49.

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Mi volto di scatto trovando alle mie spalle il biondo che mi ha stravolto la vita.
Incrocio subito i suoi occhi blu come il mare e rivivo un'infinità di emozioni.
«Scusami un attimo» dico a Marissa alzandomi dal letto.
Afferro il ragazzo per un braccio e lo porto verso il lato del mio letto, chiudendo per metà la tenda che separa i nostri letti.
«Che ci fai qui?!» incrocio le braccia guardandolo con rabbia.
«Sei quasi morto. Mi sembrava il minimo farti visita e vedere come stavi»
«Oh, adesso ti importa di come sto?! Fino a poco fa credevo ti interessasse solo altro! Non ti sono bastate le scopate precedenti?! Cos'è ne vuoi ancora?» alzo la voce incazzato.
«Ethan, ti ricordi quello che ti ho detto in quel vagone?» domanda avvicinandosi.
"Ricorda, non sto con te solo per questo"
«Avevi ragione. C'erano in palio anche migliaia di soldi!»
«Ti prego, ascoltami per una volta» ha gli occhi lucidi.
Resto in silenzio, per lasciarlo parlare.
«So che è partito tutto come un'orribile gioco, ma mai avrei pensato che sarei stato tanto coinvolto emotivamente. Non ti ho mai mentito su quello che provavo per te» si avvicina ancora tentando di abbracciarmi ma lo respingo, nonostante ogni cellula del mio corpo gridi che è ciò che voglio stringerlo a me.
«Non mi importa niente questo! Non so se menti o sei sincero; in ogni caso, a che razza di persona orribile verrebbe anche solo in mente di fare una cosa del genere?!»
«Lo so. Ho sbagliato! Ma mi servivano quei soldi! Mio padre ha perso il lavoro e dovevo portare io qualcosa a casa» si giustifica.
«Perché non li hai chiesti a me quei soldi? Te li avrei prestati, lo sai» lo guardo con una profonda delusione.
«Io..» scuote la testa «Non lo so..ma me ne sono pentito subito, soprattutto dopo averti conosciuto. Non avrei mai voluto ferirti»
«Complimenti! Questo è il risultato!» alzo il braccio fasciato verso il suo volto.
Ma lui compie un gesto inaspettato: lo afferra con cura e stampa un bacio al centro del polso.
Al contatto con lui, rabbrividisco.
Mi fa ancora provare tutte quelle sensazioni.
Ritraggo il braccio con uno scatto, nonostante il dolore.
«Per favore, vattene»
«Fa tutto schifo senza di te» dice fissandomi dritto negli occhi.
«Mi dispiace, è tutto finito. Ci ho messo tempo per capirlo, ma non ci sarà più niente. Grazie per i bellissimi momenti che mi hai fatto passare; se fossero stati sinceri sarebbe stato meglio, ma mi accontento»
«Ethan..» si avvicina riuscendo ad afferrarmi i fianchi.
Sposto lo sguardo, ma le sensazioni che prova il mio corpo mi impediscono di allontanarmi.
«Sono stati tutti sinceri, uno per uno. Ogni ti amo che ti ho detto è stato sincero» sussurra al mio orecchio.
Vorrei stringerlo, chiudere gli occhi e far sprofondare il viso sul suo petto, baciargli il collo e le morbide labbra.
Ma non riesco a fidarmi di lui.
Strizzo gli occhi lasciando che le lacrime mi righìno le guance.
«Non riesco a crederti. Perdonami, Shane. Non ce la faccio» mi faccio forza per mollare la presa e mi allontano, voltando lo sguardo in un'altra direzione.
«Ti prego. Dico sul serio»
«Vai via, per favore» dico con freddezza.
«Ma-»
«Vai via!» alzo la voce voltandomi verso di lui, con gli occhi gonfi e bagnati.
Una lacrima solca il suo viso, prima che - lentamente, e voltato verso di me - se ne vada.
Davanti al vetro si ferma di nuovo, guardando dentro la stanza, ma gli do le spalle; e quando mi volto di nuovo, non c'è più.
Scoppio in lacrime sedendomi per terra.
Marissa si avvicina e, inginocchiandosi di fronte a me, mi prende il volto tra le mani guardandomi dritto negli occhi
«Sh. Stai tranquillo, okay? Non farti rovinare la giornata da lui» mi accarezza il viso.
Annuisco.
L'abbraccio, poggiando la testa sulla sua spalla.
«Fa tanto male» dico con un filo di voce, singhiozzando.
«Lo so» mi accarezza la nuca con la mano poggiata sul mio collo.
Sciolgo l'abbraccio e la guardo dritta negli occhi.
«Lo dimenticherò, te lo prometto»
Sorride e mi asciuga le lacrime.
Poco dopo Parker entra nella stanza e ci guarda confuso.
«Cosa sta succedendo?»
Ci alziamo da terra e ci sediamo sul mio letto.
«Mi sembravi sereno stamattina» commenta.
Sospiro.
«È arrivato quel ragazzo di cui ti ho parlato e mi è tornato il malumore» mi asciugo gli occhi.
Lui sospira e si siede accanto a me.
«Parliamo un po'?» domanda.
«Non riesco a credergli. Mi ha mentito su qualcosa di troppo importante. Se solo me lo provasse, se mi provasse che mi ama veramente..» mi copro la faccia con le mani, mentre Marissa torna sul suo letto.
Credo di starla facendo soffrire così, ma non voglio illuderla che ci sia un momento vicino per noi, quando non ne sono sicuro.
«Perché non trovi un modo perché sia costretto a provartelo? Secondo me già il fatto che stia cercando di farsi perdonare è un buon inizio» mi mette una mano sulla spalla.
«Dici?»
Annuisce, e io riesco a sorridere.
Poco dopo esce dalla stanza e ci lascia soli.
«Come stai?» chiede Marissa tornando a sedersi accanto a me.
Ha gli occhi lucidi.
«Tu?»
«Io ti aspetto» sorride malinconica.

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora