45. Fly away

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JAY'S POV

Aeroporti, luoghi pieni di persone che vanno e vengono, alcune felici, altre disperate. Alcune entusiaste perché finalmente tornano a casa, altre dispiaciute perché devono lasciare il posto che amano. Persone che si abbracciano e persone che piangono si incontrano in un unico luogo. Al momento non so a quale categoria di persone appartengo. Da un lato sono felice di partire e tornare a casa, dall'altro non voglio lasciare i miei amici e Luke. Soprattutto Luke.

"Sto morendo di sonno" dice il mio ragazzo, appoggiando la testa sulla mia spalla.

"Luke, sono le dieci del mattino, mica le quattro" ridacchio, e lui alza gli occhi al cielo.

"Ieri sera stavamo scrivendo una nuova canzone, e siamo rimasti svegli fino alle tre del mattino" dice Calum, appoggiando la testa sulle gambe di Sam. Io e Luke ci scambiamo un'occhiata divertita, e quando i due piccioncini si accorgono che li stiamo guardando, beh, ormai è troppo tardi. Li abbiamo colti in flagrante.

"Te l'avevo detto che il concerto era andato alla grande" dico a Luke, mentre Sam arrossisce.

"E io te l'avevo detto che ci stavano nascondendo qualcosa" ribatto Luke, guardando Calum con un sorrisetto malizioso. Il moro ridacchia, prima di alzarsi e tirare su con sé Sam.

"Beh, visto che siamo qui... Io e Sam stiamo insieme" dice Calum sorridendo, e la mia amica si sbatte una mano sulla fronte.

"Ma non mi dire" dico sarcastica.

"Io non ci sarei mai arrivato" dice Luke con lo stesso tono, e Calum ci fa una linguaccia, prima di attirare Sam tra le sue braccia e baciarla. Sono così carini insieme, e il sorriso della mia amica è incredibile. Non la vedevo sorridere così da un sacco di tempo, e sono davvero felice che anche lei abbia trovato un ragazzo speciale che la faccia stare bene.

"I passeggeri del volo diretto a Nwe York sono pregati di recarsi all'imbarco" dice una voce metallica. È arrivato il momento di andare, ma non sono pronta. Luke si alza e allunga una mano verso di me, tirandomi su con sé. Mi abbraccia, e io appoggio la testa sul suo petto, inspirando il suo profumo che tanto mi fa impazzire.

"Queste settimane voleranno, vedrai" mormoro Luke, e io vorrei tanto che non lo avesse detto. Questa è una di quelle bugie che ti racconti per illuderti che tutto andrà bene, ma se ho imparato qualcosa dalla storia di Hunter è che la vita è imprevedibile. E io ho il terribile presentimento che queste settimane non saranno affatto semplici.

"A che ora parte il vostro volo?" chiedo, alzando la testa per guardarlo negli occhi. Voglio godermeli finché posso, anche perché so che passerà un sacco di tempo prima che io riveda ancora questi occhi spettacolari.

"Stasera alle 8" dice lui, appoggiando la mano sull'incavo del mio collo. "Quando arrivi avvertimi, ok?" mi chiede, accarezzando con il pollice la mia guancia. E di fronte alla sua preoccupazione, non posso fare a meno di sorridere.

"Ti stai trasformando in uno di quei fidanzati iper gelosi e protettivi, Hemmings?" lo stuzzico, e in tutta risposta lui alza gli occhi al cielo.

"Che ingrata che sei. Io mi preoccupo per te, ed è così che mi ringrazi?" ribatte lui, e io sorrido divertita, prima di appoggiare la mano sulla sua guancia e baciarlo. Un bacio intenso, pieno di parole che non abbiamo il coraggio di dire, e di sentimenti che non sappiamo come esprimere. O che semplicemente abbiamo ancora paura di ammettere.

"Ultima chiamata per i passeggeri del volo diretto a New York" annuncia una voce metallica, e siamo costretti a staccarci. Luke mi sorride, prima di allontanarsi leggermente.

"Ho un regalo per te" dice, prima di tirare fuori dalla tasca della sua felpa il suo beanie grigio, lo stesso che mi ha prestato a San Francisco. Me lo porge, e io non posso fare a meno di guardare l'oggetto tra le mie mani completamente sorpresa. So quanto Luke è affezionato al suo beanie, e non riesco a credere che me lo stia davvero regalando. "Se non lo vuoi me lo riprendo" dice Luke ridacchiando, ma io immediatamente nascondo il beanie dietro la schiena.

"Giù le mani dal mio tesssoro" dico con voce buffa, nella mia migliore interpretazione di Gollum del Signore degli Anelli. Luke ridacchia, prima di baciarmi la fronte e lasciarmi andare. Accanto a noi, Calum ha finalmente concesso a Sam di respirare di nuovo, e anche la mia amica è pronta ad andare. Afferriamo le nostre valige e ci avviamo verso l'imbarco, girandoci verso i nostri ragazzi un'ultima volta. Luke e Calum ci salutano con la mano, e nonostante siamo abbastanza lontane da loro ormai, i loro sorrisi rassicuranti si vedono anche da qui. E i loro volti sono l'ultima cosa che vedo, prima di entrare nel tunnel che ci porterà all'aereo.

*****

Dopo cinque ore passate ad ascoltare musica e ammirare il panorama dal finestrino dell'aereo, finalmente siamo arrivate a New York. E a differenza di Los Angeles, qui la temperatura sarà al massimo un grado sopra lo zero. La neve ricopre tutto, e io come ogni volta rimango incantata ad ammirarla. Adoro la neve, mi trasmette un senso di pace e tranquillità. E contro ogni aspettativa, sono davvero felice di essere di nuovo a casa. Forse mi sono preoccupata per niente, magari saranno delle settimane meravigliose.

"Stai bene sis?" mi chiede Sam preoccupata, mentre copre i suoi capelli ricci con una cuffia verde scura. Mi volto verso di lei e le sorrido, davvero grata che lei sia così preoccupata per me. Non avrei potuto desiderare una migliore amica più meravigliosa di Sam.

"Tutto ok, sis, stai tranquilla" rispondo, prima di indossare il beanie di Luke. I ricordi del nostro meraviglioso weekend si affacciano alla mia mente, e io non posso evitare di sorridere, sentendomi la ragazza più fortunata del pianeta.

"Andiamo, ho una voglia matta della fantastica cioccolata calda di tua madre" dice Sam, prima di fermare un taxi. Dopo essere salite e aver dato l'indirizzo di casa mia al tassista, il paesaggio innevato della mia città scorre veloce fuori dai finestrini. Vedo un sacco di coppiette felici che camminano per i marciapiedi affollati, e un sorriso triste si forma sulle mie labbra. Quanto vorrei che Luke fosse qui insieme a me. New York con la neve e l'atmosfera natalizia è davvero romantica. Sarebbe stato meraviglioso camminare mano nella mano per la città, ammirando le vetrine e bevendo cioccolata calda. Se solo avessi avuto il coraggio di chiediglielo...

"Jay, siamo arrivati" dice Sam, riportandomi con i piedi per terra. Scendiamo e dopo aver recuperato le nostre valige ci ritroviamo davanti alla casa in cui sono cresciuta. Non vedo l'ora di rivedere i miei genitori, e di passare con loro queste settimane. Ma quando suoniamo alla porta, tutta la mia felicità svanisce, lasciando posto al terrore.

"Cosa ci fai tu qui?"

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