51. Radioactive

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JAY'S POV

Pensavo che non avrei più messo piede qui dentro, ero convinta che non ne avrei più avuto bisogno. Appena apro la porta un odore di sudore mi invade le narici, ma al contrario di quello che mi succede di solito, la cosa non mi fa schifo. Questo odore mi fa quasi sentire a casa. Non è cambiato niente negli ultimi quattro mesi, è tutto esattamente come l'avevo lasciato. A quest'ora non c'è ancora molta gente, ma ricordo bene come si popolava questo posto alla sera. Al mio fianco Sam si muove a disagio, e non posso biasimarla. Questo posto fa un po' di paura la prima volta.

"Il salone di bellezza è la porta successiva" dice una voce alle nostre spalle, e un sorriso si fa spazio sulle mie labbra.

"Ciao anche a te, Charlie" dico, voltandomi verso di lei.

"L'aria della California non ti fa tanto bene, Jay. Sembri piuttosto gracilina" ribatte lei, tastando con le mani le mie braccia.

"Mi sei mancata anche tu" ridacchio, prima di darle un pugno sulla spalla. Charlie non è mai stata una ragazza femminile, e ho imparato a mie spese che detesta gli abbracci. Mi ha quasi spezzato un polso la prima volta.

"Non sapevo fossi di nuovo in città" dice Charlie.

"Non potevo perdermi New York con la neve" dico, e lei alza gli occhi al cielo. I suoi capelli verde smeraldo sono più corti dell'ultima volta, ma è comunque molto bella. Un piccolo e sicuramente nuovo tatuaggio sbuca dalla scollatura della sua maglietta nera.

"La tua amica non parla?" chiede Charlie indicando Sam con un cenno del capo, e la mia amica si irrigidisce.

"Lei è timida, Charlie. È la sua prima volta qui" dico, e proprio in quel momento qualcuno mi prende alle spalle e mi alza di peso, appoggiandomi sulla sua spalla. "Oliver, mettimi subito giù!" sbotto, facendo ridere il ragazzo in questione. Batto i pugni sulla sua schiena muscolosa, e questo non fa che aumentare le sue risate.

"Picchi come una femminuccia, Ross" dice, prima di decidersi a mettermi giù, o meglio, a lasciarmi cadere. E fidatevi, sbattere il sedere e la schiena sul pavimento di una palestra non è affatto una bella esperienza.

"E tu hai lo stesso taglio di capelli di una femminuccia" lo prendo in giro, osservando i suoi lunghi capelli scuri che ormai gli arrivano alle spalle, mentre mi rialzo dolorante. Sam rimane interdetta alla scena, e so che è ancora molto a disagio. "E voglio ricordarti che l'ultima volta che ci siamo visti, le hai prese di santa ragione" dico, e lui mi sorride beffardo.

"Vogliamo vedere se sei ancora capace?" mi sfida, e Sam mi mette una mano sulla spalla, come per fermarmi dal fare una cosa terribilmente stupida. Ma cosa mi ha detto mia madre? Che devo essere imprevedibile ogni tanto. Beh, perché non cominciare ora? Mi tolgo la giacca e la lascio nelle mani della mia amica, che mi guarda come per dirmi di ripensarci. Ma se mi tiro indietro davanti a Oliver, che so che non mi farebbe mai del male, come potrò affrontate Hunter?

"E quelli come te li sei fatta?" mi chiede Oliver, indicando i lividi sui miei polsi.

"Prova ad indovinare" dico, prima di indossare i guantoni e le protezioni e mettermi in posizione. Dio, a momenti non mi ricordo piu come si fa. La posizione iniziale non è poi tanto diversa da quella per fare un tiro a canestro. Gambe divaricate leggermente piegate, gomiti alti e braccia pronte a proteggere la faccia. Ok, non somiglia così tanto al basket, ma pensarla così mi tranquillizza. Ho battuto Luke a basket, posso vincere anche conto Oliver. Se il mio ragazzo mi vedesse adesso, chissà cosa direbbe...

