17. Odd team

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SAM'S POV

"Sai che ci sarò sempre per te, ma non credi sia stata un mossa un tantino eccessiva?" chiedo a Jay, mentre stiamo camminando verso la sua stanza, insieme ad Alex, Mer e una ragazza dai capelli rossi che non conosco.

"Secondo me invece hai fatto bene" dice la rossa, e al suo fianco Alex e Mer si scambiano un'occhiata preoccupata.

"Jackson, non per dire, ma che accidenti combini?" sbotta Alex, e la rossa scoppia a ridere.

"Rilassati Perrish, so quello che faccio" risponde lei, e Alex alza gli occhi al cielo.

Ma io continuo a guardare Jay, perché lo vedo da come si muove che c'è qualcosa che non va, e non si tratta solo di quello che è appena successo in mensa. C'è dell'altro, ne sono sicura.

"Sam" urla una voce dietro di me, e io mi blocco nel bel mezzo del corridoio. Le ragazze mi guardano confuse, ma io faccio cenno di andare avanti senza di me, perché voglio parlare con lui. Jay mi guarda preoccupata, e io forzo un sorriso, prima che le ragazze si allontanino, lasciandomi sola con i miei pensieri e Calum.

"Cosa vuoi?" chiedo, girandomi per guardarlo. Pessima mossa, perché la frase che mi ha detto ieri continua a rimbombarmi nelle orecchie.

"Ecco... io... insomma..." borbotta, mettendosi una mano dietro la nuca, e devo trattenere un sorriso, perché una versione di Calum Hood imbarazzato è davvero dolcissima.

"Soggetto, verbo e complemento, altrimenti la frase non ha senso. Sai, noi ragazze strane abbiamo bisogno di schemi particolari per capire voi persone normali" dico sarcastica.

"Ehi ehi, calmati ok? Sono venuto qui solo per fare ammenda" ribatte, e io lo guardo stupita. Cos'ha detto?

"Come scusa?" chiedo, e lui sospira, prima di rispondermi.

"Mi dispiace per quello che ti ho detto ieri, dico sul serio. Ero... sono arrabbiato con Luke, non con te, e mi dispiace di averti ferita."

Ok, questa non me l'aspettavo. Credevo che un tipo come lui fosse troppo orgoglioso per chiedere scusa, ma a quanto pare mi sbagliavo di grosso. E adesso? Cosa dovrei fare? Perdonarlo anche se ha detto delle cose che hanno risvegliato in me vecchi ricordi, oppure continuare ad evitarlo? Dopotutto, frequentiamo le stesse persone e ci vediamo ogni giorno, cessare le ostilità è la scelta migliore. E poi, come diceva un saggio, per chiedere scusa ci vuole molto coraggio.

"Mi perdoni?" chiede, guardandomi intensamente con quei suoi occhioni scuri da cucciolo. Che mossa sleale...

"E va bene" dico, fingendomi esasperata, ma in realtà sto cercando con tutte le mie forze di non sorridere come una scema. Lui mi regala uno dei suoi sorrisi mozzafiato, prima di abbracciarmi, lasciandomi spiazzata. Erano anni che qualcuno non mi abbracciava così, e questa sensazione mi era mancata più di quanto potessi immaginare. Timidamente avvolgo le braccia attorno al suo torace, e appoggio la testa sulla sua spalla, visto che lui è decisamente più alto di me. Inspiro il suo profumo intenso, e stavolta non riesco proprio a trattenere un sorriso.

"Ora che siamo di nuovo a posto, posso essere così sfacciato da chiedere di nuovo il tuo aiuto in chimica?" chiede sorridendo, sciogliendo l'abbraccio, e io alzo scherzosamente gli occhi al cielo.

"Sei così disperato?" chiedo ridacchiando, e lui si porta una mano al petto, indignato, prima di ridacchiare. La sua risata è meravigliosa...

"Non fare tanto la preziosa, Johnson" ribatte, e io lo guardo sorpresa.

"Come fai a sapere il mio cognome?" chiedo, tentando di ricordare se gliel'ho detto io in precedenza.

"Ho le mie fonti" dice sorridendo malizioso, e solo due persone avrebbero potuto dirglielo: Jay o Mer... e sono sicurissima che la colpevole sia la mia compagna di stanza.

"Bene, Hood, ti aiuterò, ma sappi che questa è la tua ultima chance" dico.

"Non la sprecherò" risponde, prima di farmi l'occhiolino e allontanarsi. Io scuoto la testa, sorridendo, prima di riprendere il mio cammino verso la stanza di Jay. Arrivata a destinazione, la rossa viene ad aprirmi la porta, e io le sorrido timidamente.

"Cosa mi sono persa?" chiedo, prima di sedermi sul letto della mia amica.

"Niente, solo un battibecco tra Hailey e Alex" risponde Mer. Una cosa che ho capito da quando siamo qui è che Alex è decisamente una ragazza... suscettibile.

"Perché vi siete schierate con me?" chiede Jay improvvisamente, e tutte la guardiamo interrogative. Non può chiederlo sul serio...

"Scherzi, vero?" chiede Mer, e la mia amica scuote la testa.

"Tra amiche ci si spalleggia sempre" risponde Alex, e strano ma vero Hailey annuisce come a darle ragione. Quelle due sono davvero molto coerenti...

"Ma adesso Amber se la prenderà anche con voi" dice Jay.

"Io e Amber ci detestiamo da quando ci siamo conosciute, ormai ci ho fatto l'abitudine alle sue frecciatine" dice Hailey.

"Sono una scrittrice, conosco un sacco di insulti intellettuali che lei non capirà mai" dice Mer, facendomi ridacchiare.

"E io ho sempre sognato di farla pagare a quella gallina per avermi quasi soffiato Mikey" dice Alex, e nei suoi occhi rivedo la stessa scintilla che aveva Jay ieri.

Tutte mi guardano, ed è ora che mi inventi qualcosa di intelligente da dire. Mi guardo i polsi, e sorrido quando mi salta all'occhio il braccialetto che mi ha regalato la mia migliore amica, perché la risposta è molto semplice. "Partners in crime, ricordi?" dico alzando il braccio, e Jay sorride, prima di porgermi il pungo, che batto ridacchiando.

"Io non so bene cosa faremo, ma di una cosa sono sicura: ci sono un sacco di altre persone in questo college che non sopportano Amber, e credo che dovremmo partire cercando aiuto tra gli studenti" dice Jay, e Alex e Hailey si scambiano un sorrisetto malizioso che non promette niente di buono.

"Ci pensiamo noi" dicono in coro, e vedere come ora vanno d'accordo mi fa venire i brividi.

"Nei migliori film di spionaggio c'è sempre un infiltrato nelle linee nemiche" dice Mer.

"Ti stai offrendo volontaria?" chiedo sbalordita.

"Io e Amber eravamo molto unite al liceo, e la conosco molto bene. Sarà una passeggiata rientrare nel suo gruppetto" dice, sistemandosi gli occhiali sul naso. E chi se lo aspettava che la dolce e timida America in realtà fosse pronta a fare la talpa...

"Beh, direi che come inizio siamo messe bene" dice Jay sorridendo.

"C'è ancora una cosa da fare... anzi due" dice Alex. "Innanzitutto dobbiamo dare un nome alla squadra, come nei film" continua, e io sorrido.

"A questo ci penso io, sono brava con i nomi" dico, e Jay ridacchia, conoscendo la mia passione per dare un sacco di nomi alle cose. "Cosa ne pensate di Odd team?" chiedo sorridendo, e Jay ridacchia.

"Team dei numeri dispari?" chiede Alex perplessa.

"Esatto. È risaputo che i numeri dispari sono migliori, e poi noi siamo 5,numero dispari" spiego.

"Io dico che è perfetto" dice Hailey, e anche il resto del gruppo approva.

"Qual'è l'altra cosa?" chiede Mer.

"L'ultima cosa da fare è... andare alla festa della confraternita femminile di Amber" dice Hailey, e io spalanco gli occhi. Non va bene, non va bene per niente.

"E festa sia" dice Jay, e lo vedo benissimo il suo sorriso perfido. Qui finirà male, me lo sento.

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