30.

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La voce acuta di Jess mi costringe ad alzare bruscamente la testa dal banco.

"Sempre a dormire tu, eh?" commenta ridendo e prendendo posto accanto a me.

Non le rispondo, non avendo voglia di raccontarle l'accaduto.

Mentre blatera qualcosa sul nuovo argomento di storia però cerco di prendere atto del fatto che prima o poi dovrò parlarle.

"Va tutto bene? Hai delle occhiaie paurose" mi guarda e la sua espressione si colora di preoccupazione.

Scuoto la testa e la riappoggio sulle braccia incrociate sul banco, tirandomi il cappuccio sopra la testa. Lei resta in silenzio, comprendendo che non ho intenzione di parlarne.

Mi prende una mano.

Le accarezzo la mano per sostituire un sorriso che non ha intenzione di comparire sul mio volto.

"Ho litigato con Donald..e mia madre ha tolto di mezzo i sonniferi, quindi non ho dormito niente" sospiro.

"Mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo, di rivivere quell'incubo. È stato orribile" confesso.

Lei mi accarezza i capelli e sorride.

"È solo un'altra notte insonne, niente di grave, tranquillo" mi rassicura.

"Perché hai litigato con Donald?"

"Uhm..ho invitato a pranzo 'tu-sai-chi' e ci ha beccati" confesso in imbarazzo.

"L'ha presa male?"

"Se vogliamo sminuire la sua reazione" abbasso il capo, sperando capisca che non ho voglia di parlare di Donald.

"Vedrai che gli passerà" mi sorride accarezzandomi il braccio sotto la felpa.

"Come stai, in generale?" domanda poi. "Da quando frequenti Shane mi sembri molto più tranquillo."

"Hai ragione. Se non fosse arrivato lui non so dove sarei in questo momento..." dico con un filo di voce tentato a girarmi verso il banco di Shane.

Per quanto mi abbia confuso le idee e ribaltato la vita, mi da qualcosa a cui aggrapparmi e mi fa stare meglio. Forse avevo bisogno, nonostante tutto, di scoprire questo lato di me.

Jess sposta lo sguardo da me ai suoi piedi. Ho sempre pensato che se dovessi andarmene lei sarebbe la prima, se non l'unica, a soffrire.

Stringe il mio braccio nella sua mano.

"Ti voglio bene" dice prima di appoggiare la testa sulla mia spalla.

"Anch'io, Jess" le accarezzo i capelli.

Attraverso il ciuffo di capelli neri che mi copre gli occhi scorgo Shane dirigersi in mensa.

Ho davvero bisogno di un suo abbraccio in questo momento.

"Scusa un attimo, torno subito" dico a Jess, abbandonandola in corridoio.

Invio un messaggio a Shane che non perde tempo a raggiungermi.

"Ehi" si avvicina a braccia aperte.

Lo stringo forte appoggiando la testa sulla sua spalla.
Chiudo gli occhi, senza intenzione di staccarmi da quel contatto che mi fa stare tanto meglio.

"Come stai?" domanda accarezzandomi la schiena.

"Non ho dormito" dico rilassandomi al suo tocco.

Sospira e si allontana leggermente per guardarmi in faccia.

"Hai gli occhi tristi" sussurra accarezzandomi una guancia e stampandomi un bacio sulla fronte.

Riappoggio la testa sul suo petto. Non mi va di parlare, voglio solo stare tra le sue braccia.
Vorrei passare il resto della giornata insieme a lui, ma non vorrei sembrare troppo appiccicoso.

A volte mi sento come un bambino, e Shane è come una madre che si preoccupa per me.

A tavola cerco di ingoiare qualcosa nonostante lo scarso appetito.

Prendo la mano di Shane sotto al tavolo, sorreggendomi la testa con la mano libera e iniziando a fissarlo. Oggi sento più bisogno del solito di lui. Mi sento così sconvolto dalla sua presenza. Quasi mi spaventa rendermi conto di quanto ci sia sotto...

Scorgo Alexander che entra in mensa con un sorrisetto sul volto e rabbrividisco al ricordo del nostro ultimo incontro.

Stringo la mano di Shane, notando che quell'odioso individuo mi sta fissando.

"Ma che cazzo ha da guardare?!" sbotto battendo un pugno sul tavolo.

Jess si volta nella direzione del tavolo che sto guardando, intendendo immediatamente il mio riferimento.

"Lascialo perdere. Sai com'è fatto" dice lanciandogli uno sguardo omicida.

"Mi sta sul culo solo a guardarlo" interviene Shane poggiando nel piatto la fetta di pizza appena morsicata.

Nonostante la presenza di Alexander, mi sento meglio e più al sicuro. Ma io cosa farei senza di loro?

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora