25.

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Sono seduto in metro, ad aspettare Shane.
Oggi non me la sentivo di andare a scuola e lui ha insistito perché andassimo a fare un giro, piuttosto che lasciarmi stare chiuso in casa.

Infilo i pollici nei buchi delle maniche della felpa, che ho fatto appositamente per non congelarmi le mani, e alzo il cappuccio sulla testa.

Prima che salga devo fare due fermate da solo, perciò infilo le cuffiette e faccio partire una canzone dei BMTH.

"Ehi, piccolo asociale" mi saluta, sedendosi nel posto libero accanto al mio, per poi togliermi il cappuccio.

"Oh, buongiorno anche a te" rispondo con un mugolio infastidito.

Ride e mi sistema i capelli.

Gli allontano la mano lamentandomi.

"Mh, vedo che siamo di buonumore oggi.." sospira.

"Cosa ascolti?" domanda poi.

Io mi tolgo una cuffiette e gliela porgo.

"Che allegria!" commenta ironico.

Io mi riprendo la cuffietta e incrocio le braccia al petto.

"Dai, piccolo, scherzavo"

Lo guardo storto.

"Come mi hai chiamato?" sorrido divertito e imbarazzato allo stesso tempo.

Lui abbassa la testa.

Mi sporgo verso di lui e gli stampo un bacio sulla guancia, cogliendolo di sorpresa.

Mi sorride.

Gli prendo la mano intrecciando le mie dita con le sue e tento di sorridere anch'io.

La vecchietta di fronte a noi sposta lo sguardo.

"Dove stiamo andando?" domando appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Mangiamo qualcosa, e se ti va, andiamo a vedere un film al cinema. Ci stai?"

Annuisco.

Lui sorride e mi stringe la mano, poi mi stampa un bacio sulla fronte.

La signora di fronte a noi sembra irritarsi sempre di più. Mi viene sempre più voglia di provocarla.

Guardo Shane.

"Non mi saluti oggi?" gli domando.

Lui sorride e mi guarda interrogativo come per chiedermi il permesso.

Io annuisco e lui avvicina il suo volto al mio per stamparmi un leggero bacio sulle labbra, che io approfondisco immediatamente.

"Sorprendente. Sei passato da 'non ti parlo' a questo?!" commenta ridendo.

Rido. La sua presenza mi ha già rallegrato la giornata.

La signora finalmente apre bocca sussurrando un "che schifo".

Shane si volta di scatto, diventando improvvisamente serio.

"Come?" domanda seccato, cambiando radicalmente espressione.

"Lascia perdere" cerco di rassicurarlo, afferrandogli un braccio.

"Ho detto che schifo. Potreste andare da qualche altra parte a fare le vostre cose"risponde acida.

Shane diventa rosso e fa per aprire bocca, ma lo fermo in tempo.
"Lascia perdere" ripeto e lo stringo più forte.

Lui lancia uno sguardo fulminante alla signora.

"Sì, lasciamo perdere. Ora dobbiamo scendere" mi affera per un polso e mi trascina fuori dalla metropolitana.

Sembra frustrato, arrabbiato oserei dire.

"Certe cose mi urtano i nervi" afferma nervoso.

So che c'è qualcosa sotto. Non è uno che si innervosisce facilmente.

"Sicuro che va tutto bene?" domando facendo scivolare le dita dalla spalla alla sua mano.

"Ma come cavolo fai?! Insomma, dopo quello che è successo ieri hai la forza di preoccuparti per me?" mi poggia una mano sulla spalla.

Sospiro.

"A volte penso che dovrei imparare che non ci sono solo io" sospiro.

"Vieni, andiamo via di qua" afferma e mi prende la mano, poi si incammina.

Raggiungiamo a piedi il vagone.

Shane rovista tra le varie cose sparse, mentre io copro l'entrata con due coperte appese e mi siedo sul materasso.

"Certo che si sta anche al caldo qui" esclama.

Si toglie la felpa, che appoggia sopra una cassa, e si siede accanto a me.

"Quanto sembri gay con questa maglia" commento ridendo.

"E il commento che hai appena fatto ti rende ancora più gay di me" ribatte ridendo a sua volta.

"Oh, non credo sia possibile batterti in campo"rispondo e lui ride di nuovo.

Mi accarezza i capelli fissandomi ed avvicinando il suo volto al mio.

Poggio le labbra sulle sue, approfondendo immediatamente il bacio.

Poggio le mani sul suo petto e le sue finisco leggermente più in basso dei miei fianchi.

Lo spingo finché non finisce sdraiato sul materasso ed io a cavalcioni su di lui.

Provo un forte desiderio di sentire le sue labbra sulla mia pelle e la sua pelle sotto le mie labbra.

"E la voglia di toglierti quella maglia come mette la situazione, invece?" dico ridendo.

Ride mentre mi aiuta a sfilarsi la maglia.

Poso le labbra sul suo collo scendendo lentamente verso le clavicole e successivamente verso il suo petto, per poi tornare verso il suo orecchio.

Cerco di godermi ogni centimetro del suo corpo.

"Sei perfetto" sussurro stampandogli un bacio accanto all'orecchio.

Non so da dove abbia tirato fuori tutta questa scioltezza. So solo che, dopo quello che è successo ieri, non mi importa quello che pensano gli altri, non ci voglio pensare.

Voglio solo capire chi sono davvero e cosa voglio davvero.

E adesso voglio lui.

Share mi prende il viso tra le mani e riprende a baciarmi con una foga mai vista prima.

Mi tolgo la maglia e sfilo i pantaloni in fretta, per poi iniziare a slacciare quelli di Shane.

"Ethan, sei sicuro?" chiede guardandomi serio e afferrandomi i polsi.

Io annuisco.

Sono spaventato, ma allo stesso tempo non sono mai stato tanto convinto di qualcosa.

"Fammi tuo."

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora