Capitolo 4

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Lo sapeva che sarebbe dovuta tornare a Londra, ma non se lo aspettava così presto. Immaginava di avere ancora qualche settimana per prepararsi o anche solo qualche giorno.
Aveva solo tutta la serata, ma a che scopo cercare di prepararsi quando sapeva che non ci sarebbe riuscita?
Il suo baule era sempre pronto, per essere preparati già arrivati a destinazione. Mai disfatto.

La mattina seguente sarebbe dovuta tornare a Londra. A Londra dove aveva lasciato tutto. I momenti più importanti della sua vita.
Tutte le volte che era entrata nel suo mondo.
La casa dove avevano abitato.
I ricordi con suo padre erano tutti lì.

Ma era sicura di farcela perché lei era Alice Kingsleight.
Perché era il comandante della sua nave.
Perché era matta e tutti i matti sono i migliori.
E poi non doveva andarci a vivere per sempre.
Doveva andarci per sua madre che gliel'aveva chiesto. Alice sapeva bene come le mancasse Londra a Lady Kingsleight. Sapeva che sua madre aveva passato i momenti più belli e brutti della sua vita e Alice glielo doveva.

Glielo doveva perché aveva sacrificato la sua casa, che per sua madre era tutto, per lei.
L'aveva fatto perché Alice potesse viaggiare con quella nave che per lei aveva significato tutto.

Giusto. Aveva significato perché in quel momento non lo sapeva più. I primi tempi era al settimo cielo.
Aveva avuto quella nave. Si, ma poi?
Poi erano tornati i ricordi con suo padre.
La lontananza dalla sua casa.
L'addio al paese delle meraviglie.
L'ultimo era stato il più doloroso. Aver capito di non poter tornare in quel luogo così fantastico, così speciale. Di aver detto addio a tutti.

Con questi pensieri, si addormentò.

La mattina seguente, Alice fu chiamata da sua madre.

- Alice! Alice! Svegliati! Siamo arrivate a Londra! - quasi urlò nella cabina di Alice.

- Mi alzo, però esci che devo prepararmi. - ordinò Alice mezza addormentata.

Appena uscita la madre, si alzò e si preparò. Indossò la sua uniforme da capitano che ormai, per tutte le volte che l'aveva indossata, definiva come una seconda pelle. I capelli li alzò e li legò in uno chignon quanto più elegante possibile, ma non riuscì nel suo intento.

I suoi capelli erano ricresciuti da quando, un paio di anni fa, li aveva tagliati.
Aveva deciso anche di non tagliarli più. Le piacevano corti all'inizio perché erano comodi, ma col passare del tempo le mancavano quei capelli biondi così lunghi.

Uscì dalla cabina e si trovò davanti la bellezza di Londra.
Sua madre era già fuori con un sorriso sulle labbra e lo stesso il sottoufficiale Haucourt.
Si avvicinò a loro.

- Alice, Lady Kingsleight, potete avviarvi nella mia abitazione. Io arriverò più tardi con i bagagli. - le informò James.

Madre e figlia si incamminarono a casa di James.

Stavano conversando, poi però Alice sentì una voce sconosciuta chiamarla.

- Signorina Kingsleight! Signorina Kingsleight! - continuava a chiamarla un uomo sconosciuto.

Lo sconosciuto aveva una sessantina d'anni e un aspetto elegante. I suoi capelli erano bianchi, ma c'erano ancora dei capelli biondi. Gli occhi erano color nocciola, ma con delle pagliuzze azzurre. Da giovane doveva essere stato un bell'uomo, si disse Alice.

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Where stories live. Discover now