36. Journey

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Non ho la più pallida idea di quello che il professor Moskovitz abbia spiegato negli ultimi cinquanta minuti. Tra poco meno di due ore io e Luke partiremo alla volta di San Francisco, e io sono davvero agitata. Insomma, domani ci incontreremo con i suoi fratelli, ma lui ha detto che è meglio partire prima perché vuole visitare la città insieme a me. Questa è una cosa romantica, come se fossimo due normali ragazzi che stanno insieme. E allora perché sono così agitata?

"Signorina Ross, la lezione è finita" mi richiama il professor Moskovitz, risvegliandomi dai miei pensieri. Raccatto le mie cose e mi alzo, pronta ad uscire dalla porta. Ma la voce del professore mi ferma. "Come vanno le cose con il suo partner?" mi chiede, e io mi volto verso di lui, confusa. "Il signor Hemmings sa essere molto... fastidioso alcune volte. E io vorrei sapere se il suo aiuto è efficace oppure no" spiega il professore, e io sorrido imbarazzata.

"Lu... Hemmings è davvero un ottimo tutor, e il suo aiuto è davvero determinante" dico, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Bene, questa è davvero un'ottima notizia. Buona giornata, signorina Ross" dice il professore, e io sorrido, prima di uscire dall'aula.

"Era ora! Perché ci hai messo così tanto?" si lamenta Sam, che mi stava aspettando appoggiata al muro.

"Ho appena avuto una conversazione strana con il professore. Ma tu come mai sei qui?" chiedo sorpresa.

"Mer mi ha avvisata che ci stanno aspettando tutti nella tua stanza, così sono passata a prenderti" risponde lei con un sorrisetto furbo. Ahia, non va affatto bene quando Sam fa quel sorriso.

"Perché sono tutti nella mia stanza?" chiedo confusa, e lei alza le spalle. Grandioso, hanno invaso il mio spazio. Camminiamo verso la mia stanza, facendoci spazio tra tutti gli studenti, mentre Sam mi racconta del suo nuovo progetto di chimica. Io annuisco ogni tanto, anche se non ci capisco assolutamente niente. Ma lei è talmente entusiasta che non ho il coraggio di smontare la sua allegria, quindi fingo si capire tutto il suo discorso scientifico. Apro la porta della mia stanza, e quando vedo il mio armadio aperto e Luke e Alex che spulciano tra i miei vestiti, devo reprimere la voglia di urlare.

"Che diavolo state combinando?" chiedo leggermente incavolata, e tutto si voltano verso di me. Luke mi sorride innocentemente, mentre tra le mani tiene.... un reggiseno?! Mi avvicino a lui e glielo strappo dalle mani, guardandolo malissimo.

"Che c'è? Non è colpa mia se era tra le tue cose" si difende lui, e io gli do un pugno forte sul braccio.

"Esatto, brutto idiota, è tra le MIE cose!" sbotto, mentre lui si massaggia il punto in cui l'ho colpito. "Si può sapere perché diavolo hai messo le mani tra la mia roba?" chiedo spazientita.

"Stavo solo cercando un vestito per la cena di domani. Volevo aiutare, ma qui dentro non c'è niente di adatto" spiega lui con un sorrisino. Questo è uno di quei momenti in cui vorrei avete la vista laser. Non sto parlando della vista a raggi x, ma di quella che grazie al calore trapassa le cose e... le persone.

"Innanzitutto, questa è la cosa più idiota che io abbia mai sentito. E seconda cosa, non sei di certo la persona più adatta a darmi consigli di moda" ribatto, facendo ridacchiare tutti, Luke incluso. Lui alza le mani in segno di resa e si siede sul mio letto accanto a Calum. "E per quanto riguarda te" dico guardando Alex, "avresti dovuto impedirgli di frugare tra le mie cose."

"Mi dispiace, ma Luke sa essere molto convincente" dice lei, facendomi alzare gli occhi al cielo. "E poi ha ragione, qui dentro non c'è niente adatto al primo incontro con la famiglia" mormora lei.

