Capitolo 1

243 13 2
                                    

Continuò a pensare a loro. Ma perché? Perché non riusciva a dimenticarlo?

Il Paese delle Meraviglie. Cercava in tutti i modi di dimenticarlo, ma non ci riusciva. Non si ricordava più quanto tempo era passato da quando aveva salutato tutti. Da quando aveva detto addio ai suoi amici.

Non si potrà mai dimenticare di loro. Come avrebbe fatto a dimenticarli? Le mancavano tutti così tanto: il Bianconiglio, Pincopanco e Pancopinco, il Ghiro, Bayard, la Lepre Marzolina, lo Stregatto e la Regina Bianca, perfino la Regina Rossa!

Pensava a tutti, ma soprattutto al Cappellaio, ma non se ne spiegava la ragione. Lui era un suo pensiero fisso. Forse perché lui le era stato più vicino di tutti? O forse perché si fidava di più di lui? Ci pensava, ma non trovava la ragione del suo continuo pensare al Cappellaio Matto.

Si risvegliò dai suoi molti pensieri da una voce familiare che la chiamava.

- Comandante. - la chiamò il suo sottoufficiale, o meglio, James Haucourt.

James Haucourt era un bel ragazzo, doveva ammetterlo, che aveva l'età di Alice. I capelli castani erano tendenti al biondo e gli occhi verdi. La madre di Alice credeva che lui fosse innamorato di lei, ma ella ne dubitava fortemente.
Perché mai dovrebbe esserlo?, si chiedeva.

Sua madre voleva farla mettere con lui solo perché la vedeva giù di morale e pensava che lo fosse solo perché non aveva amore nella sua vita. Ad Alice non serviva amore, le servivano i suoi amici e il Paese delle Meraviglie, ma come glielo spiegava?

Mamma non sono giù di morale perché manca amore nella mia vita, ma perché mi manca il Paese delle Meraviglie. Ah sì, non te l'ho detto? È un posto meraviglioso dove gli animali parlano, i gatti evaporano e a volte ci sono scontri tra regine.
Dubitava fortemente che le avrebbe creduto, lo diceva perché, anche a lei, se la informassero di un luogo del genere, non ci crederebbe, se fosse normale, e penserebbe che tale persona sia un pazzo.
Ma lei era Alice Kingsleight ed era la matta del Paese delle Meraviglie.

- Comandante. - la chiamò ancora James.

- Scusa, non ti stavi ascoltando. - gli disse.

- Non si preoccupi, comandante, la volevo... - stava dicendo prima di essere bloccato da Alice.

- Non chiamarmi comandante, chiamami Alice. Con comandante, mi fai sentire un uomo di cinquant'anni. - lo rimproverò scherzando.

- Ma comandante... - lo fermò ancora.

- Niente ma. Te lo dico da quando ci siamo imbarcati la prima volta, di chiamarmi Alice, ma ti ostini a chiamarmi comandante. È vero, - disse visto che James stava per replicare. - a volte mi chiami Alice, ma quando te lo dico, poi torni a chiamarmi così. Visto che chiedendotelo da persone civili non funziona, te lo ordino perché sono il capitano. - asserì Alice.

- Va bene, Alice. - disse, scandendo il nome di lei.

- Molto meglio. - disse e cercò di fare un sorriso, lui la guardò in modo strano, ma Alice non se ne accorse. James Haucourt era preoccupato, come la madre di Alice, perché non sorrideva come all'inizio di quel viaggio.

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora