37. UN SILENZIOSO VIAGGIO DI RITORNO

22.7K 813 38
                                    

Come fai ad essere così gioiosa, pimpante, allegra, ironica, nonostante tutto questo? Perché credimi, Chloe, che sei la donna più incredibile, forte e coraggiosa che io abbia mai incontrato. Quelle parole risuonavano nella mia testa, mentre ero lì nella suite impotente.

Dopo tanta tristezza e commiserazione, a volte la scelta piú saggia da fare è voltare pagina, cercare di cambiare il tuo modo di vivere. E scegliere di essere sempre allegra e gioiosa non voleva dire non essere me stessa. Non voleva dire essere una persona falsa, no. Semplicemente voleva dire vivere una vita che vale la pena vivere. Se dovevo continuare a vivere in totale depressione e tutto per colpa di quell'essere disumano, anche no grazie. Era ora che la mia vita andava vissuta al meglio e per farlo bisognava avere lo spirito giusto: quello dell'allegria, della gioia e dell'ironia. Al diavolo la tristezza. Gli incubi potevano pure tormentarmi per il resto della mia vita, ma non mi avrebbero tolto la gioia di vivere. E sinceramente mi sentivo più me stessa in questa veste che nell'altra.

Intanto di Valente nemmeno l'ombra. In verità avevo deciso di seguirlo, ma mi ero fermata all'ultimo secondo per paura di assistere ad un'altra scena sanguinosa. Ne avevo abbastanza per oggi, grazie.

La risposta alla mia domanda "dov'è finito Marco Valente?", la ebbi pochi minuti dopo quando rientrò nella suite in tutto il suo splendore...arrabbiato.

'È sparito.' Furono le due parole che uscirono dalla sua bocca.

'Ehm...si riferisce a-'

'Vincenzi. È sparito.' Ripeté.

'Oh...uhm...bene. Così sparisce per sempre dalle nostre vite no? Tutti felici e contenti!' Cercai di sdrammatizzare.

'Rossi?'

'Sì Capo?'

'Sa cosa significa questo?'

'Il fatto che sia sparito? Sì, che siamo tutti liberi!'

'Rossi, mi ricordi, di cosa l'ha minacciata Vincenzi?'

'...'

'Esattamente. E scommetto che lei è sicura che lui sia sparito e si sia semplicemente arreso.'

'...'

'Rossi, si faccia dire una cosa.' E si avvicinò a me restando a solo un centimetro dalla mia faccia. 'Fin quando lavora con me, è mio compito proteggerla, e fin quando quell'essere spregevole è in giro, non va bene. Perciò,' e fece una pausa, 'non mi arrenderò fin quando non gliel'avrò fatta pagare.' Disse guardandomi dritto negli occhi.

'Quindi lo fa, insomma, perché sono la sua "segretaria", ho capito bene?'

'Esattamente Rossi. Perché ci dovrebbe essere un'altra ragione?'

'Non so. Sicuro che non ha un'altra ragione? Magari una più intima...?' Suggerii.

'Nessun'altra ragione Rossi.' Bugiardo.

'Uhm...ok...' Abbassai lo sguardo, ma vidi con la coda dell'occhio che accennava ad un sorriso.

'Avrebbe voluto un'altra ragione?' Chiese ancora con quella faccia da schiaffi.

'No, Capo. Nessun'altra ragione.' E sorrisi anche io. Vai Chloe, dolce vendetta!

'Perfetto.' Ma come?? È anche soddisfatto?? 'Prepari le sue cose, Rossi. Si torna a Milano. Chissà Romano cosa ha combinato al mio posto...' E si allontanò per preparare le sue cose.

'Uhm...Capo?'

'Rossi non ho tempo di ascoltarla.' Sempre gentile Capo.

'Le va se prima di andare...uhm...faremmo qualche partita al casinò? Sa, venire a Montecarlo e non giocare-'

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora