10.

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Giorno 6.

Questa mattina io e Jess siamo arrivati insolitamente in anticipo. 

Mi appoggio al cancello ancora chiuso discutendo con Jess del professore di chimica.

Ci raggiunge anche Shane.

Inizialmente provo imbarazzo, ripensando alla conversazione di ieri sera.

Ma io non volevo fare l'eroe questa volta? Stargli accanto come vorrei che qualcuno stesse accanto a me.

Non voglio allontanarlo e lasciarlo solo.

"Vi va di venire da me più tardi?" ci propone Jess. Credo lo stia facendo per me. Ha capito che mi sto trovando a mio agio con Shane e forse questo è uno dei suoi modi per starmi accanto.

Accettiamo entrambi e dopo le lezioni ci troviamo a casa sua.

I suoi non ci sono, quindi non ci facciamo problemi ad ascoltare la musica ad alto volume e bere un po'.

Mi piace l'atmosfera che sta nascendo quando siamo tutti e tre insieme. Si crea un buon equilibrio e mi piace passare il tempo con loro.

Dopo due shot Jess è già ubriaca. Mi piace guardarla perché é buffa.

Si siede accanto a me e appoggia la testa sulla mia spalla. "Ti voglio bene" dice.

Sorrido. "Anch'io" rispondo stringendola a me.

Shane si guarda intorno un po' impacciato.

"Vieni qua anche tu" sbiascica la mia amica.

Io mi blocco. Non sono un amante del contatto fisico. Faccio fatica a lasciare che le persone si avvicinino a me. Non so se pronto a lasciare avvicinare Shane.

Lui ci guarda, poi mi guada negli occhi. Credo abbia notato la mia espressione incerta.

"Sto bene, tranquilla" le risponde mandando giù un altro sorso.

Mi guarda di nuovo. Io sposto lo sguardo.

Jess si alza affermando la necessità primaria di un bagno ed esce dalla stanza.

Shane sta guardando un punto fisso di fronte a lui. Sembra un po' ubriaco anche lui adesso.

"Tutto bene?" chiedo.

Lui annuisce. "Sì, stavo guardando quella foto" risponde. "Sei tu?" domanda poi.

Guardo la foto. Ci siamo io e Jess un paio di anni fa. Eravamo al suo compleanno.

Annuisco.

"Avevi un bel sorriso..." dice guardando per terra. "Non ti ho mai visto sorridere da quando ti conosco" aggiunge guardandomi.

 Resto in silenzio, spostando lo sguardo per evitare il suo.

Non sono ancora pronto a parlargli di me.

Lui poggia una mano in terra, accanto alla mia. Penso sia stato un caso, ma poi le sue dita scorrono sul pavimento avvicinandosi alle mie, finché il suo mignolo non si intreccia col mio.

Jess rientra nella stanza ed io ritiro subito la mano infilandola in tasca.

Non lo guardo più per il resto della giornata. Continuo a sentirmi il cuore in gola.

Mi congedo prima del previsto, lasciandoli soli con una scusa.

Non capisco cosa mi stia succedendo. Perché mi agito così tanto?

If They Knew The Pain  [#wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora