Capitolo 13

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Chissà come sta. Chissà se gli manco perché a me manca molto.
Mi manca così tanto da diventare ancor più matta.
Mi mancano tutti, ma soprattutto lui è più cerco di non pensarci, più sto a pensarci. Anche se faccio l'indifferente all'amore in questo mondo, a SottoMondo non si può. Come si fa a dimenticare l'affetto del Paese delle Meraviglie? Di amici così? Di Tarrant?, pensò Alice malinconicamente.

Nel tempo che Alice aveva passato a pensare al SottoMondo, era passata un'ora e a aveva provato parecchi vestiti.

- Questo è perfetto! - esclamò Lady Kingsleight felice.

- Le sta benissimo. - acconsentì Alexandra.

Alice voleva aprire gli occhi e stava per farlo, ma sua madre glielo impedì.
Sarebbe stata una sorpresa fino alla sera successiva.
Si tolse il vestito grazie all'aiuto di Alexandra, poi pagarono, salutarono e ringraziarono Alexandra, e uscirono.

- Torniamo a casa di James? - la madre domandò alla figlia.

- Si. - confermò Alice.

Arrivate nell'abitazione di James, Alice decise di fare un giro per la residenza, poiché prima non aveva avuto il tempo.

La prima stanza che si trovò di fronte era il salotto. La stanza era tinta di un color rosso-bruno e al centro della sala c'era un camino, un tappeto a fantasia color rosso, un paio di poltrone più piccole di color marrone e una poltrona più grande delle altre di color rosso.
Le più piccole erano a sinistra e la più grande a destra, tutte e tre erano disposte in modo da avere il camino davanti.
Ai lati della stanza, c'erano mobili pregiati con sopra decorazioni di qualsiasi genere.

Continuò e la stanza che seguiva dopo era la stanza da pranzo.
Non era né particolare, né grande.
Al centro c'era un tavolo di legno rettangolare che aveva disposto, ai suoi lati e ai suoi capi, sei sedie.
Sul pavimento c'era un tappeto sempre fantasia abbinato al verde delle pareti.

La stanza dopo era il bagno.
Tutto bianco con tutte le cose che deve avere un bagno.
Perché? Che altro dovrebbe avere un bagno?, si ritrovò a pensare Alice.

Poi la cucina che aveva già visto e utilizzato per la conversazione con sua madre.
Non era grande.
Niente da specificare.
C'erano le pentole, il cibo, i piatti, le posate e tutte le cose che dovevano esserci in una cucina.

Entrò in un'altra stanza. Era una stanza da letto, quella di James.
Le pareti erano azzurre, ma stavolta sul pavimento non c'erano tappeti.
Il pavimento era rivestito di legno.
Al centro della stanza c'era un letto a baldacchino a due chiazze con le lenzuola azzurre.
Un armadio sulla parte sinistra e un paio di mobili a destra.
C'erano delle foto sui mobili e sul comodino, che era vicino al letto, ma non si avvicinò per vedere chi rappresentavano.
Non sono affari miei, pensò Alice.
Uscì dalla stanza per paura di trovarselo davanti all'improvviso che le chiedeva che ci faceva nella sua stanza. Sarebbe stato imbarazzante, per lei.

Trovò un altro bagno che aveva le stesse cose dell'altro, ma disposte in modo diverso.

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Where stories live. Discover now