82. Warrior

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Sono davanti ad un enorme edificio, probabilmente il più fatiscente della città, e questa cosa mi mette i brividi. Il sole è tramontato da un pezzo, e questo non fa che contribuire all'atmosfera lugubre, aumentando la mia ansia. Il cuore mi batte all'impazzata, e ho lo stomaco più aggrovigliato di una matassa di filo con cui gioca un gatto. Sono terrorizzata, ma non posso scappare. Luke è in questa situazione per colpa mia, e devo aiutarlo, perché non potrei mai perdonarmelo se Hunter premesse il grilletto contro il ragazzo che amo. Lo ha già ridotto male, non gli permetterò di portarmelo via completamente. A costo di sacrificare la mia vita.

Varco la soglia dell'edificio, e seguo le indicazioni che mi ha dato Hunter. Salgo la rampa di scale, cercando di non concentrarmi sulla spazzatura e sull'odore di alcool e fumo che mi circondano, finché mi ritrovo davanti ad una porta blu d'acciaio. Mi tremano le mani, ma ormai ci siamo quasi. Abbasso la maniglia ed entro, ritrovandomi in quello che molto tempo fa doveva essere un appartamento. Ci sono vecchi mobili addossati alla parete e coperti da teli bianchi consumati, e al centro della stanza c'è un vecchissimo divano verde tutto impolverato e decisamente rovinato. E poi una grande finestra, con anche se ormai i vetri sono praticamente tutti rotti, ma da cui comunque si riesce a vedere fuori. Hunter mi da le spalle, mentre ammira il panorama, e io mi sento come pietrificata. Dov'è Luke?

"Sei addirittura in anticipo. Se avessi saputo che bastava così poco per farti tornare da me, avrei rapito il tuo amichetto un sacco di tempo fa" dice Hunter, e sentire ancora la sua voce mi fa venire i brividi. Avevo sperato con tutta me stessa che dopo New York non mi avrebbe tormentata più, ma mi sbagliavo. Ha preso la persona che amo di più per convincermi a tornare con lui, e non credo che esista tortura peggiore.

"Lui dov'è?" chiedo, e una risata gelida proviene da Hunter, prima che lui si volti verso di me.

"Quanta fretta, Jay. Abbiamo altro di cui discutere" ribatte Hunter, avvicinandosi lentamente a me, e io deglutisco a vuoto. Il suo sorriso non promette niente di buono, e io sono spaventata.

"Che cosa vuoi da me?" chiedo, con voce tremante, e ad ogni suo passo avanti io ne faccio uno indietro, almeno finché non vado a sbattere con la schiena contro il muro. Lui sorride beffardo, mentre appoggia le mani ai lati della mia testa. Avvicina il viso al mio, tanto che sento il suo respiro caldo infrangersi sulla mia pelle, mentre il mio cuore batte all'impazzata. Ma di certo non perché sono eccitata per quello che sta per succedere.

"Io voglio te."

In un attimo le sue labbra si poggiano sulle mie, e io sgrano gli occhi, appoggiando le mani sulle sue spalle e tentando con tutte le mie forze di spingerlo via da me. Però ottengo l'effetto contrario, lui è troppo forte. Schiaccia il suo corpo contro il mio, approfondendo il bacio, ma io provo solo disgusto. Mi divincolo, schifata, e finalmente lui mi lascia andare, con un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra. Vorrei prenderlo a sberle, ma ora come ora sono troppo scioccata e spaventata per reagire. Non ho idea di come potrebbe prenderla, ma lo conosco abbastanza per dire con certezza che le conseguenze ricadrebbero su Luke. E io non posso permetterglielo.

"Dio, quanto mi mancava baciarti" dice, accarezzandomi una guancia, ma io mi scanso. Non voglio le sue mani addosso, non dopo che con esse ha picchiato a sangue il ragazzo che amo.

"Perché hai fatto tutto questo? Perché hai rapito Luke?" chiedo dura, e lui ride, facendomi accapponare la pelle.

"Sei una ragazza intelligente, sono sicuro che se ci pensi un attimo ci arriverai da sola" dice sorridendo. "Però, ora che ci penso, è meglio se te lo dico io" aggiunge, prima di prendere una ciocca dei mie capelli e attorcigliarsela attorno all'indice. "Io e te prenderemo un volo per le Hawaii, e ricominceremo lì la nostra nuova vita insieme. Sarà come se io non fossi mai stato in prigione, e recupereremo il tempo perso" spiega, e io sento che sto per vomitare.

"Scordatelo, non lascerò tutto per passare la mia vita con qualcuno che non amo" dico, e un sorriso cattivo spunta sulle sue labbra.

"Forse non mi sono spiegato bene. Se non farai come ho detto, il tuo adorato Luke non farà più ritorno a casa. O meglio, lo farà, ma dentro una bara. Capisci cosa intendo, vero?" dice Hunter, e io ricaccio indietro le lacrime e ingoio il fastidioso groppo che mi si è formato in gola. Non ho scelta, la mia vita finisce qui. Sospiro e abbasso lo sguardo, e nonostante non possa vederlo, so che Hunter sta sorridendo. Ha ideato un piano geniale, lui sapeva fin dall'inizio che io non avrei opposto resistenza. Sa quanto Luke sia importante per me, e sa che farei qualsiasi cosa per salvargli la vita.

"Va bene, farò come vuoi" mormoro, alzando lo sguardo e incontrando i suoi occhi nocciola. Saranno questi gli occhi che incontrerò ogni giorno d'ora in avanti, ma al loro posto immaginerò sempre degli splendidi occhi azzurri. "Ti prego, però, prima di partire, voglio vederlo" aggiungo, e lui scuote la testa.

"Assolutamente no, ti prometto che lo lascerò andare sano e salvo" ribatte Hunter.

"Se me lo lasci vedere, ti prometto che verrò via insieme a te senza fare storie. Vivremo la nostra vita insieme e io non mi lamenterò mai né proverò a scappare. Ti prego, Hunter" lo supplico, e lui sospira frustrato, prima di annuire.

"D'accordo, ma ti concedo solo cinque minuti" dice, prima di condurmi verso una porta di metallo grigia. Mi sorride beffardo, prima di abbassare la maniglia e lasciarmi entrare. C'è una flebile luce che proviene dalla lampada alla mia sinistra, appoggiata su un tavolo d'acciaio, che illumina appena la stanza. Ma nonostante tutto, riesco a vedere il corpo di Luke appeso per le braccia al soffitto. Il suo viso è sporco di sangue, così come la sua maglietta, ed è pieno di lividi. Mi avvicino piano a lui, che tiene lo sguardo rivolto al pavimento e respira a fatica, e non riesco proprio a trattenere le lacrime. Dio, è tutta colpa mia. Non ha il suo solito profumo addosso, e io non riesco a credere che questa sarà l'ultima volta che lo vedrò. Avvicino la mano tremante al suo viso, e al mio tocco lui alza lo sguardo, e spalanca gli occhi, per quanto ci riesca a causa dei lividi.

"Jay?" chiede con voce flebile, e io annuisco, mentre un singhiozzo sfugge dalle mie labbra, e io nascondo il viso sul suo petto.

"Ti prego, perdonami" mormoro, prima di stringere forte il suo torace. "È tutta colpa mia, mi dispiace così tanto" singhiozzo, e lui lascia un bacio sulla mia fronte. Lo stringo ancora più forte, perché so che non mi resta altro da fare. Lo perderò, di nuovo, e nessuno può impedirlo.

SPAZIO ME
Dan Dan Dan...
Ecco spiegato l'arcano, ragazze. Cosa ne pensate? Vi aspettavate una cosa del genere? Sono ansiosa di conoscere le vostre opinioni.
Alla prossima, bacini

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