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"E si scoprì che anche Ethan aveva dei poster" commenta ironico alla vista di un paio di fotografie ingrandite degli Asking Alexandria e dei Bring Me The Horizon.

"Sì, ma io non mi ci masturbo sopra" ribatto cercando qualche CD nel disordine della stanza.

Lui ride.

"Cosa stai cercando?"

"Voglio mettere un po' di musica" rispondo trovando finalmente il CD prescelto.

"Perché non metti questo?" domanda prendendo in mano la custodia dei Secondhand Serenade.

Trattengo una risatina.

"Sono la depressione in persona. Non ti piacerebbero" rispondo serio.

"Voglio ascoltarli lo stesso. Credo che ascoltando la musica che piace ad una persona si possa capire molto di lei" risponde inserendo il CD nel lettore.

"You can love or die without the chance to find out what you worth, you can live or die and never find the one that you deserve. You can walk alone and live inside the shadows in your heart, you can say goodbye or live and find you've been alone right from the start"
Tengo il capo abbassato finché non sento le sue dita alzarmi il mento, qualche secondo dopo il ritornello.

"È così che ti senti? Solo?" domanda, cogliendomi di sorpresa.

"Non quando sto con te" rispondo dopo averci riflettuto un po' e trovato il coraggio di dirglielo.

"Davvero, prima che arrivasi tu non sapevo su chi potessi veramente contare. Certo c'era Jess ma.. Dai, lasciano perdere..." mi interrompo quando mi rendo conto di essermi esposto più di quanto volessi.

"No, va avanti" mi fissa dritto negli occhi.

"Si è sempre preoccupata ma non credo abbia mai davvero capito come mi sentivo..Mentre tu...non so come, ma tu riesci sempre a farmi stare bene, anche in momenti in cui non mi verrebbe mai nemmeno l'idea di fare un sorriso"

Sorride e mi prende una mano.

"Ci tengo a vederti felice"

"Lo sono"

Alza un sopracciglio.

"Davvero. Anche se quello che provo per molti non si avvicina minimamente alle felicità, per me è una conquista."

Gli stringo la mano.

"Sai, era tanto tempo che non stavo così..bene..." gli sorrido appoggiando una mano sulla sua.

"Ma io voglio fare in modo che tu sia davvero felice"

"Shane..." sospiro. "Lascia perdere. Il mondo non è perfetto...l'ho imparato a mie spese"

Stavolta sospira lui.

Voglio cambiare argomento.

"Andiamo a mangiare qualcosa? Ci sono delle pizze in frigo"

"Va bene" mi guarda.

Scendiamo le scale in silenzio.

Mentre apro i cartoni sento le sue braccia avvolgermi la vita e un brivido caldo invadermi il corpo

"Tutto bene?" domanda stampandomi un bacio sulla guancia.

"Sì" accenno un sorriso.

Le sue mani scivolano sotto la mia maglia cogliendomi di sorpresa, e mi inumidisce il collo con le labbra.
Mi volto verso di lui appoggiando le mani sulle sue spalle e finalmente le mie labbra sulle sue. L'accesso alla sua bocca mi è subito concesso mentre le sue mani si posano sui miei glutei facendomi sussultare.

"Ho voluto così a lungo il tuo culo che averlo finalmente mi sembra un sogno" sussurra con le labbra accanto al mio orecchio.

Spalanco gli occhi sorpreso, nonostante quell'affermazione mi abbia provocato un certo piacere, congiunta all'idea di essere nuovamente suo.
Mi solleva da terra e tento di avvolgere le gambe intorno al suo bacino ma lui mi fa sedere sul tavolo posizionandosi tra le mie gambe. Posa le labbra sul mio collo mordendolo in alcuni punti, mentre le sue mani si infilano sotto il tessuto della mia maglia; sento il suo bacino premere contro il mio e stringo il suo ciuffo nella mano. Non può tutte le volte metterci così poco.

"Shane.."gemo mordendomi il labbro inferiore.

Pochi secondi dopo Shane è di nuovo dentro di me. Le fitte sono meno forti della volta precedente ed è tutto molto più piacevole. Le mie labbra non si lasciano scappare nessuna occasione per urlare il suo nome ed onorare i suoi movimenti.

"Cazzo, Shane.." inarco la testa all'indietro beandomi delle sue labbra che scorrono sul mio petto, e muovendo il mio bacino più velocemente verso il suo.

Mi riverso tra i nostri petti poco prima di essere marchiato da lui.
Ansimo appoggiando i gomiti al tavolo, e rido.

Lui mi guarda storto.
"Che c'è?"

"Mi sono fatto fottere su un tavolo" rispondo prendendogli una mano.

"Mai successo prima?" chiede ironico e ride a sua volta.

"Sei perfetto" sussurro accarezzandogli una guancia.

"Anche tu, credimi"

Perfetto.

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora