44. Nothing like the rain

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È la seconda volta da quando sono qui a Los Angeles che piove, ma non mi dispiace affatto. Adoro il profumo della pioggia, e il suono mi rilassa moltissimo. Sin da quando ero bambina, mi è sempre piaciuto osservare la pioggia dalla finestra. Ricordo che mi sedevo sul davanzale in camera mia, e stavo ore con la testa appoggiata al vetro, a guardare la pioggia cadere, e a pensare. Ho cambiato città, ma il resto è rimasto uguale. Sono ancora seduta sul davanzale, e ammiro incantata la pioggia, mentre rifletto. Continuo a pensare se tornare a casa sia la scelta giusta oppure no, se lasciare Luke per tutto quel tempo sia una buona idea. Sinceramente, l'idea di lasciarlo qui con la gallina nei paraggi non mi piace affatto. D'altra parte, tornare a New York potrebbe rivelarsi una scelta disastrosa. Nonostante sia una città molto grande, con la mia fortuna incontrerai sicuramente Hunter, e a quel punto non saprei davvero cosa fare. Però prima o poi dovrò affrontarlo, perché so che la discussione di qualche settimana fa non lo fermerà per molto. Ha smesso di chiamare, è vero, ma sono sicura che sta architettando qualcosa. E c'è una domanda che continua a tormentarmi da quando ci siamo visti: quanto tempo ancora potrò rimanere qui in California senza avere paura di uscire o di andare a lezione? Forse se lo incontrassi a New York, potrei evitare di dovermi nascondere anche qui. Magari Hunter sarà più comprensivo del previsto, magari non reagirà in modo esagerato...

"Sai, pensare troppo fa male" sussurra Luke al mio orecchio, appoggiando il suo petto contro la mia schiena.

"Per caso hai rubato una copia delle mie chiavi?" chiedo, senza staccare gli occhi dalla pioggia.

"Ottimo intuito, Watson" ridacchia lui. "Ti ho chiamata al cellulare e non hai risposto, così sono venuto a controllare che non fossi scappata senza salutare" dice Luke, e io sospiro. Anche questa idea mi è passata per la mente, non sono mai stata brava con gli addii.

"Scusa, stavo riflettendo" mormoro, prima di decidermi a voltarmi verso il mio ragazzo.

"Cosa c'è che non va?" mi chiede dolcemente, guardandomi con quei suoi meravigliosi occhi azzurri. Vorrei davvero parlargli di tutto quello che mi passa per la testa da quando siamo tornati da San Francisco, ma non voglio caricarlo di ulteriori pesi. Insomma, lui ha già tanto a cui pensare, non posso accollargli anche i miei dubbi.

"Niente" rispondo, prima di appoggiare le labbra sulle sue. Più passa il tempo, più sono certa di essere innamorata di lui. Ma non ho ancora avuto il coraggio di dirglielo. Lui, che sembra quasi leggermi dentro con un solo sguardo. Lui, che è sempre pronto a stare al mio fianco quando ne ho bisogno. Lui, che con un semplice tocco riesce a farmi stare bene.

"Sai che puoi dirmi tutto, vero?" mormora Luke, staccandosi dalle mie labbra.

"Certo che lo so" sussurro, appoggiando le mani sul suo petto. E lo sento, il suo cuore sta battendo all'impazzata, proprio come il mio. Io gli faccio questo effetto?

"Jay, lo so che sei combattuta. So che stai vagliando tutte le opzioni, ma non sei ancora giunta ad una conclusione" dice, e io mi sorprendo di quanto mi conosca bene. "Ho trovato un modo per facilitarti le cose" mormora, accarezzandomi dolcemente la vita. "Io accompagnerò Cal in Australia, e tu e Sam tornerete a New York" dice, prima di baciarmi, ma io sono troppo confusa per ricambiare.

"Aspetta un secondo" dico, allontanandolo, e lui mi guarda sorpreso. "Avevi detto che non volevi tornare in Australia, e ora sei tutto entusiasta di partire con Cal."

