49. "EROE"

21.3K 793 18
                                    

Vi avevo mai detto quanto la mia amica Sarah fosse brava a lasciarmi sola nelle situazioni più imbarazzanti? No? Bene, ora era proprio quel momento.

L'attimo in cui lei vide Valente e lo guardò negli occhi, fu subito fuori dalla mia camera, dicendo a bassavoce un veloce: 'Vado subito a lavoro!', e sparendo dalla vista di tutti. Che poi quel "tutti" eravamo solo io e il mio adorato ex-Capo. Non è meravigliosa la vita?

'Uhm...' Fu l'unica inutile e insignificante sillaba che uscì dalla mia bocca.

Il suo sguardo si posò sulle mie gambe, dove giacevano i miei 20 euro appena guadagnati. Dovevo pur guadagnare soldi in qualche modo dopo essere stata licenziata da una "certa persona" quì presente. Non faccio nomi.

'Rossi, vedo che guadagna soldi anche su un letto d'ospedale.' Disse col suo solito tono monotono. Ah i bei vecchi tempi...

'Certamente Signor Valente. Dopotutto, uno deve crearsi un lavoro in qualche modo...' Sorrisi. Poi ricordai che il mio aspetto non doveva essere dei migliori e il sorriso andò via.

'Signor Valente?' Ripeté lui.

'Certo. Come vuole che la chiami? Dottore? Sua Maestà? Persona sconosciuta? Anonimo?'

Alzò un ciglio in risposta.

'Vede, qualche settimana fa lei mi ha licenziato, perciò non ho più alcun diritto di chiamarla "Capo". Anzi potrei chiamarla come voglio, e lei non ha alcun diritto su di me. Sì, la chiamerò probabilmente "eroe"...' E stavolta gli sorrisi sinceramente. Il mio viso tumefatto non mi importava più. Lui era il mio eroe. Punto.

Un'ovvia pausa. E poi...

'Rossi, da come vedo, l'esperienza poco piacevole non l'ha scalfita neanche un po'. Anzi, direi che chiacchiera più del solito e ha voglia di scherzare più del dovuto. Ma prima di arrivare al dunque, dove ha preso quella banconota?' Curioso eh? La accontento subito.

'Mi sono data alle scommesse.' Dissi facendola sembrare una cosa naturalissima.

'Scommesse?' Disse stranito.

'Sì. Scommesse. Sa cosa sono, no?'

'So bene cosa sono, Rossi. Il fatto è come abbia fatto a trovare del tempo per fare scommesse.' Mi guardò ancora più stranito.

'Oh semplice. Sarah. Le ho spillato questi soldi scommettendo con lei.' Sorrisi maliziosamente.

'Quindi, mi faccia capire Rossi, visto che con lei la vita è tutta una sorpresa, la scommessa era tra lei e la Signorina Bianchi? E, mi illumini, in cosa consisteva?' Lo vedevo nei suoi occhi che moriva dalla voglia di saperlo. Eccomi "mio eroe".

'Ah niente di che. Semplicemente Sarah era convinta che lei, "eroe", le avesse permesso di restare in mia compagnia, mentre io insistevo del contrario. Ho pensato allora di scommetterci su, visto che ero convinta della mia vittoria.' E gli sorrisi di nuovo.

'Ed era convinta di vincere perché?'

'Semplice anche questo. I suoi impiegati devono lavorare. Sarah è una sua impiegata e se vuole i soldi non può starsene senza far nulla. E poi lei, "eroe", non ci terrà a me al punto da sacrificare un giorno di lavoro di un'impiegata, per il mio bene. È un dato di fatto, o sbaglio, "eroe"?' Ecco che il mio divertimento sta per ricominciare!

Uno sguardo.

Uno.

Di quelli che ti fanno sciogliere, o terrorizzare, dipende da chi lo riceveva.

Io facevo parte della categoria di chi si scioglieva. Quegli occhi neri erano effettivamente l'essenza della sua anima.

'Rossi?'

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora