46. IL MOSTRO

21.5K 890 62
                                    

Non è possibile.

Non è possibile.

Ditemi che non è vero.

Rimasi a fissarlo per un minuto intero senza togliergli gli occhi di dosso. Semplicemente non era possibile. Dovevo avere le allucinazioni. Lui non era quì. Era frutto della mia immaginazione.

'Vedo che sei molto felice di vedermi, piccola...' Disse con sorriso malvagio.

'C-Chris?' Ancora non potevo crederci. Se era una mia allucinazione non poteva essere così reale.

'In carne ed ossa piccola...ora, che ne dici se ci divertiamo un po'?' Iniziò ad avvicinarsi, chiudendo la porta dietro di sé. Feci dei passi indietro.

'Non, non avvicinarti...s-stai lontano da me...' Dissi con voce bassissima. La gola mi si stava chiudendo e le lacrime arrivando.

'Tu sei mia Chloe. Ancora non l'hai capito?' E mentre lui faceva un passo avanti, io ne facevo uno indietro.

'Ti prego Chris...' Odiavo supplicarlo, era come essere debole, e in realtà lo ero. Ero debole ogni qualvolta c'era lui. Ero debole ogni qualvolta pensavo a ciò di cui lui era capace di fare.

'Certo piccola. Ti accontento subito.' E mi prese per un braccio. No! Non intendevo questo!

'Chris, lasciami! Ti prego non farmi del male!' Cercavo di rendermi libera dalla sua presa, ma il fatto di non aver mangiato per tanti giorni mi aveva tolto le forze e non ero in grado di reagire.

'È inutile piccola. Sai,' disse facendo una pausa, 'hai fatto un grave errore chiamando il tuo caro Dottor Valente...' E mi strinse il braccio così forte da farmi molto male.

'Mi...stai...facendo male...' Dissi senza fiato.

'Lo so, piccola. È ciò che ti meriti. E poi prima mi stavi pregando di farlo, o sbaglio?' Disse e subito dopo mi ritrovai sbattuta sul pavimento.

Iniziò a darmi calci ovunque, mentre cercavo di ripararmi la testa dalla sua furia. Le lacrime scendevano abbondanti. Ero di nuovo in trappola. Lui era di nuovo su di me ed io non servivo a nulla. Non avevo neanche la forza di combattere, di difendermi. Calci su calci. Avevo dolori ovunque, mentre gridavo ad ogni colpo.

'Che c'è piccola? Ne vuoi di più?'

'T-ti p-prego, s-smettila...'

'Oh, non dire sciocchezze, che il divertimento è appena iniziato. Ora ti farò gridare e supplicarmi sul serio piccola...' E fu su di me in un attimo, pronto a farmi soffrire. 'Ora da buona, fammi vedere se i tuoi baci sono così buoni come li ricordo io...' E la sua bocca fu su di me, con forza e violenza, facendomi salire un senso di disgusto. Di istinto, gli morsi un labbro. Si allontanò con occhi spalancati.

'Tu sei una...una...' E non finì perché fece parlare i suoi gesti. Mi colpì al viso, alla testa, ovunque trovasse spazio per i suoi pugni. Intanto iniziavo a non sentire più nulla, perché sentivo un senso di stordimento e sangue in bocca e dal naso. 'Se è questo che vuoi, questo avrai Chloe.'

Sentii le sue mani che mi svestivano da ciò che avevo indosso, ma mi sentivo così senza forze che non riuscivo ad aprire gli occhi. Avevo dolore dappertutto.

'Ora sarai mia come ai vecchi tempi piccola. Sei pronta?' Disse con quel tono malato, mentre solo lacrime scendevano dai miei occhi.

'Uno...' Disse sempre con quel tono.

Piangevo.

'Due...'

Piangevo più forte.

'Tre.'

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora