà la mia intenzione era quella di dirti una cosa che era da tempo che volevo dirti, ma non volevo sembrare scontato. Sai, non sono bravo con questa cosa dei sentimenti...' Wow.

'Davvero? Non me ne ero accorta...' Stavolta sorrisi sul serio. Era vero. Non era molto bravo coi complimenti e cose del genere, ma era quello che mi faceva impazzire di lui. Ecco l'ho detto. Ero pazza di lui.

'Non ricominci Rossi.'

'No, Ca-uhm...'

'E credimi Chloe, non sono mai stato così disperato e non mi sono mai sentito così inutile in tutta la mia vita. E la mia vita non è stata una passeggiata. Ma in quel momento in cui ho ricevuto quella chiamata da Romano dicendomi cosa stava succedendo, mi si è fermato il mondo. Non sapevo letteralmente cosa fare. Ero lontano. Ero impotente. Per la prima volta mi sentivo inutile.' Oddio, i suoi occhi erano profondità, erano verità, erano un tumulto di emozioni.

'Non sei stato inutile Marco. Sei stato il mio "eroe"...'

'No Chloe. Se non fosse stato per Romano, e non voglio neanche immaginare cosa sarebbe successo se lui non fosse stato al telefono con te, non saresti quì con me.' Può battere ancora più forte di così un cuore? 'Guarda quel bastardo come ti ha ridotta...' E accarezzò una mia guancia delicatamente.

'Marco cosa gli hai fatto?' Volevo saperlo. Dovevo saperlo.

'Non te ne devi preoccupare Chloe. È tutto risolto.' Disse fermo.

'No, Marco devo sapere. Mica l'hai...uhm...ucciso?' Era una cosa che stranamente mi disturbava. È vero che non desideravo altro che fargliela pagare definitivamente, ma non volevo che Valente si fosse macchiato del sangue di quel mostro. D'altronde, era THE KING, giusto? E THE KING non aveva mai ucciso i suoi combattenti.

Mi guardò fisso. Uno sguardo che come al solito non traspariva nulla. Niente. Neanche un briciolo di verità.

'Marco-'

'Pensa a guarire Chloe. A quel verme non ci devi più pensare.'

'Mi devi dire la verità Marco. Devo sapere se lo hai fatto.' Lo guardai e stavolta usai la sua stessa fermezza.

'Cosa ti cambierebbe se lo sapessi? Preferiresti averlo di nuovo libero di fare ciò che vuole con te?' Mi chiese.

'No, non è questo-'

'Allora accontentati della mia risposta. Non chiedermi altro.'

'Ma-'

'Rossi. Non. Mi. Chieda. Altro.' Ecco. Di nuovo quel tono di chi non vuole più controbattere. Non è finita quì Marco.

Abbassai lo sguardo. Ero arrabbiata. Cosa gli costava dirmelo? Avevo il presentimento che mi nascondesse qualcosa. Ma ora ero molto arrabbiata e non volevo più vedere nessuno.

'Ho bisogno di riposare ora. Buon lavoro.' Gli dissi in tono freddo.

'Mica ti aspetti che ti lasci quì da sola?' Chiese sorpreso.

'Sì. Me lo aspetto. Dopotutto ci ho guadagnato anche 20 euro su questa convinzione.' Dissi sempre con lo stesso tono.

'Chloe ora ti stai comportando come una ragazzina.' Davvero Marco?

'Non mi importa, papino.' Sottilineai l'ultima parola. 'Non amo quando mi si tengono nascoste le cose di proposito, soprattutto quando sta nascendo qualcosa tra di noi.' Ebbi finalmente il coraggio di dirgli. Lui spalancò gli occhi.

Silenzio.

Poi ritornò in tenuta professionale. Sapevo che era di nuovo ora che mi avesse dato del "lei".

'Ha ragione Rossi. Credo proprio che dovrà riposare. Come dicevo a Bianchi, c'è quel pulsante per qualsiasi emergenza. Con permesso.' Si alzò e fece per andarsene. Ma non gliel'avrei data liscia.

'Non si scappa dalla realtà, Marco. La si affronta. Ora, chiuda la porta
dietro di sé quando va via, Dottor Valente.' Dissi ancor prima di pensarci.

Lui si voltò per guardarmi un'ultima volta e poi andò via.

Brava Chloe. E ora?

Avevo un misto di emozioni dentro di me. E anche un misto di dolori. Era successo tanto negli ultimi giorni, tanto da poter digerire facilmente. Ero ancora più confusa. Ero sicura che qualcosa non andasse in Valente. Ma in quel momento non mi restava che riposarci su e sperare che questo paio di settimane passasse in fretta. Effettivamente non osavo immaginare come sarò emotivamente tra due settimane. Poveri coloro che avranno a che fare con me.

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin