50. Cookies

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SAM'S POV

Sicuramente Jay starà ancora dormendo a quest'ora del mattino, e c'è la grande possibilità che mi prenda a sberle per averla svegliata, ma dopo tutti questi anni ho assorbito un po' della sua perfidia. E poi è per una buona causa.

"Buongiorno Sam. Già in piedi?" mi chiede Cindy aprendo la porta, prima di lasciarmi entrare. Subito le mie narici vengono invase da un meraviglioso profumo di caffè e... biscotti al cioccolato?

"È una giornata troppo bella per passarla a letto" dico sorridendo, mentre annuso l'aria come un segugio a caccia di tartufi. "Sbaglio o questi sono biscotti al cioccolato?" chiedo, facendo ridacchiare la madre di Jay.

"Vedo che il tuo olfatto super non si è affievolito con l'aria di Los Angeles" ridacchia lei, e io le sorrido fiera. "Vai a svegliare Jay, e quando scenderete troverete caffè e biscotti ad aspettarvi" dice, e io mi precipito su per le scale, e spalanco la porta della stanza della mia migliore amica. Jay è completamente avvolta nelle coperte, e per un attimo mi sembra morta, ma quando vedo le coperte muoversi capisco che è tutto ok. Ora una brava amica si siederebbe al suo fianco e la sveglierebbe con dolcezza. Ma una grande amica come me sa che il migliore modo per svegliarla è con l'astuzia.

"Jay" cantileno, e la sento mugugnare qualcosa di incomprensibile. "Alzati sis" continuo, e per tutta risposta lei mette la testa sotto il cuscino. Ma io ho ancora un asso nella manica. "Non vorrai mica far aspettare Luke" mormoro, e in un attimo Jay è letteralmente saltata giù dal letto, tutta pimpante. E io proprio non riesco a trattenere le risate.

"Non puoi averlo fatto sul serio" dice lei sconvolta, e la sua espressione davvero epica, non fa altro che aumentare le mie risate.

"La tua faccia è fantastica" biascico, e lei prende un cuscino dal letto e me lo lancia dritto in faccia. "A quanto pare le partite a basket con Luke ti sono state utili" la prendo in giro, e lei mi fa la linguaccia.

"Si può sapere come mai mi hai svegliato?" mi chiede Jay, raccogliendo i suoi capelli ribelli in una coda. E solo in quel momento mi accorgo dei segni violacei sulle sue braccia, e sono sicurissima che ieri non c'erano.

"Cosa sono quelli?" le chiedo, avvicinandomi a lei e esaminandole i polsi, ma lei sfugge alla mia presa.

"Niente, ho sbattuto da qualche parte" dice, ma so benissimo che è una bugia. La conosco meglio di chiunque altro, e sono più che certa che quei segni glieli abbia fatti Hunter.

"Mi hai preso per una scema?" chiedo, e lei sospira. "Cosa sono quelli?" ripeto, incrociando le braccia al petto.
"È stato Hunter" sussurra lei, abbassando lo sguardo.

"Che cosa? E come diavolo è successo?"sbotto.

"Ieri sera si è presentato alla serata di beneficenza e mi ha trascinata con lui. Abbiamo discusso e lui mi ha sbattuto contro il muro, e mi ha stretta così forte che mi ha lasciato questi" mormora, senza mai staccare lo sguardo dai suoi piedi. Le trema la voce, e so che è spaventata. La abbraccio forte, mentre lei si aggrappa a me. Hunter è sempre stato un idiota, ma non le aveva mai messo le mani addosso. Non pensavo che sarebbe arrivato a tanto. Se Luke fosse stato qui, niente di tutto questo sarebbe successo.

"Ascoltami, so che sei spaventata, ma vedrai che troveremo una soluzione" le dico, cercando di rassicurarla. Lei annuisce sulla mia spalla, e io so che c'è solo una cosa da fare. "Dovresti chiamare Luke" mormoro, e lei si stacca da me.

