11. "SARAH-VALENTE" PARTE 1

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'Mi vuole licenziare?' Chiesi risoluta. 'Perché sembra che con le altre segretarie abbia fatto lo stesso, no?' Il suo sguardo ritornò immediatamente sul mio. O mamma. Quegli occhi neri...

'Lei non può paragonarsi a loro.' Affermò spostando lo sguardo altrove, come se fosse... imbarazzato?

'E come mi definirebbe, Capo?' Lo provocai esasperando l'ultima parola. 'E mi guardi, non è sinonimo di serietà non guardare una donna che le sta parlando negli occhi...' Nel momento in cui terminai quella frase vidi come fuoco nei suoi occhi al punto da credere che mi avrebbe divorato a momenti. Solo... divorata in che senso?

'Ora, Rossi, lei la smetterà di usare quel tono con me altrimenti conoscerà il vero Marco Valente e, si fidi, non le piacerà affatto.' Mi avvisò in tono freddo e distaccato, anche se oramai neanche più un solo centimetro passava tra i nostri corpi. Nonostante il tono freddo della sua voce, il mio corpo era invaso da un calore anomalo. Chloe, devi controllarti la pressione arteriosa...

'Non ha risposto alla mia domanda, Capo.' Ci provai di nuovo. Chloe, zitta! Questo non è il momento di comportarti così!

'Lei ha del coraggio, Rossi.' Mormorò col respiro accelerato.

'È una delle mie migliori qualità, Capo. Le piace?' Sorrisi maliziosamente e lui sembrò notarlo.

'Lei è impossibile e incorreggibile.' Scosse la testa quasi sconfitto.

'Felice di esserlo, Capo. Ora... riguardo alla serietà?' Sorrisi ora divertita per essere riuscita a smorzare il momento.

'Se ne dimentichi, Rossi.' Sentenziò allontanandosi definitivamente da. , libera! Avvertii però uno strano senso di vuoto. Che ti prende, Chloe? 'E no, non la licenzio. Non ora almeno. Abbiamo del lavoro da fare e non ho tempo di cercare un'altra segretaria.' Si diresse alla porta sotto il mio sguardo soddisfatto. 'E tolga quell'espressione dal volto.' Disse infine aprendo la porta.

'Come desidera, Capo.' Gli risposi, ma l'espressione non accennava a lasciare il mio viso.

'Come non detto. Ora ritorni al suo lavoro. Subito!' E lasciò l'ufficio.

Eh, Chloe, questo era un punto per te.

~•~•~•~•~•~•~•~

Nei giorni seguenti il lavoro tornò alla normalità, o almeno nella normalità di Valente. Sì, perché la normalità di Valente era praticamente sparire dagli occhi di tutti senza mai farsi vedere. Me compresa. Questo ovviamente mi lasciava poco tempo per attuare il mio piano "Sarah-Valente" e quindi dovevo escogitare un modo per parlare col Capo. Quell'occasione si presentò poco dopo, quando - udite, udite - Marco Valente in persona richiese la mia presenza nel suo ufficio. Ero al settimo cielo. Piano time!

'Uhm... Capo?' Esordii entrando nel suo ufficio.

'Si accomodi, Rossi.' Fece cenno verso le poltrone senza guardarmi. Meglio così, Chloe. Non è che nelle scorse due notti hai sognato quegli occhi neri. Proprio no.

'Grazie, Capo.'

'Ha portato l'agenda degli appuntamenti?'

'Certo, Capo.'

'Ha la penna pronta?'

'Sì, Capo.'

'Lei personalmente è pronta?'

'Come sempre, Capo.'

'La smette di dire "Capo"?'

'Come vuole, Capo- uhm... volevo dire... ehm... non che lo volessi dire... uhm...' Poi la realizzazione mi prese. 'Ehi! È lei che vuole che la chiami così e così la chiamerò tutte le volte che vorrò!' Sbottai mettendomi le mani sui fianchi indispettita mentre Valente non accennava ancora a guardarmi.

'Immaginavo.' Rispose invece con la solita indifferenza. 'Prenda allora la penna e scrivi che...'

E così andò per tutta l'ora successiva. Mi fece annotate appuntamenti su appuntamenti, programmi su programmi e così via.

Quando terminammo pensai di tentare qualcosa per quanto riguardava il mio piano.

'Uhm... Capo?'

'Suppongo stia per dirmi qualcosa, Rossi.' Disse monotono ancora senza guardarmi.

'Uhm... non crede che Sarah Bianchi sia una donna molto brava e soprattutto intelligente? Per non parlare della sua bellezza fisica!' Feci dei finti occhi sognanti. 'È bellissima, non crede? E le sue doti da consulente... ah... come la invidio!'

'Rossi, se lei ha un diverso orientamento sessuale le chiedo di evitare, almeno quando è nella mia azienda, di fare avances alle mie impiegate. Ci provi fuori orario lavorativo.' Rispose indifferente come sempre lasciandomi letteralmente a bocca aperta.

'No, Capo, forse non ha capito. Non che abbia qualcosa contro le persone con un diverso orientamento sessuale, ma credo che mi piacciano ancora gli uomini. Non che ne stia cercando uno, che sia chiaro!' Puntualizzai.

'Meglio. Così può concentrarsi meglio sul lavoro. Un partner porta sempre problemi.' Ah, quest'uomo!!! Posso schiaffeggiarlo???

'Come dicevo...'

'Rossi, se proprio ammira la mia impiegata e vuole essere come lei, ritorni in ufficio e lavori. È ciò che Bianchi farebbe.' Mi ricordò ancora senza degnarmi di uno sguardo.

'Va bene, Capo.' E mi alzai dalla poltrona. 'Sto andando in ufficio e vado a lavorare come lavora seriamente la mia collega Sarah Bianchi che, oltre a essere bella, bionda e perfetta, è anche un'ottima lavoratrice, seria, affidabile, timida e sincera. Ah, che belle qualità!' Elencai guardando al cielo e tirando un finto sospiro sognante.

'Infatti, Rossi. L'esatto contrario di lei da quanto vedo. Perciò le consiglio di andare di là e lavorare per somigliare quanto più possibile alla sua collega che lei stima così tanto. Arrivederla.' Mi dismise con un cenno della mano senza intuire minimamente il fatto che volessi fargli notare di proposito le bellissime qualità della mia migliore amica. Non ucciderlo, Chloe. Non farlo.

'Ok, ok. Vado.' Mi avviai verso la porta per poi aprirla. 'Ah, Capo,' mi voltai per un attimo verso di lui. 'Non guardarmi in faccia per tutto questo tempo, sa... non è serietà.' Dissi sorridendo maliziosamente per poi notare lo sguardo infuocato di Valente appoggiarsi finalmente su di me mentre in tempo richiudevo la porta scappando via.

, Chloe! Un altro punto per te!

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora