12. "SARAH-VALENTE" PARTE 2

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Il mio piano non era fallito. La mia mente stava già escogitando altri mille modi per far avvicinare Valente alla mia migliore amica-collega, o almeno tentare nell'impresa di farne notare l'esistenza. Sì, perché da quanto capito, Valente non sembrava neanche sapere come Sarah fosse fatta, e quindi grazie alla mia descrizione dettagliata ora lo sapeva più che bene.

Nella settimana successiva Valente non riuscii a vederlo neanche pagandolo. Era molto impegnato qua e là per riunioni straordinarie e roba simile. Riunioni a cui una segretaria personale dovrebbe attendere quasi di diritto, e lo sapevo perché Guerrera mi portava sempre alle sue riunioni. Valente era, sì, di un'altra pasta, ma qualcuno avrebbe dovuto comunque insegnargli come funzionavano davvero i ruoli in azienda. E chi meglio della sottoscritta, ossia Chloe Rossi, poteva farlo?

Approfittando perciò dell'ora in cui Valente sarebbe stato in ufficio, pensai di fargli una visitina. Fa sempre bene vedere vecchi conoscenti...

Toc Toc

'Capo?'

Silenzio.

Toc Toc

'Capo, sono io, Chl-'

'So bene chi è.' Interruppe la mia presentazione con la voce piú maschile e profonda che avessi mai sentito. Chloe, datti una regolata coi pensieri! 'Nessun altro busserebbe con tanta insistenza. E so anche che non se ne andrà fin quando non le darò la possibilità di entrare, dopo la quale inizierà senza dubbio a parlare senza fermarsi. Detto ciò venga dentro.' Continuò con tono di sconfitta. Wow, Chloe, siamo magnanimi oggi.

Aprii la porta ed entrai con disinvoltura. 'Buongiorno, Capo! Il sole splende, gli uccellini cantano e le persone sono stranamente magnanime, non crede?' Sorrisi mettendomi in una strana posa.

'Rossi, il sole a Milano è cosa rara e visto che siamo in pieno centro, perciò in una metropoli, di uccellini non si sente neanche parlare. E per quanto riguarda la magnanimità... stendiamo un velo pietoso.' Rispose non alzando - ovviamente - lo sguardo dal foglio.

'Magnanime e... anche molto negativo direi...' Aggiunsi al mio pensiero precedente.

Attirai finalmente la sua attenzione. Era pure ora. 'Rossi, è venuta a discutere sulla mia forzata magnanimità e sulla mia "negatività", che chiamerei più "visione realistica della vita", o deve dirmi qualcosa della massima importanza?' Chiese guardandomi. Chloe, ammettilo, quegli occhi ti erano mancati!

'Ah sì, qualcosa del genere...' Feci per pensare. 'Ci sono!'

'Cosa sta aspettando? Elabori.' Abbastanza impazienti eh, Capo?

'Volevo chiederle... perché diamine non mi permette di accompagnarla alle sue riunioni?!' Alzai il tono di voce. 'Dico, potrei aiutarla a portare le sue cose, a prendere appunti, a darle consigli, o a fare qualsiasi cosa ci sia da fare!' Elencai prendendo poi fiato. 'Perché?'

'Usi un linguaggio e un tono di voce adeguato, Rossi. Le ricordo che qui il Capo sono io.'

'Uhm... certo... uhm... a volte mi faccio prendere dalle emozioni. Mi scusi, Capo.'

'Lo so benissimo oramai.' Disse e, unendo le mani sotto al suo mento come per pensare, aggiunse: 'Quindi vorrebbe accompagnarmi?'

'Eh?' Ho sentito bene? Viva la magnanimità!

'Se ha problemi di udito mi sa che non è idonea nell'accompagnarmi...'

'Ehi, non sono sorda! E se pure lo fossi questo non mi squalificherebbe dall'accompagnarla!' Ma come si permette?!

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora