"Lui" era quì.

"Lui" era davanti a me.

"Lui" era di nuovo nella mia vita.

E non un "lui" qualunque. No. Era il "lui" che aveva rovinato la mia vita.

E lui sapeva dell'effetto che stava avendo su di me in quel momento. Il suo mezzo sorriso lo faceva capire.

'Bene. Per ora sembra l'unico ad essere una persona normale quì, Vincenzi.' Disse Valente. Cosa? Ma dice sul serio? Probabilmente è l'unico psicopatico quì!

'La ringrazio del complimento Dottor Valente. Detto da lei è un onore.' Disse "lui" con quel tono che ho sognato per ogni singola notte.

'Lo immagino Vincenzi.' Il solito vanitoso.

'E posso sapere chi sono queste persone quì con lei Dottore?' No. Perché tanto già lo sai!

'Paolo Guerrera, piacere.' E strinse la mano a quell'essere. 'E lei è mia figlia e segretaria Vanessa.' E fece lo stesso l'arpia sbattendo le ciglia più del dovuto.

'Piacere tutto mio Dottor Guerrera, e scusi per non averla riconosciuta.' Disse con finto sorriso. Tutto di lui era finto. 'E, se posso permettermi, chi è questa adorabile signorina al suo fianco Dottor Valente?' No. No! Non glielo dica Capo la prego!

'Lei è la mia segretaria personale Chloe Rossi. E di adorabile ha poco. Fa parte della categoria delle persone poco raccomandabili, ma svolge comunque il suo lavoro, seppur in maniera sufficiente. Per ora mi sta bene.' Cosa?? Io poco raccomandabile?? Oh Valente, quando saremo da soli-

'Immagino, Dottore. Immagino.' Mi guardò fisso con quello sguardo che mi tormentava ancora oggi, dopo tutti questi anni. 'Piacere di incontrarla, Signorina Rossi.' E stese la mano verso di me, aspettandosi che la stringessi. Sentii tutti gli occhi su di me. Tutti avevano uno sguardo di domanda sul perché non stringessi quella mano. Tutti. Soprattutto Marco Valente.

'Qualcosa non va Rossi?' Fu lui a chiedere.

'Uhm?' Guardai Valente con sguardo scioccato e impaurito. E probabilmente capì. Capì e mi aiutò a non essere ancora più imbarazzata, seppur a modo suo.

'La scusi, Vincenzi. A volte la mia segretaria ha la capacità di assentarsi dal mondo intero. Venga Rossi, dobbiamo controllare alcune cose sul set.' Grazie Capo. Gliene sono infinitamente grata.

Lo sguardo di "lui", visto che il suo nome era impronunciabile, rimase fisso su di me con un'intensità che iniziava a spaventarmi. Ma ci voltammo e andammo via da quella stanza.

Seguii Valente per tutto il casinò, non sapendo la destinazione. Mentre camminavamo, parlò.

'Rossi farò finta che ciò che ho visto prima non sia nulla. Ma avrà sicuramente delle spiegazioni da darmi a tempo debito.'

'Capo...non è stato nulla...uhm...non mi sono sentita bene...' cercai di giustificarmi.

'Certo Rossi, come no. Inizio a conoscerla bene, ricordi.' Bene Chloe.

E ritornammo fuori dove il set era pronto per le riprese. Chloe tranquilla, dopo queste riprese non lo vedrai mai più.

~•~•~•~•~•~•~•~

'Pronti? Azione!' Il regista urlò dal megafono.

"Lui" scende dall'auto nera. Lei da quella rossa.

'Stop! Ma che sta combinando De Angelis??' Urlò il regista dal megafono. 'Sembra una papera mentre esce da lì. Riproviamo!'

E riprovarono. Non una. E nemmeno due. Ma eravamo alla decima e la signorina De Angelis non riusciva a scendere da lì in maniera decente.

Oramai era tutti stanchi, compreso Valente. Lui non era uno che aveva molta pazienza, soprattutto con i perditempo. Allora intervenne. Prese il megafono dalle mani del regista e parlò in esso.

'De Angelis? Lei è licenziata. Sparisca dalla vista di tutti.' Soppressi una risata alla vista della faccia di lei alla notizia. Questa era davvero unica. Valente che parla da un megafono! Roba da non crederci.

La bella (e anche un po' stupida) Angelica, si voltò e urlò come una gallina: 'Ne parlerò col mio avvocato! Non è finita quì!' E con quella sfogata andò via, inciampando per strada e cadendo, ma rialzandosi come se nulla fosse successo. Tutto sotto i nostri occhi.

Ovviamente non avevo pensato a una cosa: chi l'avrebbe sostituita? Non mi dite...?

'Guerrera, proviamo con sua figlia visto che ci teneva tanto al ruolo e visto che dice che sia così talentuosa...' Disse Valente. Sul serio Capo?

'Dottore non la deluderò...' disse l'arpia con voce stupidamente e fintamente sensuale. Bleah!

'Si muova Signorina Guerrera, non abbiamo tutto il giorno.' Disse la voce monotona e un po' annoiata di Valente.

E le riprese dovevano ricominciare una mezz'oretta dopo, visto che dovevano truccare e abbigliare la Vanessa-arpia. Anche se ci sarebbero voluti mesi per aggiustare la sua faccia. Ma ci saremmo accontentati.

Intanto li sentivo. Sì. Li sentivo i "suoi" occhi su di me. Era un continuo guardarmi. Non mi scollava gli occhi di dosso. E brividi di terrore mi pervadevano, perché io quello sguardo lo conoscevo. E anche molto bene. Ed era uno sguardo che non prometteva nulla di buono. Mi promisi di restare al fianco di Valente per tutto il tempo.

Al ritorno di Vanessa, le riprese ricominciarono. E - sorpresa delle sorprese - il regista non era per nulla contento.

'No! No! E ancora una volta no!! Ma come sono finito qui a lavorare con questa gente?!' Eh sì. La sua disperazione era arrivata fino a quel punto. Valente era ormai con le mani in faccia come per arrendersi anch'egli.

'Ehm...signor regista, forse mia figlia ha bisogno di provare un po' di più...' disse speranzoso Guerrera.

'Provare? PROVARE?? Sua figlia deve sparire dai ai miei occhi!! La porti via e subito!' Ecco, la scena era bellissima. La disperazione del regista, la faccia coperta di Valente, la faccia scioccata di Guerrera, le lacrime di Vanessa e la mia risata ad alta voce. Risata che si guadagnò l'attenzione di tutti. Soprattutto l'attenzione di "lui".

'Posso proporre una cosa, signor regista?' Disse. 'Credo che la Signorina Rossi quì presente sarà perfetta per il ruolo.'

Oh oh. Ero nei guai.

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now