Capitolo 11

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Alice si stava chiedendo perché sua madre avesse fatto invitare James.
Non starà ancora pensando a quel fatto?, si chiese annoiata Alice.
Possibile. Anzi, probabile. Sapeva bene che sua madre avesse ancora quel pensiero su lei e James, ma presto o tardi se ne sarebbe dovuta liberare (sarebbe stato meglio presto che tardi), poiché non c'era niente, oltre la semplice amicizia.

- Mamma. - la chiamò Alice. Sapeva bene che , anche se avrebbe risposto, non sarebbe stata la verità. Capiva che sua madre volesse il suo bene e che, secondo lei, James l'avrebbe potuta aiutare per tornare felice, ma non poteva, non erano suoi fatti, suoi problemi e se avesse continuato così, qualcuno avrebbe potuto farsi male.

- Cosa c'è, Alice? - chiese annoiata Lady Kingsleight. Pensava fosse una nuova lamentela di Alice sul fare compere e sull'abito.

- Perché hai fatto invitare James a quella festa? - le domandò Alice. La madre rimase sorpresa da quella domanda, non se l'aspettava, ma trovò la scusa in fretta, perché sapeva che la vera ragione non sarebbe piaciuta ad Alice.

- Perché credo che sia il cavaliere adatto ad accompagnarti e non lasciarti da sola. - spiegò la madre alla figlia. Alice sbuffò. L'aveva immaginato, l'aveva pensato, l'aveva programmato. La bugia di sua madre. Poteva essere brava a non dire la verità, ma Alice la conosceva troppo bene per non capire che le nascondeva la vera ragione.
Alice, però, non si sarebbe trattenuta dal chiedere la verità.

- Ancora con questa storia? - chiese Alice, nel cui tono di voce si poteva sentire un filo di rabbia.

- Quale storia? - fece finta di nulla sua madre.
Come può ancora nascondere la verità? Si capisce che ha organizzato tutto., pensò Alice.

- Tu lo sai bene di che storia parlo. - affermò arrabbiata Alice. Si ostinava ancora a non dirle la vera ragione, quando si era capito da subito quale fosse. La madre di Alice non voleva ragazzi rivelare la vera ragione ad Alice per paura che si innervosisse di più, non sapendo che la sua bugia la irritava maggiormente.

- Non capisco di cosa parli. - negò ancora Lady Kingsleight. - Eccolo! Questo negozio avrà sicuramente qualcosa per te. - esclamò. Lo stratagemma era quello di distrarre Alice dal loro argomenti di conversazione, servendosi delle compere, Alice aveva capito, però, che quella affermazione era stata detta con il solo scopo di distrarla.

Entrarono nel negozio.
Era un tipico negozio di vestiti. Niente di stravagante, niente di buffo, pensò Alice.
Le pareti erano tinte di beige e il pavimento era rivestito di legno. Il negozio era diviso per tipi: per uomini, per donne, per bambini, per ragazzi, per ragazze, per i più alti o più bassi e per più magri o in carne.

Una giovane donna si avvicinò a loro.
La ragazza aveva venticinque anni. Aveva i capelli neri e lunghi fino alle spalle, gli occhi erano di un marrone scuro, quasi nero, le labbra sottili e sul viso aveva delle piccole imperfezioni. Era magra, non troppo alta e non aveva forme, in quel momento era vestita elegantemente.

- Buonasera, signore. - le salutò la ragazza insicura con un sorriso. Lavorava da poco in quel negozio e si doveva ancora ambientare, perciò non riusciva ancora a mostrare sicurezza; ciò forse è dovuto anche al fatto che delle precedenti clienti l'avevano trattata anche male, spaventandola per ogni cliente che entrava,che poteva essere anche più gentile.

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Where stories live. Discover now