1 - UNA SPLENDIDA GIORNATA... O FORSE NO

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'Certo, signor Guerrera. Due minuti e sono da lei.' Risposi riattaccando subito dopo.

Cosa avrò fatto? Non ricordo di aver commesso qualche errore. Forse il tuo minuto di ritardo...

No. Guerrera non era il tipo che si soffermava su un minuto di ritardo. Solo un modo per scoprirlo.

Mi diressi verso la porta del suo ufficio. Bussai con la mia solita indecisione.

'Signorina Rossi, venga dentro.' Rispose il capo dall'altra parte della porta.

Come faceva a sapere che ero io? Poteva essere chiunque, anche Testa Pelata che lavorava alla reception. Poi ricordai che effettivamente aveva richiesto lui la mia presenza e che quindi ero io quella che doveva trovarsi effettivamente dietro quella porta.

'Signorina Rossi, è ancora lì?' La voce del capo risuonò potente.

Ovviamente devi soffermarti sui tuoi soliti pensieri!

Aprii la porta delicatamente.

'Buongiorno, signor Guerrera! Non  crede sia una bellissima giornata?' Esordii con non-chalance e con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.

'Non credo. Non so se ha notato, ma ha iniziato a piovere a dirotto.' Rispose pacato mentre indicava la poltrona su cui sedermi.

Chloe, sai come fare figure da asina!

Mi accomodai e decisi di chiudere la bocca pensando che sarebbe stato meglio che fare l'asina.

'Allora, signorina Rossi, ho una notizia che forse non le piacerà, ma ho subito provveduto a un rimedio.' Cominciò col dire in tono preoccupato.

'N-non capisco, signore.'

'Lei conosce mia figlia Vanessa,' certamente, vorrà dire Vanessa l'arpia, la conosco fin troppo bene. 'E sa che ha terminato gli studi laureandosi con il massimo dei voti.' Certo, avrà fatto uso di qualche stregoneria e avrà forzato quei poveri insegnanti a darle un voto decente. 'Quindi ora dovrà lavorare con me nell'azienda di famiglia, come pattuito in precedenza.' Oh no, no, no, no, No! La prego la metta il più lontano possibile da me! In un reparto dove io non la vedi! La metta alla reception insieme a Testa Pelata! 'E dovrà lavorare come mia segretaria personale.' Ah, meno male, così almeno sta lontana... Aspetta, cosa?!

'Ancora non capisco, signore.' Gli dissi in modo sincero.

'Quello che le sto dicendo è che non c'è piú posto per lei come segretaria.' Annunciò guardando in basso.

'Ok, capisco, allora qualsiasi posizione andrà bene. Un altro reparto anche.' Basta che stia lontana dalla Vanessa-arpia.

'Temo non ci sia un posto vacante nell'azienda per lei. Mi dispiace.' E le sue scuse sembravano quasi sincere.

'Non capisco. Lei mi aveva promesso che nessuno avrebbe mai preso la mia posizione. Si sta per caso tirando indietro?' Sbottai in tono risentito.

'Purtroppo siamo esseri umani e veniamo meno alle nostre promesse. Ma come le dicevo ho provveduto a qualcosa per lei.' Mi informò guardandomi finalmente negli occhi.

'Cosa intende?'

'Un colloquio.'

'U-un colloquio?' Risposi sorpresa.

'Sì, un colloquio in un'azienda automobilistica con a capo il Dottor Marco Valente, uno degli uomini più influenti del mondo, forse anche piú di me. È vero, non è un tipo molto affabile, ma se la assumerà credo che la tratterà bene. Non posso prometterle il posto di lavoro, ma una buona parola gliel'ho messa.' Mi informò. 'Il colloquio è tra un'ora. Questo è il biglietto da visita con l'indirizzo.' E mi porse il biglietto.

'Io... io voglio ringraziarla per tutto ciò che ha fatto per me. È stato un onore lavorare al suo fianco. Non la dimenticherò.' Gli dissi sinceramente e senza provare rancore. Dopotutto mi aveva aiutato per tanto tempo. Magari il cambiamento d'aria mi avrebbe fatto bene, soprattutto lontana da Vanessa.

'L'onore è stato mio. Lei è una persona fantastica. Spero che faccia carriera. Buona vita, mia cara.' Mi congedò con tono paterno.

Lo salutai a mia volta e mi diressi verso il mio ufficio. Non credevo più fosse una bellissima giornata e, a sottolineare ciò, fu la presenza nel mio ufficio, seduta sulla mia sedia, dietro alla mia scrivania nientepopodimeno che - udite udite - sì, proprio lei! Vanessa-arpia!

'Ho preparato le tue cose in una scatola. Roba inutile, come te in questo momento. Au revoir, Chloe!' Annunciò con aria soddisfatta.

'Wow, grazie! Ho risparmiato fatica!' Dissi prendendo la scatola. 'E vedi di non far collassare l'azienda visto che non sai qual è la tua destra e qual è la tua sinistra. Sai, quel pover uomo di tuo padre non se lo merita e, come disse lui qualche tempo fa "non troverà mai una segretaria come me".' La guardai sfidandola. 'E chiudi quella bocca che una bava ti sta scendendo da un lato. È un peccato, rovina la tua già rovinata faccia. Au revoir, Vanessa!' E mi avvicinai alla porta nello stesso momento in cui mi venne una brillante idea.

'Ah, e Vanessa.' Ebbi la sua attenzione. 'Sicuramente il Dottor Marco Valente sarà soddisfatto dei miei servizi.' E mi voltai per andarmene dopo che nei suoi occhi scioccati ebbi visto un pizzico di invidia. Sicuramente lei conosceva bene Valente.

Bene, bene, Vanessa. Che il gioco abbia inizio.

Poi, andando verso la reception, pensai di fare una cosa che da un po' di tempo desideravo fare. Non avevo niente da perdere oramai.

'Addio, Testa Pelata!'

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Ciao cari lettori!

Il primo capitolo di "My Boss" è completato e spero sia stato di vostro gradimento. È la mia prima storia quindi perdonate i miei errori di scrittura e di grammatica. Se ne riscontrate scrivete un commento e rimedierò! Attendo i vostri commenti!

A presto

Marysol

My Boss - Il Mio Capo ✔ (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now