Capitolo 39 + Speciale 300 visualizzazioni!

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(Raga, io, per ogni mio libro, per uno speciale, allungo il capitolo. Quindi, spero che vi piaccia questo capitolo più lungo di 300 parole! Nel NdS troverete i miei ringraziamenti!)

- Che tutti, in un modo o nell'altro, facciamo soffrire chi ci sta vicino e ci vuole veramente bene.

"Ora, se vuoi, puoi giudicarmi per ciò che vuoi, ma c'è solo una cosa che non voglio fare: far soffrire gli altri. "

- Non voglio giudicarti... -

Silenzio.
Si era creato un silenzio imbarazzante che non piaceva per niente ad Alice, quindi decise di cambiare argomento.

- Come hai fatto a conoscere molte persone se hai detto che hai parlato solo con me e un uomo? -

- Non le ho proprio conosciute, ma le ho capite. Ho compreso com'erano, il loro carattere e il loro pensiero. Ho letto loro dentro, come ho fatto con te. -

- Cos'hai fatto con me? -

- Come credi che abbia capito tutto ciò che pensavi? -

- Si, ma non capisco ancora come hai fatto. Me lo spieghi ora? -

- Certo. Darò a te la stessa spiegazione che ho dato a lui. -

Ormai il castello era terminato.
Per Alice, era stata una via infinita: aveva sentito come se in quel palazzo così grande fosse successo qualcosa di spaventoso, e lei si sentiva, in un certo modo, partecipe di esso. Sentiva che era successo qualcosa che aveva cambiato la vita di molti abitanti di SottoMondo, e che forse aveva o avrebbe cambiato anche la sua.

Appena uscite, si ritrovarono all'inizio di un villaggio disabitato è bruciato: le case dei cittadini erano distrutte e di esse rimanevano solo pezzi anneriti. La paura di Alice di vedere, all'interno delle abitazioni, scheletri o corpi rinsecchiti e neri, non le permetteva di guardare bene ciò che la circondava. Qualsiasi cosa fosse successa lì era peggiore di qualsiasi cosa avesse mai affrontato in SottoMondo: probabilmente non si era salvato nessuno da questo villaggio, mentre, quando la Regina Rossa prese il potere tramite il Ciciarampa, la maggior parte degli abitanti erano riusciti a salvarsi.

- Aspetta. A lui, intendi... l'altra persona che hai conosciuto? -

- Secondo te, chi intendevo, se ti ho detto che l'unica persona con cui ho parlato, tranne te, era un uomo? Pensavo fossi più sveglia! -

- Ohi! Io sono sveglia! Ho chiesto solo! -

- Si, comunque, era lui. Ovviamente... -

- Si può sapere chi è? -

Ormai stavo viaggiando su una strada stretta che permetteva loro di camminare a fianco, che aveva ai lati alberi con una chioma verde speranza, che però il cielo ingrigito scuriva. Quegli alberi, che mantenevano ancora quello splendido colore, anche se non si vedeva, si stavano spogliando delle loro foglie che staccandosi diventavano variopinte, come stesse arrivando inverno.
Il profumo che arrivava ad Alice era ancora profumato è bellissimo. Se chiudeva gli occhi, poteva rivedere il vecchio SottoMondo: colorato e vivace.

- Ma lo sai già. -

- Come? -

- Ti ho raccontato già del signor Ascott. -

- Il signor Ascott? È lui, l'uomo che conoscevi? -

- Si. -

- Ma... -

- Ma? -

- Ma quando? -

- Lunga storia. -

- Abbiamo tempo. -

- Si, ce l'abbiamo. - Crystal si guardò intorno. - Beh, più o meno. -

Anche Alice si guardò in giro.
- Si... più o meno... -

- Lo specchio... -

- Lo specchio? -

- Lo specchio ha permesso a entrambi di venire qui... -

- Si, giusto... e... ? -

- Lo specchio è il mezzo che vi ha portato qui, così come la stessa persona. -

- Ma se sei stata tu a portarmi qui? Non è possibile che abbia portato pure il signor Ascott. -

- E perché? -

- Forse perché mi hai detto che il signor Ascott ha vissuto secoli fa? -

- Si, l'ho detto, e allora? -

- E allora? Sei troppo giovane per aver vissuto secoli fa! -

- Non sono giovane, ma accetto il complimento! -

- Non era un complimento! E poi, che significa "non sono giovane"? -

- Che non sono giovane e non sono vecchia. -

- Non capisco. -

- Ultimamente non capisci molte cose. -

- Ma che diamine... ? Ti odio quando sai ciò che penso! -

- Però mi odi di più quando comprendo più di te sui tuoi stessi sentimenti. -

Alice strinse gli occhi.
- Non ti sopporto! -

- Già l'hai detto! -

- È per sottolineare il concetto! Ma passiamo avanti. Come puoi non essere giovane e non essere vecchia? -

- Non ho età. -

- Tutti hanno età. -

- Oh, davvero? -

- Certo. -

- SottoMondo, da quando esiste? -

- Da... - Alice si zittì. Non sapeva da quanti secoli esisteva SottoMondo. Sinceramente, non sapeva neppure se SottoMondo aveva età.

- Come immaginavo. - Crystal sorrise. - Io ho età... - Alice stava per dire qualcosa, ma non poté dire nulla. - ... si, ho età. Mi sono spiegata male. Io esisto da quando esiste questo specchio... - Crystal tirò fuori lo specchio. - Questo specchio è indistruttibile. Esiste da prima che SottoMondo esistesse. Da esso, si è creata la strana personalità degli abitanti di SottoMondo.

" Questo specchio rappresenta SottoMondo.

" Chi voleva essere famoso in SottoMondo, doveva possederlo. Averlo nel suo castello. Il re di quel castello non l'ha cercato, ma gli è stato regalato: per la sua gentilezza, il suo coraggio, la sua eleganza, la sua dolcezza, la sua intelligenza, la sua generosità e per tante altre qualità che aveva. Gli è stato donato da tutto SottoMondo, anche dagli altri reali, che erano i genitori di Mirana ed Elisabeth."

NdS:
Ragazzi, non ho davvero parole! Cioè, solo: GRAZIE! È davvero un bel traguardo per me! Vi ringrazio di continuare a seguire la storia nonostante la mia assenza!

Grazie di leggere, votare e/o commentare!

Spero che il capitolo sia piaciuto!
Se vi va, votate e/o commentate!

A presto!

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora