17. LE SONO MANCATA??

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Immaginate ora di provare a dire al mare di fermarsi e di non bagnare più la riva. Ci riuscireste? Bene, ora trasportate la stessa situazione su Marco Valente e provate a fermarlo mentre ha deciso di fare qualcosa.

La povera me ci provò eccome.

Correndo e posizionandomi davanti alla porta d'ingresso, e spalancando le braccia per prevenire la sua fuga, tentai di dirgli:

'Capo no! La prego!'

Guadagnandomi uno dei suoi sguardi che da una parte ti eccitava e dall'altra ti spaventava a morte, disse a sua volta:

'Rossi. La porta. Si sposti.' Perché parla a sillabe??

'Uhm...no Capo...uhm...non le ho offerto nulla e mi sembra scortese...' Tentai la carta cortesia e ospitalità.

'Non ho bisogno di nulla Rossi. Ora si sposti, ho da fare.'

'Uhm...e questo "da fare" include un certo Luca Romano?' Chiesi sperando che dicesse di no.

'Non sono affari che le riguardano. Si sposti.' Non era un sì, ma neanche un no.

'Mi riguarda invece.' Feci la dura. Brava Chloe.

'Rossi, se lei non vuole dirmi cos'è realmente successo, devo andare a chiederlo all'altra fonte, non crede? D'altronde, se non ha niente da nascondere, qual è il problema? Mi delucidi.' Chiese con la sua calma snervante.

'Uhm...' e abbassai nuovamente lo sguardo. No Chloe, ma perché lo fai?? E infatti Valente si avvicinò e mi fece guardare nei suoi occhi con un gesto della sua mano. Era di nuovo terribilmente vicino. E il suo profumo era terribilmente buono. Tutto di lui era terribilmente perfetto.

'Ha due opzioni Rossi: o mi dice tutta la verità, o sarò costretto a parlare con Romano. Cosa sceglie?'

'Io non posso Capo...' dissi sussurrando perché la mia gola mi si strinse e le parole facevano fatica ad uscire. E le lacrime ricominciarono. Stupide lacrime traditrici!

'Si sposti Rossi.'

Feci cenno di no col capo.

'Allora mi spieghi cosa è successo. Ora. Altrimenti sarò costretto ad andare lì.'

Feci ancora cenno di no. E mi accovacciai a terra appoggiata alla porta. Sì, me, la coraggiosa Chloe Rossi, seduta a terra per la vergogna, nascondendo il viso tra le mani. Ah e dimenticavo. Fiumi di lacrime scendevano dai miei occhi. E tutto ciò, tutta questa umiliazione, di fronte al mio capo Marco Valente. Sei caduta molto in basso Chloe. So che forse penserete: oh che vuoi che sia, ti sei ubriacata, hai passato la notte con un uomo molto attraente, molte lo vorrebbero. Ecco questo è sbagliato. Perché non sapete il mio passato e non sapete cosa mi accadde quella mattina di febbraio di quattro anni fa.

Improvvisamente sentii qualcosa sfiorarmi in un lato e alzai leggermente la testa per vedere cosa stesse accadendo. E Marco Valente, Mister non-mi-abbasso-ai-livelli-altrui era lì, accanto a me, seduto a terra, appoggiato alla porta, con gli occhi chiusi come per meditare, facendo un respiro profondo.

'Capo si alzi la prego...' gli dissi a bassa voce tra le lacrime. Non mi andava di vederlo lì. Lui era un uomo di un certo livello.

Silenzio.

'Capo-'

'Shhh Rossi...' disse con un tono di voce basso, ma vi posso giurare che lo disse in un modo così sensuale che il mio cuore si accelerò ancora di più.

E stettimo lì per non so quanto tempo senza parlare, senza guardarci, ma posso dire che i nostri cuori battevano all'unisono.

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My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora