85. Hero

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LUKE'S POV

C'è un fastidioso bip in questa stanza che non mi lascia dormire in pace. E come se questo non fosse sufficiente, c'è qualcuno che parla, e la cosa mi infastidisce non poco. Non lo vedono che sto cercando di riposare? Dopo tutto quello che ho passato, mi sembra di essermi meritato un po' di riposo.

Apro di scatto gli occhi, rendendomi conto che non sono più legato al soffitto in quella stanza buia. Sono in una stanza completamente bianca, illuminata da una grande finestra. I miei polsi sono fasciati, per coprire i tagli delle manette, e ho una flebo attaccata al braccio. Mi fa male dappertutto, anche solo respirando, e mi sento frastornato. Da quanto tempo sono qui? Come ci sono arrivato?

"Oddio, sei sveglio!" dice una voce, e il secondo dopo mi ritrovo stritolato tra le braccia dei miei tre migliori amici.

"Ragazzi, mi state facendo male" mi lamento, e loro mi lasciano andare di scatto, preoccupati.

"Come ti senti, amico?"

"Intendi oltre all'essere dolorante e fuori fase? Sto alla grande, Mike" dico sarcastico, facendoli ridacchiare.

"Ti riprendi in fretta a quanto vedo" dice Calum.

"Da quanto tempo sono qui? E soprattutto, come ho fatto ad arrivarci?" chiedo, tentando di mettermi a sedere, ma sono ancora troppo debole.

"Siete qui da un paio d'ore" risponde Ashton, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe.

Siete? Chi c'è oltre a me? Sto per chiedere spiegazioni ai ragazzi, quando mi torna in mente l'immagine del corpo di Jay steso sul pavimento, mentre il sangue si allarga sulla sua maglietta e sul pavimento attorno a lei. Il resto poi arriva tutto insieme: Jay che mi fa da scudo, Hunter che le punta contro la pistola, l'arrivo della polizia e poi gli spari. È tutta colpa mia.

Cerco di tirarmi su e di togliermi la flebo, ma vengo immediatamente fermato dai miei amici. "Luke, stai fermo. Hai bisogno di riposare" mi ammonisce Michael, ma io non posso stare qui. Devo vedere Jay, devo assicurarmi che lei stia bene.

"Devo andare da lei" dico, ma non appena tento di muovermi, la stanza comincia a girare, e devo immediatamente tornare a stendermi. Maledizione, non posso stare qui, Jay ha bisogno di me.

"Nessuno può vederla in questo momento, Luke. Dobbiamo avere pazienza e aspettare" dice Ashton, ma la sua voce mi arriva ovattata alle orecchie, sovrastata dalla paura di perdere la mia Jay. Non può essere successo di nuovo.

"È tutta colpa mia" mormoro, prendendomi la testa tra le mani.

"Non è vero, la colpa è solo di quell'idiota di Hunter. Tu non hai niente di cui incolparti, Luke" dice Calum, e io apro gli occhi di scatto, guardandolo scioccato. Ora i ragazzi chiederanno di chi diavolo stiamo parlando, e Jay non vuole che sappiano la storia, non ancora. Ma non succede niente di tutto questo, Mike e Ash si limitano ad annuire, come a dare ragione a Cal.

"Non dirmi che gliel'hai detto, ti prego" dico, guardando male il moro.

"Non gliel'ho detto, Luke... È stata Sam" ribatte Calum, lasciandomi ancora più sorpreso. Non è possibile, ma cosa le è saltato in mente? Jay era stata molto chiara a riguardo, perché allora Sam non ha rispettato la sua volontà?

"Jay non la prenderà bene" dico, ed è a quel punto che capisco perché Sam ha agito così. L'ha fatto perché è convinta che Jay non sopravviverà, per questo ha svelato la sua storia. Crede che ormai sia troppo tardi per la sua amica. "Dove sono le ragazze?" chiedo preoccupato. Ora più che mai c'è bisogno di un sostegno, e questo vale sia per loro che per noi.

"Stanno aspettando che Jay esca dalla sala operatoria. Perché?" chiede Ash.

"È meglio che andiate da loro, hanno più bisogno di voi" dico, e i miei amici si scambiano un'occhiata preoccupata. "State tranquilli, non mi muoverò da qui, parola di scout" aggiungo, e anche se un po' riluttanti, i miei amici escono dalla stanza, lasciandomi solo con i miei pensieri. È tutta colpa mia, non avrei mai dovuto permettere a Jay di difendermi. So che non ha senso, ma se io le avessi detto di lasciar perdere, forse le cose sarebbero andate diversamente.

"Dovresti riposare invece di far correre così veloce quel povero criceto che ti ritrovi" dice Mike, appoggiato con la spalla allo stipite della porta.

"Non ti avevo detto di andare da Alex?"

"Si, e hai dato la tua parola di scout che avresti fatto il bravo nel frattempo. Però c'è un problema: tu non sei mai stato uno scout, Luke" dice il mio amico, e io alzerei gli occhi al cielo se solo non avessi un occhio pesto e un gran mal di testa. "E poi c'è una cosa importante di cui ti devo parlare" aggiunge Michael, prima di sedersi sulla poltroncina accanto a me.

Ha un'espressione tremendamente seria stampata sul suo viso, che non si sposa per niente bene con i suoi capelli rossi. Ora che ci penso, sono mesi ormai che non li tinge, sarebbe ora di cambiare colore.

"La sera del talent show, dopo la tua fuga per andare da Jay, ci ha avvicinati un uomo. Era stato invitato dal professor Smith, ed era un produttore discografico" racconta Mike, e io sgrano gli occhi. "La nostra canzone gli è piaciuta un sacco, ed era entusiasta della band. Ci ha offerto un contratto, Luke, un vero contratto discografico. Potremmo incidere un album, e poi fare un tour mondiale. È la nostra grande occasione" spiega entusiasta, e io non riesco a crederci. È una cosa incredibile, quasi surreale.

"Quanto tempo abbiamo per decidere?"

"Ancora due giorni. Vuole una risposta entro la fine della settimana" dice Mike, ma lo vedo nei suoi occhi che l'idea di un vero contratto lo manda su di giri. È un'occasione irripetibile per noi, il nostro grande sogno potrebbe avverarsi.

"Ash e Cal cosa ne pensano?"

"Beh, con tutto quello che è successo in questi giorni, non abbiamo ancora avuto il tempo di discuterne insieme, ma credo proprio che siano entusiasti quanto noi all'idea."

"E le ragazze? Gliene avete parlato?" chiedo, e Mike scuote la testa.

"Erano scosse per la situazione, non mi sembrava il momento adatto. Non che adesso vada tanto meglio..."

È vero, un contratto discografico potrebbe cambiarci la vita, ma le ragazze? Cosa ne sarebbe di loro, dei nostri legami? Come potremmo lasciarle qui e girare il mondo senza di loro? Non riusciremmo mai a concentrarci sapendo che le nostre ragazze sono qui a Los Angeles da sole. È una questione troppo importante, ma con questa storia nessuno di noi è abbastanza lucido per prendere una decisione. Almeno finché non sapremo come sta Jay.

Daniel appare sulla porta, con il respiro affannato, e si appoggia con una mano allo stipite per riprendere fiato, prima di riuscire a parlare.

"Jay... Lei... È..."

SPAZIO ME
Secondo voi cos'è successo a Jay? Sono curiosa di sapere le vostre opinioni. Alla prossima, bacini

-1 ALL'EPILOGO

Bet of Love - 5SOS Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora