17. LE SONO MANCATA??

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Valente non mi fece ulteriori domande. Quando ci alzammo da lì, semplicemente aprì la porta, mi salutò con un cenno del capo e andò via. Via da me. Via da questa situazione imbarazzante. E sicuramente capendo che non ero pronta ad esprimermi. Almeno non in quel momento.

Ritornai nel mio letto per dormire e dimenticare tutto, ma pensieri affollavano la mia mente. Più che pensieri, un pensiero. Più che un pensiero, un qualcuno. E quel qualcuno era Valente. Pensai ai suoi gesti, alla sua mano sul mio viso, alla strana delicatezza che conteneva nonostante pensassi che fosse freddo e tutto d'un pezzo. Al suo sguardo, fermo ma gentile, comprensivo ma deciso. Al suo volersi abbassare a me, standomi vicino in silenzio, ma un silenzio che gridava più di mille parole. Al suo strano comportamento. E in tutti questi pensieri che mi fecero battere il cuore all'impazzata, mi addormentai tra le braccia di Morfeo. D'altronde era meglio riposare tutto il giorno, perché il giorno dopo non potevo più restare a casa. Il lavoro attendeva.

~•~•~•~•~•~•~•~

Alle nove in punto del giorno dopo ero nella hall dell'azienda. Chloe cerca di passare inosservata. Cammina che nessuno ti guarda. Nessuno ha notato la tua assenza. Ecco l'ascensore. Mi sto avvicinando-

'Che dispiacere vederla Signorina Rossi.' Disse De Stupidis mentre passavo accanto alla reception. 'Credevo che fosse stata licenziata. È un peccato.'

'Senta Coso, o come cavolo si chiama-'

'De Sic-'

'Non mi importa, De Qualunquis. Ora vado nel mio ufficio e non ne discutiamo, intesi?' Non avevo neanche voglia di ascoltarlo.

'Mi chiamo De Sica! Ha...capito...mi...' e la sua voce la sentivo sempre più lontana mentre entravo in ascensore. Vai Chloe, sei stanca ma ce la puoi fare.

Piano 3

L'ascensore si fermò per far entrare qualcuno. E purtroppo non un qualcuno qualunque.

'Buongior-' e si bloccò mentre salutava. Rimasi a fissarlo senza rispondere perché non sapevo che dirgli e poi abbassai lo sguardo aspettando che dicesse qualcosa. Ma con mia sospresa non disse più nulla. Luca Romano non disse una parola, né mi guardò. Anzi, il suo volto cambiò espressione. Traspariva frustrazione, rabbia, delusione, rimorso. Ma nulla disse, e neanche io. Non ebbi il coraggio e non volevo. Ero talmente arrabbiata con lui che non sapevo la reazione che mi provocava se gli avessi parlato.

Piano 10

Era il mio turno di uscire, ma probabilmente anche il suo, perché Luca uscì dall'ascensore di corsa ancor prima che pensassi che fossimo arrivati. Pazienza. Meglio così.

Arrivai nel mio ufficio e dovevo ammettere che l'ufficio-gattabuia-tugurio mi era mancato. Sì, perché in queste quattro claustro-mura c'era il mio mini mondo. La mia scappatoia. Il mio poter-fare-altro-senza-pensare-a-me. E quel poter fare altro riguardava lui, Valente, con tutte le sue richieste e comandi da caporale. Ah, la vita di una segretaria.

Decisi per prima cosa di controllare la posta elettronica. Oh guarda un bel po' di mail da leggere, che sorpresa! Eh sì dopo tre giorni lavorativi... Alcune mail erano firmate Marco Valente e ovviamente andai a leggere prima quelle.

La prima era dello scorso giovedì mattina:

Signorina Rossi,

Spero che il suo ritardo non sia dovuto ad un eccessivo dormire. La aspetto nel mio ufficio non appena legge questa mail.

Marco Valente

Oh oh. Bene Chloe, questo non promette bene. Vediamo l'ora in cui l'ha scritta. 9:04. Wow, e questo ad appena quattro minuti di ritardo!

Seconda mail:

Signorina Rossi,

Immagino non si sia sentita bene, perché se vengo a sapere che per nessun motivo evidente ha mancato di venire a lavoro, beh non c'è bisogno di spiegarle.

Marco Valente

Oh. Dai questa non era male.

Terza mail:

Signorina Rossi,

È venerdì, sono le 10:30 e lei non c'è. Sappia che questi giorni non le saranno pagati anche se si presentasse col medico legale.

Marco Valente

Molto gentile da parte sua Capo.

Quarta mail:

Rossi,

Pensavo che dopo un sabato e una domenica liberi, lei avesse avuto tempo di riprendersi, ma da come vedo, oggi lunedì ore 10, lei non è presente e neppure si è degnata di telefonare o avvisare. Molto intelligente da parte sua. Consideri questo un ultimatum.

Marco Valente

Chissà se questo è il suo modo di dire: ehi Chloe sono preoccupato per te. Valente? Nah.

Quinta mail:

E dimenticavo. Se domani non si presenta, verrò a farle una visitina visto che si ostina a spegnere tutti i suoi recapiti.

Marco Valente

Ah, beh, questo lo sappiamo bene Capo. La visitina è stata ricevuta.

Sesta mail:

Rossi,

La smetta di leggere tutte le precedenti vecchie mail e venga subito nel mio ufficio perché c'è tanto lavoro arretrato da fare.

Marco Valente.

Oh. Mi sa che questa è quella odierna... ma come cavolo fa a sapere cosa sto facendo??

Ti Ti Ti Ti

Chiamata interna!

'Ufficio del Dottor Val-'

'So dove sto chiamando, altrimenti non l'avrei chiamata Rossi e se stesse pensando  come faccio a sapere cosa sta facendo, se lo faccia dire Rossi. Lei è molto prevedibile. Ora nel mio ufficio.' E con questo staccò la telefonata. Bene Chloe. Sei prevedibile. Wow. Che complimento.

Mi alzai allora e mi diressi verso l'ufficio di Valente.

Toc Toc

'Uhm...Capo sono-'

'Rossi, so bene quella voce a chi appartiene e conosco bene anche il modo irritante con cui bussa alla mia porta. Ora entri.' Disse la voce di Valente dall'altro lato della porta. Ah il potere dei complimenti sinceri! Non è bello avere un così dolce Capo?

Aprii la porta.

'Buongiorno Capo! Le sono mancata, vero?' Dissi col sorriso più finto che potessi mai fare.

'Vuole la verità Rossi?' Disse lui senza ovviamente guardarmi. Il foglio è sempre più importante. Chloe ma sei gelosa di un foglio ora?? Ma poi perché dovresti essere gelosa??

'Uhm...certo.'

'Sono stati i tre giorni più tranquilli della mia vita.'

Viva la sincerità.

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now