"Charlie, prepara il ghiaccio, credo che la piccola Ross ne avrà bisogno" dice Oliver, e sentirlo chiamarmi in quel modo mi fa scattare. Lo colpisco allo stomaco, facendolo piegare in due, ma si riprende subito. Sono venuta in questo posto dopo la faccenda di Hunter, perché prendere a pugni il sacco da boxe mi faceva stare meglio, e poi non volevo fare del male a nessuno. Charlie e Oliver mi hanno aiutato a non farmi male, e mi hanno insegnato certo trucchetti, e un paio di volte ho combattuto conto Oliver, ma sempre con le protezioni. Lui è un ammasso di muscoli, ci è sempre andato piano con me, altrimenti mi avrebbe rotto qualche osso.

"Colpo basso Ross. Chi te l'ha insegnato?" mi chiede beffardo, prima di provare a colpirmi, ma io mi scanso appena in tempo.

"Charlie" rispondo fiera, piazzandogli un colpo alla mascella, coperta dalla protezione. Non gli faccio male, però sto ferendo il suo orgoglio, ne sono certa. E il sorriso di Charlie alle sue spalle non fa altro che confermare la mia ipotesi. Oliver contrattacca, colpendomi sul viso, e anche se non era un colpo così forte, cado a terra, stremata. Dopo quattro mesi non sono più abituata a tutto questo...

"Stai bene Jay?" mi chiede Oliver, togliendosi i guantoni e porgendomi la mano per alzarmi. Mi tolgo i guantoni e l'afferro, prima di annuire. "Sai ancora come muoverti, ma sei un po' fuori esercizio" dice, e io gli do un pugno sul braccio, prima di liberarmi anche del resto delle protezioni, e anche Oliver fa lo stesso.
"Mi era mancato tutto questo" dico, asciugandomi il sudore dalla fronte con la mano. Sam mi sta guardando sbalordita, come se non avesse mai visto una ragazza boxare. Beh, in effetti potrebbe essere così, insomma, non l'ho mai portata con me quando venivo qui a scaricarmi.

"Io e Oliver saremo felici di averti di nuovo qui" dice Charlie sorridendomi, e al suo fianco Sam alza gli occhi al cielo.

"Questa è una follia" borbotta, e Charlie le rivolge un'occhiata tutt'altro che amichevole.

"Hai qualche problema?" le chiede Charlie, e Sam le lancia un'occhiataccia, prima di tornare a focalizzare l'attenzione su di me.

"Hai già abbastanza problemi, ci manca solo che torni a casa piena di lividi" dice, e al mio fianco Oliver sorride.

"Ross non combatte, lei se la prende solo con il sacco" dice lui, prima di avvicinarsi a Charlie per scompigliarle i capelli. Quei due stanno insieme da quando andavano al liceo, quindi come minimo sono cinque anni. Ma da quando li conosco non li ho mai visti né sentiti litigare nemmeno una volta, e si vede da come si guardano che si amano. Chissà se anche io e Luke saremo così un giorno....

"Non tornerò a casa piena di lividi, Sam. Ho solo bisogno di far uscire queste emozioni, prima di esplodere. E poi mi farà bene stare sola per un po', senza Hunter tra i piedi" dico, facendo sospirare la mia amica. So che è preoccupata per me, ma dopo che ha dato un pugno al mio ex e gli ha rotto il naso non credevo che avrebbe fatto così tante storie.

"E va bene. Ma se vuoi fare questa cosa, io verrò con te" dice, lasciando tutti sbalorditi, me per prima. Davvero Sam vuole venire con me a fare boxe? Le voglio bene, ma proprio non me la vedo prendere a pugni un sacco. Però chi sono io per impedirglielo?

"Ci vediamo domani allora" dico, sorridendo a Charlie e Oliver, prima di uscire dalla palestra insieme a Sam. Se Hunter vuole giocare sporco, beh, sarò pronta a reagire. Basta scappare, ora è il momento di tirare fuori le unghie e combattere.

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