Capitolo 10

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- Non me lo aspettavo. - si disse a bassa voce Hamish, non facendo capire ciò che aveva detto in modo così basso al suo dipendente. - Grazie di avermi avvertito. Può andare, ma prima di andare prenda questi per l'ottimo lavoro svolto. - aggiunse ad alta voce, porgendogli più soldi di quelli che di solito guadagnava. Ascott era entusiasta all'idea che Alice avesse accettato. Poteva essere un buon inizio. Niente avrebbe potuto renderlo scontento quel giorno, ma non sapeva ancora tutto, perché dopo che lo ebbe saputo non era più così contento.

- La ringrazio, signor Hamish. - ringraziò felicemente il signor Mensaro per il denaro ricevuto. Stava uscendo, ma all'improvviso si ricordò di una cosa sull'invito. Le persone che avrebbero partecipato erano diverse; certamente sarebbe venuta la signorina Kingsleight, ma non l'avrebbe accompagnata Lady Kingsleight, bensì James Haucourt.

- Scusi, ma devo aggiungere che Lady Kingsleight non parteciperà al ballo. - disse Clement. Hamish non pensava ancora a nulla di brutto. Avrebbe avuto più possibilità senza la madre di Alice, che lo disprezzava, lo sapeva bene che lo disprezzava, per averle preso la casa; stando da sola avrebbe avuto più tempo per parlarle in privato, senza troppe domande. - Ad accompagnare la signorina Alice ci sarà il signor Haucourt. - continuò il messaggero. Fu in quel momento che tutti i piani e i sogni di Hamish Ascott finirono sottoterra; le sue speranze diradate; i suoi pensieri tristi ed irrealizzabili.

Il signor Mensaro uscì dallo studio dopo aver detto quelle parole, lasciando da solo il suo capo.

Hamish Ascott non era solo, ma con un migliaio di pensieri che gli vorticavano in testa.
Non aveva più possibilità. Alie sarebbe venuta al ballo con James Haucourt e lui non aveva probabilità di riuscita.
Stanno insieme? Da quanto? Dalla nave è partito ciò?, si chiedeva Ascott.

Pensò e ripensò a tutto, poi si disse che non tutto era ancora perduto.
Non era detto che stessero insieme. C'era anche la probabilità che la madre di Alice avesse un impegno o che non volesse vederlo, la seconda probabilità più concreta della prima, e semplicemente Haucourt l'avrebbe accompagnata per non lasciarla andare sola.
Questa era davvero la sua ultima speranza.

Guardò l'orologio e notò che era tardo pomeriggio.
Decise di mettere da parte i pensieri e di mettersi a lavoro, sedendosi alla sua scrivania e iniziando a leggere le carte.

Nel bel mezzo della città, Alice e sua madre giravano i negozi per cercare l'abito adatto per Alice. Alice non era d'accordo, aveva già un vestito, ma la precedente sfuriata di sua madre l'aveva sorpresa ed ammutolita.

Non era tanto l'abito, era il più fare compere a non piacere ad Alice.
Anche da bambina, non voleva proprio andare a fare spese, perché lei aveva hai dei vestiti che le bastavano, ma purtroppo come allora, non poteva fare nulla se non stare in silenzio e compierle.

Alice si stava chiedendo perché sua madre avesse fatto invitare James.
Non starà ancora pensando a quel fatto?, si chiese annoiata Alice.
Possibile. Anzi, probabile. Sapeva bene centro sua madre avesse ancora quel pensiero su lei è James, ma presto o tardi se ne sarebbe dovuta liberare (sarebbe stato meglio presto che tardi), poiché non c'era niente, oltre la semplice amicizia.

Alice Ritorno Nel Paese Delle Meraviglie (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora