8. AMICI E AUTOMOBILI

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Sapete quando ci si trova in un momento critico e l'unica cosa che si pensa di fare è pregare? Ecco, quello era il momento giusto per farlo.

Fa che non abbia sentito. Fa che non abbia sentito. Fa che non abbia sentito!

'Valente, quanto ha sentito della nostra conversazione?' Chiese Romano divertito.

'Abbastanza.'

E sapete quando quelle preghiere sentite che si fanno in quel momento critico crediamo che non si avvereranno mai? Ecco, era appena successo. Le mie preghiere non si erano avverate. Anzi, non erano neanche state prese in considerazione.

'Beh, credo che non abbia niente in contrario se pranzo con la sua segretaria oggi...' Osò dirgli Romano. Ma zitto! Zitto!

'Lei è veramente coraggioso, Romano.' Cosa? 'Prego, faccia pure.' Gli rispose Valente con uno sguardo che non tradiva ovviamente emozioni. Questa non gliela regalavo. Eh no. Chloe in azione!

'Ehi, io sono qui! State parlando come se io non ci fossi! Nessuno chiede il mio parere?' Sbottai furiosa. Non ebbi però successo nell'attirare la loro attenzione.

'Coraggioso? E perché mai?' Chiese Romano incuriosito. Bravo, Luca! Voglio saperlo anch'io.

'Me lo chiede pure?' Rispose l'altro senza lasciar trapelare nulla. E ovviamente senza degnarsi di voltarsi nella mia direzione.

'Ehi, sono sempre qui io! Non sono un oggetto inanimato, eh?!' Diventai sempre più furiosa.

'Gli oggetti inanimati non parlano così tanto, Rossi, non crede?' Sì! Valente si è accorto che esisto! Sì! 'E si tolga dal viso quello strano sorriso. Non si addice al momento.' Grazie, Capo. Le parole dolci fanno sempre bene.

E con quelle parole Valente si voltò e ritornò nel suo ufficio. Pazienza. Ora, Thor, dove eravamo rimasti...

'Andiamo?' Ah, ecco dove eravamo...

'Certo-' Stavo per dire quando la porta di Marco Valente si aprì nuovamente.

'Ah, dimenticavo, Rossi. Ovviamente per lei le regole aziendali valgono. Perciò valuti bene se ci tiene al suo lavoro.' Cosa? Ha dato la sua benedizione a Romano e a me invece...?

'Mi sta ricattando, Capo?' Strinsi i pugni.

'Capo?' Chiese Romano confuso.

'Io non ricatto, Rossi. Lei non è più speciale degli altri e in quanto tale seguirà le regole come tutti. Sono stato chiaro?' E quelle parole non davano più luogo a una contro risposta.

'Sì, Capo.' Risposi abbassando la testa. Chloe, ti stai facendo comandare di nuovo...

'Capo?' Ripeté Romano ancora più confuso.

'Bene, Rossi.' E rientrò nel suo ufficio.

'Capo?!' Continuò a ripetere Romano senza capire cosa stesse succedendo.

'Allora? Si pranza?' Mi voltai verso di lui non più in vena di scherzi.

'Ok. Andiamo.'

~•~•~•~•~•~•~•~

Con Luca il pranzo andò meglio del previsto. Beh, quando si pranza con un semi-dio quello è il risultato. E poi era divertente, solare, socievole. Tutto ciò che le ragazze vorrebbero in un uomo. Ecco. Tutte le ragazze. Il problema era che io non ero "tutte le ragazze". Per quanto bello, solare e divertente potesse essere, uno come Luca non mi sarebbe mai potuto piacere per svariate ragioni e cioè:

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora