Capitolo 29

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Hamish rimase ancor più sorpreso che Alice l'avesse cercato per parlare.
Hamish sperò che fosse per parlare di loro due.
La speranza che aveva durò poco, poiché si ricordò dell'odio che Alice covava per lui, ma si mantenne ancora ottimista. Non si poteva mai sapere.

- E di cosa dovremmo discutere noi? - chiese Hamish neutro, ma non pomposo. Non poteva dimostrarsi gentile. Allo stesso tempo, però, non voleva dimostrarsi arrogante per non allontanarla.

- Vorrei parlarti... - in quel breve momento in cui Alice aveva ripreso fiato per farsi coraggio, Hamish sperava che lei continuasse dicendo: di noi. Anche se era impossibile, lui continuava a sperarci. - ...della mia casa. - continuò Alice. Hamish si rimproverò mentalmente per averci sperato. Cosa aspettarsi se non l'unica cosa che avevano in comune? La casa di Alice. Ecco cosa voleva. Ed ecco anche la ragione della sua presenza a quel ballo.

- Si, e allora? - domandò Hamish.

- Allora, cosa? - chiese Alice.

- Allora cosa vorresti? -

- La mia casa. - rispose Alice.

Hamish rimase impressionato dal fatto che non capisse.
Non capiva o non voleva capire?

- Questo si era capito. Io ti sto chiedendo: cosa vorresti che facessi? - chiese Hamish.

Hamish era cambiato caratterialmente, ma non del tutto. Non si può cambiare personalità da un giorno all'altro.
E, visto che il suo carattere era cambiato solo parzialmente, un'altra parte era rimasta la stessa. Ciò significa che la sua arroganza lo stava portando a considerare che Alice facesse la finta tonta per stare con lui.

- Vorrei che discutessimo da persone civili sul prezzo della casa. - rispose Alice, leggermente irritata.

- Siediti. - ordinò Hamish. Alice non si accomodò e Hamish la guardò. - Siediti, così ne possiamo parlare con più calma. - riprese. Alice si sedette sulla poltrona bianca dello studio.

- Ora possiamo parlare? -

- Certo. - rispose Hamish, le spalle voltate verso Aluce è un ghigno sul volto.

- Allora, io direi di concordare un prezzo che sia favorevole per entrambi, così da... - Alice cominciò, ma non riuscì a completare, perché ad un tratto, Hamish si girò e bloccò Alice sulla poltrona con le braccia.

- Ma cosa... ? - stava domandando Alice.

- Non c'è bisogno che fai finta di non capire per stare con me. - disse Hamish, avvicinandosi ad Alice e facendola arretrate sulla poltrona.

- Ma cosa stai dicendo? - chiese Alice.

- Oh andiamo. Ho capito tutto. Non c'è bisogno che parli. - disse.

Si avvicinò ad Alice per baciarla, ma Alice si scansò in tempo e passò sotto ad un braccio di Hamish per scappare.

Uscì di corsa dalla stanza senza rifletterci.
Ma oggi è la serata Baciamo Alice?
Cosa gli è preso a quell'essere, poi?
Chi fingeva per stare con lui?

Alice era uscita dalla stanza e non sapeva che fare.
Non sarebbe tornata dentro a parlare con Hamish e doveva ancora capire come comportarsi con James. Tutto si era complicato in una sola serata!

Dove vado adesso?, pensò Alice.
Nel momento in cui pensò questo, la porta vicino all'ufficio di Hamish si aprì e una mano la trascinò all'interno.

Alice stava per urlare, ma si fermò appena vide chi l'avesse trascinata là dentro.

NdS:
Ho aggiornato oggi, lunedì! (In realtà avevo pensato di aggiornare sabato, ma poi il tempo è passato e niente, ho fatto oggi)

Il capitolo è stato strano! All'inizio ho cercato di mostrare un altro Hamish, ma poi ho capito che era impossibile cambiare da un giorno all'altro, quindi ho velocizzato il tutto!
Chi avrà trascinato, secondo voi, Alice fuori dal corridoio, nella porta?

Grazie di leggere, votare e commentare!

Spero che il capitolo sia piaciuto!
Se vi va, votate o commentate!

A presto!

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Where stories live. Discover now