22. LA RIUNIONE

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Preparare una riunione è come correre in una maratona a tempo: corri, corri, corri, ma hai una tempistica da rispettare. E se aggiungiamo il fatto che la riunione è organizzata da Marco Valente, essa diventa una delle più impossibili mai corse nella storia delle maratone-riunioni. A peggiorare il tutto c'era l'umore "incinto/indisposto" dello stesso Valente. Eh sì. Il giorno prima non si fece più sentire - probabilmente dovuto al nostro rendez-vous tenuto quella stessa giornata - e questa mattina c'era stato solo un piccolo incontro tra di noi andato più o meno così:

'Buong-'

'Riunione Rossi. Si sbrighi.'

'Ehm...'

Ecco. L'umore era più che "incinto". Probabilmente era "partoriente". Era come se fosse una bomba pronta ad esplodere, perciò evitai contorisposte e dibattiti. Brava Chloe, sempre più saggia.

Un'altra cosa da aggiungere fu che di Sarah Bianchi non c'era nemmeno l'ombra. Svanita di nuovo. Non c'era nel reparto consulenti, né in nessun piano della struttura. È vero, la cercai. Volevo sapere, non potevo aspettare. Volevo sapere assolutamente cosa c'era tra lei e Valente. E avevo il diritto di saperlo. Era grazie a me che lei aveva avuto quella opportunità ed era diritto di amica parlarmene. Punto. Ma lei mi sfuggiva di mano. Quindi dovetti rimandare la ricerca ad un altro momento, perché se Valente scopriva che stavo perdendo tempo cercando Sarah...beh non volevo immaginare.

Mi avviai nella sala riunioni per preparare tutti gli incartamenti necessari e per preparare il tavolo per gli ospiti. Aspettavamo circa sette persone, tra cui Paolo Guerrera, sua figlia-arpia, e altri suoi collaboratori. In tutto saremmo stati in dodici.

Mentre preparavo le cose, la porta si aprì.

'Uhm?' Mi girai per vedere chi fosse appena entrato. Non proprio la persona desiderata.

'Rossi?' Disse la voce che una volta avevo definito "melodiosa" e il viso che una volta avevo definito uno dei più belli mai visti.

'Romano.' Risposi non molto felice. Eh no. Non mi era passato. Per niente.

'Sono in anticipo da come sembra.' Disse toccandosi dietro la testa e abbassando lo sguardo in imbarazzo.

'Così sembra.' Gli risposi ritornando a sistemare.

'Ok...ehm...allora ritorno più tardi...' Disse, aspettando una risposta da me che non ebbe. Così uscì e andò via. Chloe forse dovresti perdonarlo. In fondo i suoi motivi...No! Non puoi! Punto!

Ritornai in ufficio per attendere l'orario della riunione, ormai mancava poco. Chissà che ore-

Ti Ti Ti

Uhm? Telefono?

'Ufficio del-'

'Tra due minuti in sala riunioni.' Una voce e un telefono staccato subito dopo. La loquacità del mio Capo mi stupisce.

Mi avviai di nuovo in sala riunioni e vi trovai ovviamente Valente.

'Capo-'

'Mi stia a sentire Rossi. Non. Una. Parola. Durante. La. Riunione. Chiuda la bocca. Non è affar suo. Lei è qui solo per scrivere il tutto e per aiutarmi con gli incartamenti. Intesi?' Mi disse in tono minaccioso, di quelli che non vogliono controrisposte. Se non fosse stato di questo umore forse gliene avrei dette quattro, perché cavolo, come si permette di dirmi di chiudere la bocca??

'Come vuole Ca-'

'Bene. Il silenzio parte da adesso. Perciò non si faccia sentire.' Grazie Capo. Le voglio tanto bene anche io.

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora