27.

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Apro lentamente le palpebre cercando di realizzare dove sono.

Sento un corpo caldo sotto al mio.

La mia testa è appoggiata al suo petto e la mia mano intrecciata alla sua.

"Ti sei svegliato finalmente" esclama.

Sbatto le palpebre un paio di volte, cercando di mettere a fuoco il mondo circostante ed essere cosciente della situazione in cui mi trovo.

Alzo il capo e il mio sguardo finisce sul suo meraviglioso sorriso.

Sorrido e riappoggiando la testa sul suo petto e stringendo la presa sul suo busto.

"Come stai?" domanda accarezzandomi i capelli.

"Ho sonno...e mi fa male il culo» rispondo provocandogli una risata fragorosa.

"Ma che ore sono?" chiedo accarezzandogli il petto.

"Quasi mezzogiorno" risponde guardando l'orario sul cellulare.

Bene. Ho tempo per tornare a casa senza farmi beccare.

Anche se, a questo punto, non so nemmeno quanto tempo ancora riuscirò a tenergli segreta questa situazione.

"A cosa pensi?"

Alzo le spalle.

"È frustrante continuare a mentire" rispondo, rivelando una mezza verità.

In realtà è frustrante anche non sapere cosa voglio esattamente, cosa vuole lui, cosa siamo.

"Parli di noi due?"

Lo guardo in silenzio per qualche istante.

"Hai detto noi?" sorrido divertito.

Lui abbassa la testa e sposta la testa in imbarazzo.

"Se hai intenzione di parlare con tua madre, posso aiutarti" afferma, sviando la domanda.

Scuoto la testa.

"No. Non sono ancora pronto a parlargliene. Ma...sento una pressione continua e ho l'impressione che lei mi controlli tutto il tempo" mi confido.

"Stai tranquillo. Gliene parlerai quando sarai pronto" mi stampa un bacio tra i capelli.

Sorrido e mi alzo leggermente per sporgermi verso di lui e stampargli un bacio sulle labbra.

Lo guardo.

"Shane" lo chiamo.

Lui continua a guardarmi negli occhi, in silenzio.

"Credo di essermi innamorato" dico, reggendo il suo sguardo solo per pochi secondi.

Lui è il primo a guardare da un'altra parte.

Credo di averlo colto di sorpresa e lui sembra non sapere cosa dire.

"Non vale se me lo dici ora. Abbiamo appena scopato.." risponde cercando di sdrammatizzare e si alza cercando i suoi vestiti.

Cerco di non dare peso alle sue parole e continuare a godermi il momento, ma la paura che non sia lo stesso per lui comincia a tormentarmi.

Mi rivesto anch'io e ci incamminiamo verso casa.

Il tragitto in metro è lungo e silenzioso. Non ho il coraggio di dire nient'altro e nemmeno lui sembra in vena di parlare.

Shane mi lascia sotto casa con un bacio fugace e qualche parola di incoraggiamento.

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora