42. "COMPLIMENTI CHLOE"

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'Pronto?' Dissi.

Nessuna risposta.

La sorpresa maggiore fu che dall'altro capo della linea si sentiva qualcosa e quel qualcosa era molto, ma molto interessante. Qualcuno da lassù doveva essere magnanimo con me! Sì, perché neanche Valente aveva staccato il suo cordless, e quindi potevo ascoltare la loro conversazione comodamente rilassata sulla mia sedia. Ah, non è meraviglioso avere un po' di fortuna ogni tanto? Ecco qualcuno sta parlando...

'Marco-' Ha cambiato tono di voce in un attimo! Questa non è la strega di prima!

'Cosa ci fai quì?' Il suo tono era sempre glaciale.

'Marco ti prego-'

'Ti ho appena chiesto che ci fai qui.' Vai Capo!

'Mi manchi...' Bleah!

'Ti manco io, o il mio portafogli, Monica?' Wow.

'Non scherzare Marco. Mi manchi da morire. Non è più lo stesso senza di te...' Vomito in arrivo.

'Non sembrava così quando riscaldavi i letti degli altri uomini.' Diretto eh Capo?

'Ero in crisi Marco, lo sai. Credevo che non mi amassi più...'

'Sai, oltre alle scappatine con altri uomini, esiste il dialogo.'

'È stato un attimo di-'

'Te lo dico io, Monica, cosa è stato. Sei una donna viziata.' Sì! Mi stai piacendo Capo.

'Ma cosa dici Marco? Io ti ho sempre amato e ti amo ancora-'

'Io non più. Perciò lì c'è la porta. A mai più.' Grande Capo!

Poi sentii piangere. E piangere. E piangere. Oh oh. Speriamo che le finte lacrime non facciano effetto.

'È per mezzo di quella stupida segretaria, vero??' Disse lei isterica. Uhm cosa? Che c'entro io??

'Segretaria?' Disse lui dando voce ai miei pensieri.

'Sì, quella strega! L'hai portata fino a Montecarlo! Immagino sia una facile eh??' Ehi ma come cavolo ti permetti??

'Chi ti ha detto queste- Aspetta, ho una vaga idea...' Oh oh Chloe, le cose si mettono male. Sentii un rumore di telefono che veniva spostato. Fa che non se ne accorga. Fa che non se ne accorga. Fa che non se ne accorga. 'Rossi?' Sono finita.

'Uhm...salve Capo, non crede che questi telefoni si dovrebbero cambiare? Sa non si sente proprio niente haha! Effettivamente non ho sentito neanche un'acca haha! Dimentichi l'accaduto, tanto io non so niente haha!' Cercai di arrampicarmi sugli specchi sperando che Valente se la bevesse. Ma dovevo saperlo bene che lui non era quel tipo di persona.

'Ci vediamo nel suo ufficio tra cinque minuti, Rossi. Le consiglio di iniziare a preparare i suoi effetti personali. Da domani non è più nel mio impiego.' E staccò il telefono.

Ero pietrificata. Immobile, con la cornetta ancora all'orecchio.

Da domani non è più nel mio impiego...

Non ci potevo credere. Lo stava facendo. Mi stava licenziando. E la parte più triste era che non aveva tutti i torti. Per niente. Ne aveva tutto il diritto. Ero stata una stupida. Stavo ascoltando una conversazione privata. Qualcosa che neanche Valente stesso mi aveva voluto raccontare. E io stavo entrando nella sua vita personale senza neanche chiedergli il permesso. Complimenti Chloe.

Dopo qualche minuto iniziai a raccogliere tutte le mie cose. Non potevo controbattere. Dovevo stare zitta e andare via di quì. L'avevo combinata grossa. Presi uno scatolo e raccolsi le poche cose che avevo di personale. Era difficile. Non credevo che mi ero affezionata a questo posto così tanto. Faceva male, per tante ragioni. Sentivo un leggero dolore al petto, e le lacrime che mi si stavano formano ai bordi degli occhi. Sei sicura Chloe che sei affezionata a questo ufficio e non ad altro? Era vero. Probabilmente il fatto di aver deluso Valente faceva più male che abbandonare questo posto. Una lacrima rigò il mio volto. E poi un'altra. E un'altra ancora.

CLICK

La porta si aprì.

Lui.

Marco Valente in persona.

Sguardo furioso.

E non solo.

Lo guardai intimorita. Mai come quel momento, non avevo parole.

Lui entrò, chiudendo la porta e fermandosi davanti a me. Non riuscii a trattenere le parole.

'C-capo?'

'Si vergogni, Rossi.'

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now