Capitolo 27

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Prima di entrare nello studio di Ascott, fu però fermata da un imbarazzato James, che  probabilmente aveva capito il gesto da fare per far capire ad Alice i suoi sentimenti.

- Devi parlarmi proprio adesso? Non ne possiamo discuter più tardi? - chiese Alice, un po' scocciata.

James si sentì ferito dal tono di voce di Alice, ma non demorse.

- No, è una cosa... ehm... una cosa importante per me. - rispose James, imbarazzato. Cercava di mostrarsi sicuro di sé, ma quando Alice era con lui, non ci riusciva. Voleva mostrarsi forte, ma bastava che Alice gli mostrasse attenzione, non come suo sottoufficiale, ma come suo... qualsiasi cosa che fosse in modo però non professionale. James sperava che Alice lo ricambiasse, che si sentisse come lui in sua presenza, ma non si sapeva mai. Alice non mostrava mai insicurezza od imbarazzo, non ti faceva capire mai ciò che provava davvero.

Alice, vedendolo in quello stato, lo seguì senza obiettare.
Non l'aveva mai visto così nervoso.

Uscirono nel parco dell'abitazione e Alice si stupì di vedere un giardino ricoperto di rose rosse, invece delle solite bianche sempre presenti.
Camminarono e, arrivati ad una panchina, Alice sedette, mentre James rimase in piedi.

Alice aspettava che lui portasse, non voleva forzarlo, lo vedeva già così nervoso.
Si avvicinò ad un cespuglio di rose e ne colse una sbocciata del tutto.
Non era particolarmente affezionata alle rose, di qualsiasi colore siano, ma quella rosa l'aveva colpita.
James non sapeva come iniziare un discorso logico. Non ne aveva ideati.

Quando, alla fine, si decise a parlare, balbettava o sussurrava le parole.

- Alice, io... - prese un bel respiro e rimase un altro po' in silenzio. - Allora... Non so come iniziare... - si fermò ancora. Non sapeva come continuare. Non sapeva cosa dire.
Sapeva cosa provava per Alice, ma non era sicuro che, con le sue parole, sarebbe riuscito a fare fin in fondo ad Alice.

Alice, d'altro canto, aspettava ancora paziente che James parlasse, ma le sembrava così strano che fosse così preoccupato. Cosa poteva essere di così grave da fargli venire quest'angoscia?
Forse era meglio che gli parlasse così da tranquillizzarlo?
Meglio che non fare niente, no?, si disse.

- James, con calma, così mi devi dire che ti sta preoccupando tanto? - chiese Alice con tono rassicurante, riposando il suo sguardo sulla rosa.

James fece qualche respiro profondo per calmarsi ed iniziare a pensare a cosa dire. Alice l'aveva rassicurato, gli stava dando il tempo di pensare a cosa dire, di tranquillizzarsi. Però più passava il tempo, più le parole che gli passavano per la testa gli sembravano vuote ed inutili.

James non sapendo cosa dire, decise di agire.
Sedette sulla panchina, prese il volto di Alice e, senza farle riflettere su cosa stesse per succedere, la baciò.

A quel bacio, Alice spalancò gli occhi. Non se lo aspettava.
D'istinti, si staccò, ma ora non sapeva cosa fare, come agire. Non provava gli stessi sentimenti che probabilmente provava James. E capì finalmente che sua madre aveva ragione, che quello che provava James era vero e che lei era stata troppo circa per capirlo. Forse era lei che aveva preferito essere cieca per non voler capire, perché non voleva far soffrire James, era un ottimo amico per lei. Solo un amico, non oltre.

NdS:
Ciao vacanzieri (?)!!! Come va la vostra vita estiva?

Siamo arrivati in un punto della storia Alice-James! Vi aspettavate qualcosa di diverso? O era molto probabilmente?

Speravo che si capisse dall'inizio che tra i due non potesse esserci nulla!

(Non mi piace fare le descrizioni, non so se si è notato...)

Comunque... Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Se vi va, aggiungete una stella o commentate!

A lunedì!

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Where stories live. Discover now