Capitolo 25

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Arrivata in anticipo davanti allo studio medico, bussò.
Il medico aprì e l'accolse.

- Buonasera. Mi scusi se sono venuta in anticipo, sono Lady Kingsleight. - disse.

- Non si preoccupi e buonasera, signora Kingsleight. Se non sbaglio, questa è la sua prima visita, giusto? - chiese il dottore.

- Si. - confermò Lady Kingsleight.

- Bene. Allora mi presento: sono il dottor Derren Hopkins. Per quale ragione è venuta a fare questa visita? - domandò il dottore.

- Vede, io ho viaggiato su una nave, per un paio d'anni, con mia figlia; purtroppo però negli ultimi mesi, sto avendo forti mal di testa che mi portano anche dolori in varie parti del corpo. - spiegò lei.

- D'accordo. Allora controlliamo. - e così dicendo, la visitò.

Lady Kingsleight aspettava in silenzio la fine della visita, rispondendo quando lui le porgeva una domanda e rilassandosi. Non si preoccupava, pensava che era una cosa sicuramente temporanea, causata dalla sua costante preoccupazione per Alice, prima ancor di tornare là.

- Allora... La visita è conclusa. - affermò il medico, ma era triste e preoccupato, e Lady Kingsleight se ne accorse.

- Qualcosa non va? - chiese Lady Kingsleight, leggermente insicura.

Per il dottor Hopkins era difficile, davvero difficile, dover spiegare ciò che aveva dedotto da quella visita. Era difficile ogni volta, quando doveva dare una brutta notizia su un controllo a un paziente, ed a volte l'emozione lo prendeva, ma sapeva di dover essere forte per i pazienti.

- Si, qualcosa non va, mi dispiace. - disse il medico.
Lady Kingsleight si spaventò. Non le piaceva il tono del medico.

Lady Kingsleight ingoiò il groppo che aveva in gola e, - Cosa non va? -, chiese.

- Purtroppo, signora Kingsleight, le devo dire che lei è malata. - iniziò e il cuore di Lady Kingsleight perse un battito. - La malattia di cui lei soffre non ha ancora un nome, perché è stata, appunto, trovata da poco. Non si è ancora trovata una cura, mi dispiace molto. - finì.

Lady Kingsleight finalmente capì, capì che stava per morire e non poteva impedirlo.

- Quanto mi resta? - domandò.

- Se è fortunata, sei mesi. - rispose Derren.

Lady Kingsleight si fece forza, si alzò e disse solamente: - La ringrazio -; poi pagò e se ne andò, senza permettere al dottore di dire anche solo un'altra parola.

Mentre Lady Kingsleight tornava nell'abitazione di James, con la sua battaglia interiore, che da un lato voleva dirlo ad Alice e dall'altro no; Alice e James erano quasi arrivati al ballo.
Durante tutto il tragitto, non si erano scambiati una parola.
Ognuno sedeva di fronte all'altro, ma non si erano mai guardati. Entrambi osservavano il paesaggio scuro, illuminati solo da alcune lampade.

Ad un certo punto, la carrozza si fermò e il cocchiere li avvertì che erano arrivati.
Scese prima James, così da porgere la mano ad Alice per scendere.

Tutti erano già all'interno, visto che avevano fatto un leggero ritardo.

Durante la durata d'arrivo, c'era stato un silenzio imbarazzante per James e confortevole per Alice.
James era preoccupato. Quella era la sera in cui avrebbe dovuto agire, secondo Lady Kingsleight. Purtroppo non era ancora di cosa avrebbe dovuto fare e si ripeteva: Dovrei parlarle? Dichiararmi? Fare qualche gesto per farle capire ciò che provo? Cosa. Dovrei. Fare. Di. Preciso? Non poteva dirmelo, Lady Kingsleight?!
Alice, invece, era rilassata, immersa nei suoi pensieri, per capire come iniziare la conversazione con Hamish. Ovviamente, avrebbero parlato in privato. Doveva solo decidere come convincerlo, perché era sicura che avrebbe proposto resistenza, e come mettersi d'accordo per il prezzo.

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora