Capitolo 44

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- Non è che mi dispiace, ma non posso. Io non potrei neanche realizzare questi desideri, perché non dovrebbero essere collegati in nessun modo SottoMondo e il Mondo-Di-Sopra. Sono differenti. Gli opposti.

"Credo sia meglio che ricominciamo a camminare. Tanti siamo quasi arrivati a destinazione."

Alice e Crystal non si dissero più neanche una parola per il resto del tragitto, ognuna immersa nei suoi pensieri.

Dopo quella che, per entrambe, sembrò un'eternità, la foresta finì e si trovarono nel SottoMondo che Alice già conosceva, solo che questo era molto diverso. Diverso in senso di triste e oscuro.

- Non posso credere ai miei occhi. -

- Invece, dovresti. Questa è la realtà e se non vuoi che rimanga tale, si deve intervenire. Immediatamente. -

- Si, hai ragione, ma non è facile per me... -

- Credi lo sia stato per i cittadini di SottoMondo? -

- No... -

- Dai, andiamo. Fino ad ora abbiamo giocato, ora è il momento di essere serie. -

Alice si avviò, con Crystal, in quel luogo che era al tempo stesso sia familiare che sconosciuto. Tutto quello che vedeva non era reale. Non poteva esserlo.

Vedere il Paese Delle Meraviglie in condizioni del genere era come guardare un parco giochi per bambini abbandonati, rotto, oscurato. Ogni singolo abitante e posto sconosciuto che ormai erano così diversi erano simili a una ferita, e queste diventavano sempre di più piano piano che si allontanavano.

Non lo sopporto, questo pensiero portò a un altro, io sono venuta qui più volte e non ci sono mai rimasta per lungo tempo, ma comunque detesto la rovina di SottoMondo, perché ci sono legata profondamente. Se io provo questo, cosa sentono allora, come dice Crystal, i cittadini di SottoMondo? Cosa provano? Tristezza? Odio? Rabbia? Dolore? O tutti questi sentimenti insieme?

- Sono tutte buone domande. -

- La smetti?! Non si può neanche pensare in pace! -

- Non lo controllo. Finché ti rifletti, io so cosa provi e pensi. -

- Allora fai finta di niente! -

- Molto difficile. Mi piace molto dire la mia. -

- E se io non volessi sentirla? -

- L'ascolterai lo stesso, oppure puoi tapparti le orecchie. Nessuno ti ha detto di sentire ciò che dico. -

Alice avrebbe voluto ribattere, ma la vista della strana casa a forma di cappello di Tarrant la fermò.

- L'abitazione di Tarrant! -

- La casa del Cappellaio Matto. - affermarono rispettivamente Alice e Crystal.

- Muoviamoci! Prima questa storia finirà, prima tornerò a casa mia! -

- Ma come? -

- Forza! Su su! -

Crystal spinse Alice, in modo che camminasse più velocemente, verso la residenza del Cappellaio, che non era molto distante da dove si trovavano.

Mentre Alice veniva trascinata, pensava che casa del Cappellaio era rimasta uguale, tranne che per il cielo tenebroso che scuriva i colori allegri della casa del Cappellaio.

Eccoci..., pensò Alice davanti al portone del Cappellaio, arrivata subito grazie alla corsa di Crystal. Sto per rivederlo... nonono, cioè, intendevo: sto per rincontrare i miei amici...

- A chi vuoi prendere in giro? -
Nel frattempo, Crystal aveva bussato alla porta.

- Eh? -

- I tuoi amici? Perché non ammetti a te stessa di provare qualcosa per il Cappellaio Matto? -

NdS:
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Spero che il capitolo sia piaciuto!
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A presto!

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Where stories live. Discover now