"Dovremmo andare a fare shopping prima della partenza" dice Mer entusiasta.

"Dobbiamo partire tra meno di due ore" ribatto.

"E allora? Se tutti facciamo la nostra parte, ci riusciremo" dice lei, facendomi alzare gli occhi al cielo. E io dovrei andare a fare shopping con tutta questa gente? Non se ne parla nemmeno.

"Sono già abbastanza agitata così, non posso reggere anche una seduta di shopping di gruppo. Senza offesa ragazzi" dico, passandomi una mano tra i capelli.

"Oh nessuna offesa" dice Michael ridacchiando, e dall'espressione sollevata di Calum capisco che ho appena fatto un favore ai membri maschili del nostro gruppo.

"Io avrei un'idea migliore" dice Luke, con un sorriso malizioso. Oh no, le cose si mettono male, me lo sento. "E se andassimo a cercare il vestito solo io e te domattina?" mi chiede, mentre le ragazze si esibiscono in un coro di aaaaaw. I ragazzi lo guardano come se fosse impazzito, ma lui tiene gli occhi puntati su di me. Beh, non è proprio una cattiva idea. Insomma, potrebbe essere una bella esperienza... Anche se non sono totalmente convinta, lui mi guarda con quegli occhioni azzurri che tanto adoro, e proprio non riesco a dirgli di no.

"Va bene" mormoro, e lui sorride soddisfatto, prima di alzarsi e avvicinarsi a me, lasciandomi un dolce bacio sulle labbra. Le ragazze esultano e i ragazzi fischiano, mentre io arrossisco e Luke sorride divertito. Hanno preso la notizia della nostra relazione meglio dl previsto. Mi ero preoccupata per niente, e Luke aveva ragione.

*****

"Ci vediamo tra due giorni" mormora Sam abbracciandomi. "Divertiti e mi raccomando, fai la brava" mi dice, facendomi ridacchiare.

"Si mammina" ribatto sciogliendo l'abbraccio, e lei mi fa la linguaccia. E ora è il turno di Calum. Mi avvicino e lo abbraccio, lasciandolo spiazzato per un attimo, ma poi mi stringe tra le sue braccia. "Buona fortuna, Cal" mormoro, sciogliendo la presa, e lui mi sorride.

"Anche a te, Jay" dice facendomi l'occhiolino, e io ridacchio, prima di salire in macchina, seguita a ruota da Luke. Lui mette in moto, ma prima che lui possa anche solo pensare di partire, Michael di avvicina e appoggia i gomiti sul mio finestrino abbassato.

"Amico, non fare cavolate ok? E tratta bene questa ragazza, altrimenti Sam ti ucciderà e scioglierà il tuo corpo con un acido di sua invenzione" dice serio il rosso, facendomi ridacchiare. Luke sembra scandalizzato, e la sua espressione è talmente buffa che Michael non riesce più a trattenersi, scoppiando a ridere fragorosamente. "Stavo scherzando Luke" biascica tra le risate, prima di allontanarsi.

"Ringrazia il cielo che sto andando via, altrimenti ti avrei rasato a zero i capelli stanotte" urla Luke, facendomi ridere ancora di più, mente Michael si porta le mani tra i capelli, terrorizzato. Luke appoggia gli occhiali da sole sul naso e partiamo, e io non posso fare a meno di pensare quanto sia bello, con i capelli che si muovono a causa del vento che entra nel veicolo dai finestrini, e con la t-shirt grigia che gli fascia il torace, mettendo in risalto il suo fisico tonico.

"Ti piace quello che vedi?" mi chiede, lasciandomi un'occhiata divertita e io arrossisco di botto. Dio, la devo smettere di incantarmi a guardarlo!

"Concentrati sulla strada, Hemmings" ribatto, mentre le guance mi vanno a fuoco.

"Beh mettiti comoda, piccola, perché ci aspettano sei ore di autostrada, panorami mozzafiato e ottima musica" dice lui, prima di alzare al massimo il volume della radio.

San Francisco stiamo arrivando!

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