"Oh certo, chiamiamo Luke" dice sarcastica. "Non rovinerò la sua vacanza solo perché non sono capace di gestire Hunter. Ho già in mente un piano" continua seria, facendomi alzare gli occhi al cielo. Le voglio bene come se fosse mia sorella, ma quando fa la testarda orgogliosa vorrei davvero prenderla a sberle.

"E sentiamo, quale sarebbe il tuo grande piano?" le chiedo, e lei fa quel sorrisetto furbo che non promette niente di buono.

"C'è un posto qui a New York che non vedo da un po'. Ti va di accompagnarmi?" domanda, e non so perché, ma ho il presentimento che le cose non andranno tanto meglio.

"Va bene, ma prima tua madre ha preparato i biscotti al cioccolato, e io non ho alcuna intenzione di perdermeli" dico, facendola ridacchiare. Vorrei davvero che fosse così sempre, e che Hunter si levasse dai piedi una volta per tutte. Perché non si trasferisce in Alaska ad allevare caribù e la lascia in pace?

"I biscotti sono ancora il tuo punto debole sis?" mi chiede, e io le faccio la linguaccia.

"I biscotti non ti deludono mai" ribatto, e lei ridacchia, prima di indossare una felpa e uscire dalla stanza. I suoi andrebbero nel panico vedendo quei lividi, ma forse saprebbero come risolvere la questione. La seguo giù dalle scale, ma non appena mettiamo piede in cucina, la nostra giornata comincia già male.

"Buongiorno" dice Hunter sorridendo, seduto al bancone mentre mangia un biscotto, e al mio fianco Jay trattiene il respiro.

"Ragazze" dice Matt, mentre sorseggia il suo caffè. Ma dov'è finita Cindy? "La mamma ha lasciato questi per voi" dice, indicando un piatto pieno di biscotti, ma sono sicura che a Jay si sia chiuso lo stomaco. "Vado a cambiarmi e poi possiamo andare" dice Matt ad Hunter, prima di lasciare la cucina.

"Vado a finire di prepararmi anche io. Tu mangia i biscotti, io scendo subito" mi dice Jay, prima di correre letteralmente di sopra, lasciandomi sola con quell'essere schifoso. Lui mi sorride beffardo, come se pensasse che ho paura di lui. Povero illuso.

"Ascoltami bene, brutto idiota, perché non te lo ripeterò di nuovo. Se ti azzardi a metterle di nuovo le mani addosso, giuro che ti prenderò a calci e ti rimanderò dentro quello schifo di posto da cui sei uscito" dico, prima di addentare un biscotto. Lui mi guarda sbalordito, come se non si aspettasse affatto che parlassi con lui. Ma cosa potevo aspettarmi da un imbecille come lui?

"Se lei farà come dico io, non ce ne sarà motivo" risponde lui, e non avrebbe dovuto dirlo. Mi avvicino a lui, e prima che se ne renda conto il mio pugno si è già scontrato contro il suo naso. Hunter si porta le mani sul punto colpito, mentre un po' di sangue scivola sul suo viso. Ops...

"Sam, possiamo and..." dice Jay entrando, ma si blocca non appena vede Hunter con le mani sul viso e la mia espressione soddisfatta. Non dice niente, ma il suo sorriso parla per lei.

"Buona giornata, Hunter" dico, prima di afferrare un paio di biscotti e uscire di casa insieme a Jay. E non faccio in tempo a mettermi il cappotto, che la mia amica mi sta già stritolando in un abbraccio.

"Te l'ho mai detto che ti adoro?" mi dice entusiasta, facendomi ridacchiare.

"Un paio di volte, se non ricordo male" rispondo, e stavolta è lei a ridacchiare.

Se Hunter pensa di rovinarci le vacanze si sbaglia di grosso, non gli permetterò di influenzare le nostre vite. Non di nuovo.

SPAZIO ME
Ed ecco che la nostra Sam tira fuori le unghie. Ve lo aspettavate? Sono curiosa di sapere le vostre opinioni. Alla prossima, bacini

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