"Ho detto che non volevo tornare in Australia dalla mia famiglia, ma la famiglia di Cal è molto importante per me, lo sai. Ecco perché quando Cal mi ha chiesto di accompagnarlo, ho accettato volentieri" ribatte lui.

Questa opzione non l'avevo messa in conto. La soluzione che avevo pensato io era molto diversa da questa, ma ormai è tardi per proporla a Luke. E poi lui sembra così felice di partire...

"Così siamo contenti entrambi" dico, forzando un sorriso, ma il mio ragazzo non mi sembra affatto convinto.

"Sei sicura? Perché sono ancora in tempo per avvisare Cal, e lui può trovare un altro compa..." dice, ma io lo interrompo, baciando dolcemente. Sarebbe disposto a rinunciare al viaggio per me, ma non ho alcuna intenzione di permetterglielo. Me la caverò alla grande a New York, soprattutto se saprò che tra lui e la gallina accalappiatrice c'è l'oceano.

"Devi promettermi una cosa però" dico, e lui incastra i suoi meravigliosi occhi nei miei. "Stai lontano dalle cheerleader australiane bionde, ok?" dico seria, e lui ridacchia.

"E tu non ti avvicinare nemmeno ai ragazzi newyorchesi" ribatte lui, e io alzo gli occhi al cielo. Come farò a stare senza di lui?

SAM'S POV

"Cal, per l'amor del cielo, sto cercando di studiare" ridacchio, mentre il moro continua a lasciare una scia di baci sul mio collo.

"Partiremo tra due giorni e non ci vedremo per un sacco di tempo, quindi stai zitta e lasciami fare" ribatte lui. Che sia chiaro, non mi dispiace affatto quello che sta facendo, ma è molto complicato riuscire a studiare storia con le labbra di Cal sulla mia pelle.

"Beh, finalmente potrò studiare in pace" dico, e Cal si ferma immediatamente, prima di guardarmi. E di certo quello non è uno sguardo pieno d'amore.

"È questo il modo di trattare il tuo ragazzo?" mi chiede, sporgendo in fuori il labbro inferiore. Io alzo scherzosamente gli occhi al cielo, prima di prenderlo per il colletto della camicia e baciarlo. Cal sorride sulle mie labbra, prima di approfondire il bacio. Ci stacchiamo per riprendere fiato, e il suo sorriso è semplicemente incredibile. "Hai già detto a Jay di noi?" mi chiede dolcemente, e io scuoto la testa.

"Da quando è tornata da San Francisco, l'ho vista molto pensierosa e preoccupata. So che lei sarà super felice per noi, però voglio dirglielo nel momento giusto. Ti prometto che quando saremo a New York le racconterò tutto" dico, e lui mi lascia un dolce bacio sul naso.

"Sono sicuro che Jay sarà felicissima" mi rassicura Cal, e io gli sorrido riconoscente, prima di riprendere in mano il libro di storia. Ma il mio ragazzo proprio non ne vuole sapere di lasciarmi studiare. Mi toglie il libro dalle mani e lo lancia sul letto di Mer, e quando io sto per alzarmi per andare a recuperarlo, lui mi afferra per la vita e comincia a farmi il solletico, facendomi ricadere sul materasso.

"Ti prego, basta" biascico tra le risate, e per un attimo lui si ferma e mi guarda incantato. Avvicina lentamente il viso al mio, senza mai staccare i suoi occhioni da cucciolo dai miei.

"Smetterò solo se tu abbandonerai la tua folle idea di studiare storia" soffia sulle mie labbra. Io annuisco semplicemente, troppo concentrata ad ammirare questo meraviglioso ragazzo, il mio ragazzo. E l'attimo dopo le sue labbra sono sulle mie, e tutto attorno a noi scompare. Restiamo solo io e Cal. Insieme.

SPAZIO ME
Un capitolo troppo dolcioso 😍 ma non vi ci abituate, ormai sapete che sono perfidamente perfida 😈
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima
Bacini

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