73.

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Continuo a rigirarmi nel letto, sento una strana sensazione allo stomaco che sembra l'inizio di un attacco di panico, ma sto provando a controllarlo.
Tengo gli occhi chiusi a lungo, tentando di calmarmi.
Quando il respiro si regolarizza li riapro, intenzionato a fare un giro per calmarmi, ma l'immagine che si presenta davanti ai miei occhi distrugge tutti i miei piani.
Vedo Danny appoggiato allo stipite della porta, con lo sguardo fisso al pavimento.
Non capisco. Lui non c'è più, eppure io lo vedo, è lì, e sta piangendo, e nel frattempo ride.
Mi alzo di scatto, avvicinandomi in fretta, ma lui sembra non notarmi.
Esce dalla stanza e cammina per i corridoi. Lo seguo, urlando il suo nome, disperato.
Lo vedo da lontano raggiungere le scale che portano alla terrazza.
Inizio ad urlare più forte e a correre.
«Danny! No! Ti prego, fermati! Danny» piango e urlo e corro, gira tutto, e Danny sta per andarsene per sempre, no. No. No. No!
Mentre corro sbatto contro qualcosa ma non gli do importanza, voglio solo fermare Danny e stringerlo un'altra volta.
Ma una mano mi afferra per un braccio e mi tira indietro; io cerco di liberarmi, ma successivamente vengo afferratto per le spalle e qualcuno mi stringe a sè. Papà..
Io mi dimeno.
«Danny! Danny!» continuo a urlare «Devo fermarlo!» «Ti prego lasciami! Devo fermarlo!»
Lui mi guarda confuso.
«Ethan, cosa stai dicendo?»
«Danny! È lì! Sta per buttarsi dalla terrazza!» continuo a urlare e dimenarmi.
«Ethan, calmati» dice gentilmente.
Ma io non capisco perché mi stia facendo perdere tempo.
«Ethan.» mi fissa dritto negli occhi «Ethan, Danny non c'è più. Si è tolto la vita qualche giorno fa»
Io respiro affannosamente.
No. No. Scuoto la testa.
«Ma io l'ho visto! Era lì!» piango. Era lì..
Lui allenta la presa, sconvolto e confuso.
Perché non capisce?
Corro verso la terrazza e mi guardo intorno, ma l'unica figura che vedo è quella di mio padre sulla porta.
Mi porgo aldilà della ringhiera, guardando in basso ma non c'è nulla: solo automobili parcheggiate.
Mio padre si avvicina posandomi una mano sulla spalla, e io inizio a piangere diversamente da prima; ora è un pianto di rassegnazione, e confusione..
Io l'ho visto..
Mi gira la testa.
«Lui..» inspirò «Lui non tornerà più..» il mio tono di voce è a metà tra un'affermazione e una domanda.
«No, Ethan»
Piango e mi stringo al suo petto.
«Se solo fossi rimasto qui..» confesso ogni senso di colpa. Se fossi tornato quella sera..
«Non pensarlo nemmeno per scherzo. L'aveva sicuramente già pianificato e la colpa non è tua. Prima o poi l'avrebbe fatto comunque.
«Ma forse avrei potut-» mi interrompe.
«Basta, Ethan, basta. Sh» mi stringe e mi accarezza i capelli.
«Basta»

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora