38.

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ETHAN'S POV

Poco dopo il mio ritorno a casa mi squilla il telefono: è Shane che mi chiede di passare la serata insieme, e dice che mi deve parlare. Sono felice di aver passato del tempo con Jess, ma ora tocca a lui.
Raggiungo mia madre in cucina con un sorriso stampato sul volto.
«Mamma, stasera viene Shane.. È un problema se si ferma a cena?» domando un po' imbarazzato.
«No. D'accordo» sorride e poi riprende a parlare «Possiamo parlarne un attimo?» chiede guardandomi.
Annuisco.
«Sei sicuro di voler stare con lui?»
«Certo, mamma..» inizia ad assalirmi la paura che non lo accetti fino in fondo.
«Io..ho solo paura che ti creerà problemi..»
«Lo so. Ma non m'importa» faccio una pausa inspirando a fondo «Lui mi fa stare bene, mi fa sentire amato come non mi sono mai sentito. Ho bisogno di stare con lui, e ci penso in continuazione.. Credo di essermi davvero innamorato..» tengo lo sguardo fisso a terra, per non incrociare il suo.
«Tesoro» mi abbraccia forte «Il mio bambino innamorato» mi stampa un bacio sulla guancia.
«Quindi..insomma stamattina eravate piuttosto vicini..non sei più vergine?»
«Mamma!» la sgrido allontanandola.
Alza un sopracciglio sospettosa.
«Non ti racconterò quello che è successo su quel letto!»
Le sorrido «Sono felice che tu l'abbia presa bene»
«Se tu sei felice, lo sono anch'io» mi sorride e si volta iniziando a preparare la cena.

Shane arriva poco prima che mia madre posi i piatti a tavola. Quando apro la porta tiene le mani dietro la schiena, e -dopo un saluto- le porta davanti a se mostrando un mazzo di fiori.
«Shane!» gli salto al collo stampandogli un bacio sul collo.
«Dato che mi offri la cena, ho pensato che un pensierino era una cosa carina» sorride.
Afferro i fiori e, avvolgendogli le braccia intorno al collo, appoggio le labbra sulle sue dando a vita ad un bacio piuttosto appassionato.
Alle spalle di Shane sbuca Donald che entra in casa senza degnarci di uno sguardo.
A tavola non ci calcola, mentre mia madre fa di tutto per conoscerlo meglio.
A fine pasto è proprio lei a proporre di vedere un film tutti insieme; Donald sembra contrario ma poi accetta, e noi acconsentiamo volentieri.
Loro si siedono sulle due poltrone laterali, mentre io e Shane ci sediamo uno accanto all'altro sul divano.
«Mamma, Romeo e Giulietta? Davvero?»
«Niente obiezioni» ride facendo partire il film.
Inizialmente mi tengo distaccato da Shane, ma successivamente mi avvicino appoggiando le gambe sulle sue e accoccolandomi al suo petto. Una sensazione di protezione mi pervade dalla testa ai piedi.
"..dubita che la verità sia bugiarda, ma non dubitare mai del mio amore.."
Non resisto alla tentazione di prendergli la mano e stampargli una bacio sulla guancia.
Donald prova a far finta di niente, ma si capisce che lo infastidiamo e ogni tanto lancia occhiatacce alla mamma; avranno già parlato..mi attende una lunga serie di litigate.
Tento di ignorarlo.
Nonostante non avessi intenzione di vedere quel film, verso la fine, durante la scena in cui entrambi si tolgono la vita, non posso fare a meno di commuovermi.
Nell'esatto momento in cui Giulietta si trafigge con la spada, lo sguardo di mia madre si sposta su di me. Sta piangendo.
Io mi volto verso Shane.
«Io lo farei per te» sussurrai al suo orecchio, e mi viene una voglia matta di assaporare le sue labbra.
Lo sento rabbrividire.
Mi stringe la mano e giurerei di aver visto una lacrima rigargli una guancia, si morde il labbro inferiore per trattenere quelle che avrebbero seguito.
«Se ora ci baciassimo sarebbe molto romantico» sussurra.
«Rischierei di saltarti addosso..» rispondo sorridendo.
Ricambia e si sporge verso di me poggiandomi una mano sulla guancia.
Sento lo sguardo di entrambi gli 'intrusi' perforarmi la pelle.
Vorrei provocarli, ma non ci riesco. Sono troppo preoccupato a non deluderli di nuovo.
Abbasso il volto.
«Dopo» sussurro stampandogli un bacio sulla guancia.

Mi guarda stupito qualche secondo.
«Cos'è successo prima?» chiede una volta saliti in camera.
«Non so..ho paura di deluderli..»
«Ma è già successo altre volte» mi guarda in un modo strano.
«Lo so ma..essere lì tutti insieme mi ha dato un'idea di famiglia.. E.. Mi sembrava di rovinare tutto..» dico con un filo di voce.
«Anche se..sinceramente considero più te la mia famiglia..» sussurro abbassando lo sguardo.
Si avvicina con un sorriso e mi alza il mento.
«Mi devi un bacio»
Sorrido e poso le labbra sulle sue facendo immediatamente entrare la mia lingua in contatto con la sua; continuo a sorridere mentre le nostre bocche si muovono insieme.
Posa le mani sui miei fianchi e io avvicinò il mio corpo al suo avvolgendo le braccia intorno al suo collo e successivamente non riesco a fermare l'istinto di farle vagare tra i suoi capelli e sul suo corpo.
Si stacca lentamente lasciandomi contrariato.
«Se continui così non so se potrò resistere ai miei istinti più profondi»
Rido «Chi ha detto che devi farlo?»
«Mh..credo ci siamo buone probabilità che tua madre sia dietro quella porta» ride.
Riprendo a baciarlo e lo spingo sul mio piccolo letto.
«Non hai ancora cambiato le lenzuola?» domanda guardandomi storto.
«Non volevo..Hanno il tuo odore..»
Sorrise ma poi scoppia in una risata.
Scoppio a ridere insieme a lui.
Mi sdraio sul suo corpo, sentendolo combaciare perfettamente col mio.
«Cosa intendevi prima quando hai detto che lo faresti per me?» domanda accarezzandomi i capelli.
«Shane, sei entrato nella mia vita come una granata. Ma invece che distruggerla le hai dato una svolta positiva. Tu significhi tutto per me. Non ce la farei senza di te..» sposto lo sguardo in un punto non definito «Senza di te non avrei nessun motivo per restare qui..»

Mi afferra per i fianchi e mi tira verso di se facendo avvicinare i nostri volti.
«Non dire così. Hai Jess, che ti vuole un mondo di bene e anche tua madre. E Donald, anche se non lo dimostra.» sospira «E poi io sono qui» mi sorride.
Mi sforzo anch'io e poso le mie labbra sulle sue.
Sento bussare alla porta, da cui dopo poco entra mia madre e la richiude con calma.
«Ragazzi, posso parlarvi un attimo?» ha un tono di voce calmo, sembra che abbia pianto, ma allo stesso tempo è felice.
«Certo, ma va tutto bene?» le domando un po' preoccupato mettendomi seduto.
«Si, tranquillo. Ma ho parlato con Donald. Mi ha detto che sapeva già tutto. Avrei preferito che me ne parlasse o perlomeno che non l'avesse fatto perché voleva lo facessi tu..invece, a quanto pare, spera ancora che voi due la facciate finita» ha lo sguardo perso nel vuoto.
«Non voglio tirare in ballo discussioni per nulla, quindi voglio sapere sinceramente da voi se tutto questo è vero, non una provocazione, una fase o che so io»
La guardo un po' stupito.
«Stai dubitando che la nostra relazione sia reale? Che i sentimenti che provo per lui siamo solo una cavolata da adolescente?»
«No. No. Solo..volevo una conferma..» abbassa la testa.
«D'accordo. Ora hai la conferma»
«Va bene. Io..vado» si guarda intorno e poi esce in fretta.

Shane resta in silenzio, ha lo sguardo perso nel vuoto.
Improvvisamente mi ricordo della sua chiamata, del suo bisogno di parlarmi di qualcosa di importante.
«Cosa volevi dirmi prima?» domando riappoggiandomi a lui.
«Eh?»
«Hai detto che dovevi parlarmi. Sembrava
importante»
«No, non era niente. Solo che sei davvero molto importante per me, ricordalo. E che ti amo..»
Sorrido.
«Da morire?»
«Da morire.» riprendiamo a baciarci un'altra volta come fosse l'ultima.

Dopo aver salutato Shane -con la promessa di fare un'uscita il giorno seguente- , nel provare ad addormentarmi, non posso fare a meno di sentire che mia madre e Donald litigano.
Mi sporgo sulle scale, rimanendo ben nascosto per vedere cosa succede.
«Ma non capisci?! So che non è tuo figlio, ma..» inizia a dire lei.
«Sai che gli voglio bene come se lo fosse»
Perdo un battito. Allora Donald tiene davvero a me.
«Allora perché ti comporti così?» chiede lei scuotendo la testa con la voce tremante.
«Perché non è normale! E in più avrà un sacco di problemi sia sul lavoro che con le persone» fa una pausa «Non eri tu quella preoccupata che non fosse in grado di socializzare, che rimanesse escluso?»
Questo è un lato a cui assolutamente non ho mai voluto pensare.
«E cosa pensi che dovremmo fare? Imporgli di non essere se stesso?! Di non stare con la persona che ama?!»
«Ma non sappiamo quanto sia autentico quello che prova! Potrebbe essere una sbandata dettata dagli ormoni, dalla curiosità» ribatte lui.
«Anche se fosse, è impossibile che a distanza di mesi non sia già finita, e non c'è ne avrebbe parlato così. Lo conosci, non ci avrebbe detto la verità se non l'avesse considerato importante» lei lo fissa con le lacrime agli occhi.
«Non voglio che stia male ancora. Se è felice così, non insistiamo» conclude e si volta, dandogli le spalle.
Lui si avvicina e l'abbraccia da dietro sospirando, mentre lei si irrigidisce e continua a singhiozzare.
Sono di nuovo una rovina per loro.

AN: Shane, sensi di colpa?

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora