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Vorrei andare lì e urlargli contro ma il mio corpo resta immobile.
Inspiro profondamente e mi faccio forza ma, prima che possa avvicinarmi, Alexander si volta, notandomi e sorridendo.
«Oh, eccolo qui, sei ancora in tempo»
Shane si volta di scatto e la sua espressione ricorda quella di un bambino colto con le mani nel sacco.
Provo a ricacciare indietro le lacrime, ma è un sforzo inutile. In più ogni parte del mio corpo ha preso a tremare.
«..è-è vero quello che..che ha appena detto..?» balbetto reggendomi in piedi non so quale forza. Mi sembra che il mondo mi sia appena caduto addosso.
«Ethan..lasciami spiegare» si avvicina in fretta afferrandomi per i fianchi. Lo respingo malamente, allontanandolo con tutta la forza che ho in corpo.
«Rispondimi..» boccheggio «È vero o no?»
Lui abbassa la testa, senza fornirmi una risposta.
Scuoto la testa con un sorriso di disperazione, mentre le lacrime mi rigano le guance.
«Quindi era tutto una cazzata? Eh? Tutto quello che abbiamo passato insieme?» tiro su col naso.
«Non ci posso credere»
«Ethan, ascoltami ti prego» prova a darmi spiegazioni, ed è una delle poche volte in cui vedo i suoi occhi inumidirsi.
«Non voglio sentire altre stronzate» sento un'altra goccia scivolare sul mio collo.
Mi volto e cammino più veloce che posso verso l'uscita.
«Ethan! Ti prego! Ti amo!» lo sento urlare; ma le sue parole ormai hanno perso valore.
«Vaffanculo!» e con questo sbatto la porta ed inizio a correre come un matto, senza una meta, finché non sento i polmoni collassare e sono costretto ad accasciarmi a terra.
Non so nemmeno dove sono ma inizio a dare sfogo al mio pianto e urlo come non ricordo di aver mai fatto prima.
Non riesco a credere che tutto questo sia vero, anzi, non riesco a credere che tutte quello che è stato sia falso.
Vorrei sparire. È come se tutto mi si stesse ritorcendo contro. Sembrava troppo bello per essere vero, come ho fatto a non arrivarci prima?
Come mai uno come Shane avrebbe voluto stare con me? Io credevo di conoscerlo, di essermi innamorato di una persona meravigliosa. Invece mi sbagliavo, mi sono innamorato di uno stronzo. Perché questo proprio non posso negarlo: io l'ho amato con tutto me stesso, e ora mi sta crollando addosso ogni cosa.
«Ethan!» la voce squillante di Jess mi fa alzare la testa dalla mia posizione fetale, e la vedo avvicinarsi di corsa.
Mi abbraccia stringendomi con tutte le sue forze, resto un po' distaccato mentre un dubbio si fa spazio tra i miei pensieri.
«Mi dispiace, mi dispiace tanto» ora piange anche lei.
«Tu lo sapevi,vero ?» sussurro.
Annuisce.
«Non ti ho detto niente perché non volevo ci restassi male..pensavo che se Shane ti avesse lasciato sarebbe stato meglio di tutta questa merda..» si difende.
«Apprezzo il gesto, ma avresti dovuto dirmelo» mi alzo di scatto senza più degnarla di uno sguardo.
Non so perché me la sia presa tanto con lei, ma non ho voglia di parlare con nessuno.
Mi ci vuole per orientarmi prima di riprendere a passo svelto la strada verso casa. Veramente mi sento talmente sperduto che mi sembra di non sapere più chi sono, e dove vivo.
Prima di entrare sbattendo la porta mi tiro il cappuccio sopra la testa, cercando di nascondere un minimo le lacrime, e poi corro il più veloce possibile in camera chiudendomi dentro a chiave.
La prima cosa che si fa spazio nella mia visuale è il cd dei Secondhand Serenade ancora sullo scaffale, accanto allo stereo; decido di infilarlo nel lettore ed alzo il volume al massimo al suono di It's not over. Ironia della sorte.
'My tears run down like razorblades and no, I'm not the one to blame. It's you or is it me? And all the words we never say come out and now we're all ashamed and there's no sense in playing games when you've done all you can do. But now it's over, why is it over? We had the chance to make it. Now it's over, it can't be over' le parole mi entrano nella testa accompagnando i pensieri scomposti.
Ripenso a tutto il tempo trascorso insieme, alle volte che ho potuto assaporare le sue labbra ed il suo corpo, ad ogni singola volta che è stato l'unico a tirarmi su di morale.
Shane è stato l'ancora che mi ha tenuto saldo in vita, ma ora è proprio quell'ancora che mi sta facendo sprofondare sul fondo del mare.
Mi getto sul letto ancora incappucciato e mi rannicchio tenendo le mani impegnate, grattando con le unghie i bordi delle maniche ormai tutti bucati.
Non mi sono nemmeno accorto che mia madre ha iniziato a bussare come una forsennata finché non sento la sua voce infilarsi nelle mie orecchie.
«Cosa c'è?» dico scocciato abbassando leggermente il volume.
«Posso entrare?» sembra preoccupata ma ora non ho proprio intenzione di parlarle.
«Vai via!» urlo ributtandomi a peso morto sul materasso.
Lei resta in silenzio per un po' «Ma cosa succede?» domanda poi; sono quasi sicuro sia appoggiata alla porta con la testa sostenendosi con i palmi delle mani.
Non rispondo.
«Ethan!» mi richiama.
«Voglio stare da solo! Vai via! Per favore..» alzo la voce coprendomi la faccia con un cuscino.
Nonostante la musica riesco a sentire una porta sbattere e dei passi avvicinarsi alla porta, inizialmente penso sia Donald e mi viene voglia di sbuffare, ma poi riconosco la voce.
Abbasso il volume.
«Sta bene?» domanda il biondo.
«Non so. Quando è arrivato è corso subito in camera» risponde mia madre.
Lui sospira «Ethan, ti prego, possiamo parlare?»
«No. Vattene» rispondo freddo cercando di non far trasparire nessuna emozione, ma le lacrime riprendono ad uscire in fretta.
«Per favore»
Mi alzo di scatto dal letto, facendo scattare la serratura ed aprendo la porta.
«Ma che cazzo vuoi ancora da me? Non ti è bastato fottermi a volontà e in più guadagnarci anche da Alexander?!» la mia voce è rotta dal pianto, più di quanto volessi.
Mia madre intanto ci guarda cercando di capire cosa sia accaduto.
«A meno che tu non sia qui per dirmi che è tutto solo un fottutissimo sogno, allora vattene!»
«Ethan, ho sbagliato. Non avrei dovuto farlo..ma, mi sono davvero innamorato di te» le lacrime scendono sempre insistenti, mentre lui cerca di posare la mani intorno al mio viso.
«Non mi toccare!» lo spingo con forza. Non riesco a credere alle sue parole.
Lui abbassa la testa e poi si volta scendendo le scale; si gira più volte verso di me prima di uscire.
Mi lascio andare crollando a terra a causa delle gambe tremolanti che ormai non mi reggono più.
Mi madre mi abbraccia e io resto impassibile. Non ho mai amato il contatto fisico..fino a prima di conoscere Shane..

Ho assolutamente bisogno di cancellarlo.
Ma come si fa a dimenticare qualcuno che per te è stato tutto? Qualcuno che ti ha tenuto in vita?
Shane è stato la mia salvezza dal buco nero in cui stavo cadendo, ora non ho più nulla a cui aggrapparmi..

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora