Capitolo 8

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- Si che devo. Anzi non devo, voglio farlo. - replicò Alice sicura. La madre aveva capito che era inutile continuare il discorso. Quando Alice assumeva quel tono voleva dire solo che niente le avrebbe fatto cambiare idea.

- E come intendi farlo? - domandò la madre.

Sentirono la porta aprirsi e richiudersi, ma fecero finta di nulla.

- Discutendo con lui da persone civili. - rispose la figlia. - Per quanto civile possa essere quell'essere. - pronunciò quelle parole a voce più bassa è rivolta più a se stessa che a sua madre, ma Lady Kingsleight aveva sentito e le lanciò un occhiataccia.

- Se vuoi discutere con lui, devi cercare anche di non insultarlo. - suggerì. Se voleva parlare con lui, doveva cercare anche di non insultarlo: non sarebbe stato un buon inizio per una conversazione tra persone che vogliono discutere con calma.

- Con chi lui dovresti discutere, Alice? Sempre se si può sapere. - intervenne James che abbassò il tono sull'ultima frase. Anche se provava qualcosa per Alice e ne aveva parlato anche con Lady Kingsleight di ciò che provava per avere un consiglio, era ancora insicuro di fronte a lei, non poteva, secondo lui, esporsi troppo chiedendo di cose private di Alice, senza che lei volesse dirglielo.

- Hamish Ascott. - proferì Alice, con tono lugubre e una smorfia.

- James, tu e Alice siete stati invitati al suo ballo di domani sera. - avvisò la madre di Alice a James. - Alice, sarà meglio uscire per andare a trovare l'abito. - continuò rivolta alla figlia.

- Ma, mamma, io ho già dei vestiti... - la interruppe ancora.

- TU HAI ACCETTATO QUELL'INVITO E QUINDI ADESSO ANDREMO A COMPRARE QUEL VESTITO, NON METTERAI QUEGLI, COME LI DEFINISCI TU, ABITI. VUOI PARLARE CON LUI O FARE LA FINE DELL'ALTRA VOLTA? NON RISPONDERE. VUOI PARLARCI? ALLORA ANDIAMO A COMPRARE QUEL VESTITO. - la comandò con un tono un po' troppo alto che spaventò sia Alice che James, che sgranò gli occhi, non avendola mai vista in quel modo.
Alice non era del tutto d'accordo con sua madre, lei aveva già dei vestiti, ma quei vestiti erano più o meno uguali a quello indossato da Alice nell'ultimo ballo dagli Ascott. La madre non era sicura di volerla mandare a quel ballo, non che pensasse che Alice non si sarebbe saputa difendersi, ma voleva aiutarla sul serio e l'unico modo per aiutarla era l'abbigliamento. Vuole parlare come persone civili? Si vesta come una di esse, pensò Lady Kingsleight.

Alice la seguì, ma si bloccò prima di uscire dalla porta.

- James, mi dispiace di aver accettato l'invito per te. - si scusò dispiaciuta. In realtà, sua madre aveva accettato per lei, ma sentiva di dovergli lo stesso delle scuse.

- Non ti preoccupare. Non mi dà fastidio. - la rincuorò e le sorrise per rassicurarla. James non era per nulla dispiaciuto all'idea di andare al ballo con Alice, forse avrebbe avuto la sua occasione dopo tanto tempo.

Dopo le sue scuse, lei e sua madre uscirono.

Nel frattempo, nella residenza degli Ascott, Hamish era nel suo studio, come di consueto.

Hamish guardò il giardino dalla sua finestra. Lo faceva spesso.
Aveva cambiato quel giardino.
Lui era cambiato.
Il giardino non aveva più le rose bianche, perché a sua moglie non piacevano.
Era stato costretto perciò a cambiarle.
Prima le rose erano di un bianco candido, poi sono dovute diventare di un rosso acceso.

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora