14. Plan B

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JAY'S POV

Che mal di testa! Ma cosa accidenti è successo ieri sera a quella stupida festa? Ricordo che Alex mi ha fatto bere qualcosa, che ho ballato e che Luke mi ha riaccompagnata qui, e poi il buio cosmico.

Lentamente apro gli occhi e mi tiro su, guardandomi intorno, e quando vedo Luke che dorme sul letto di Alex, uno strano flashback si affaccia alla mia mente.

"Perché vi siete lasciati?" mi chiede lui.

"Perché... lui è finito in prigione."

E' successo davvero o è solo un sogno? Gli ho parlato sul serio di Hunter, oppure il mio subconscio mi sta solo prendendo in giro? Mi alzo piano, avviandomi verso il bagno, e quando vedo il mio riflesso allo specchio per poco non urlo. Dio, sono davvero inguardabile: le occhiaie violacee sono molto ma molto visibili, il trucco è tutto colato sulle mie guance, e sono davvero pallida. Mi sciacquo la faccia, prima di uscire dal bagno, e ritrovarmi un esemplare di Luke Hemmings piuttosto assonnato.

"Buongiorno" mormoro, sedendomi sul letto e guardandolo. Che strano, sento come una strana tensione tra di noi...

"Va tutto bene?" chiedo, e lui annuisce, senza smettere di guardarmi in quel modo strano, un misto tra arrabbiato, preoccupato e dispiaciuto. Magari ho fatto qualcosa di terribilmente stupido che non mi ricordo... Oddio! E se avessi baciato uno sconosciuto?... E se avessi baciato Luke?

"Prima che tu lo chieda, no, non hai baciato nessuno ieri sera" borbotta, prima di alzarsi e dirigersi in bagno, mentre io sospiro di sollievo. Grazie al cielo...

"Però qualcosa è successa, vero?" chiedo, e lui si volta a guardarmi.

"Decisamente... hai pianto come una ragazzina" dice, forzando un sorriso, ma ho il fastidioso presentimento che mi stia nascondendo qualcosa. Lascio cadere il discorso, mentre lui si rifugia in bagno, ma continuo a sforzarmi di ricordare cos'è successo. Se avessi solo pianto, non si sarebbe comportato così, anzi. Sicuramente ne avrebbe approfittato per prendermi in giro, e invece non ha detto niente. D'altro canto, se gli avessi davvero parlato di Hunter, mi avrebbe tempestata di domande, pretendendo di sapere di più.

"Mi raccomando, bevi tanto oggi, ok?" dice Luke, risvegliandomi dai miei pensieri. Lo guardo confusa, e solo in quel momento mi accorgo che non indossa le scarpe. Ma perché?

"Dove sono le tue scarpe?"

"Qualcuno ha pensato bene di farle diventare un quadro di Pollock ieri sera" risponde guardandomi, e io vorrei scavarmi una fossa per la vergogna. Dio, che cosa imbarazzante! Ho vomitato addosso al mio partner di matematica, nonché ragazzo carino. Si può essere più imbranate di così?

"Mi dispiace da morire" mormoro, mentre le guance mi vanno a fuoco. Proprio una figura pessima, Jay Kailey Ross, sei davvero un disastro. E proprio mentre mi sto autocommiserando, qualcuno bussa alla porta. Ma chi accidenti è a quest'ora? Luke sbuffa, prima di andare ad aprire, come se fosse perfettamente a suo agio. Beh, almeno uno dei due si trova bene...

"Buongiorno Luke, carini i calzini con i pinguini" dice Sam, prima di spostare il biondo dalla porta ed entrare. Si avvicina al letto con aria minacciosa, e si ferma accanto a me, incrociando le braccia al petto e guardandomi arrabbiata. Non si mette affatto bene per me.

"Sai, Jay, sono contenta che tu stia bene, ma permettimi di chiederti una cosa..." chiede dolcemente, e le cose si mettono davvero male quando Samantha Astrid Johnson parla con quel tono calmo e pacato. "MA TI SEI BEVUTA IL CERVELLO?" mi chiede nervosa, alzando le braccia al cielo.

"In realtà solo un bicchierino di vodka, da quello che ricordo" mormoro, e lei mi lancia un'occhiataccia.

"Non è divertente, Kailey. Hai idea di quanto mi sono preoccupata per te? Un momento eri accanto a me che ballavi, e poi sei sparita nel nulla! Ma ti sembra il modo? Sai quante cose terribili ho pensato potessero esserti successe?"

"Innanzitutto, non usare il mio secondo nome contro di me, Astrid. E seconda cosa, io vi ho avvisate che andavo a sedermi, ma eravate talmente impegnate che non ve ne siete accorte" ribatto, facendola sbuffare.

"Hanno inventato degli strani apparecchi elettronici chiamati cellulari, potevi almeno scrivermi!"

"Sam, non riuscivo nemmeno a camminare! Ti pare che fossi in grado di scriverti un messaggio?" chiedo esasperata, prima di sospirare. Ma perché me la sto prendendo con lei? Ha ragione, mi sono comportata come una cretina, e l'ho fatta preoccupare. "Mi dispiace tanto, non volevo farti preoccupare."

Lei sospira, prima di sedersi accanto a me. "L'importante è che stai bene. Ma non ti azzardare a farlo mai più, hai capito?" mi chiede, puntandomi contro l'indice.

"Si mamma" la prendo in giro, e lei mi fa la linguaccia, prima di abbracciarmi.

LUKE'S POV

Queste due non sono normali, neanche un po'. Fino ad un momento fa, si stavano urlando contro, e adesso si abbracciano come se non fosse successo niente. Chi le capisce è bravo, anzi, merita una medaglia. Però ho appena capito due cose importanti: Sam e Jay sono come sorelle, e Sam è l'unica che può dirmi cosa è successo tra Jay e Hunter. Devo solo trovare il momento adatto per chiederglielo... anzi, ho appena avuto un'idea geniale.

"Beh, io vado. A più tardi" dico, avviandomi verso la porta.

"Luke" mi richiama Jay, e io mi volto a guardarla. "Grazie per... insomma... ieri sera" dice, mentre le sue guance si colorano di rosa, e io non posso fare a meno di sorriderle, prima di uscire dalla sua stanza.

"Perché stai sorridendo in quel modo?" mi chiede Mike, venendomi incontro insieme ad Alex.

"Non stavo sorridendo" ribatto, rimettendo su la mia solita espressione menefreghista. Non mi piace affatto che quella ragazza riesca a farmi abbassare la guardia in questo modo, non va bene, per niente.

"Come no, e io appena finito di bere un po' di whisky con il presidente Obama" dice lui sarcastico, facendo ridacchiare Alex.

"La prossima volta voglio venire anche io a bere con voi" dico, facendogli alzare gli occhi al cielo. "Sai dov'è Cal?" chiedo.

"Probabilmente starà ancora dormendo nella sua stanza. Perché?"

"Niente, devo solo chiedergli una cosa. Ci vediamo dopo" dico, prima di incamminarmi verso la stanza del mio amico. Arrivato davanti alla sua porta, busso insistentemente, e dall'altra parte sento un tonfo, come se qualcuno fosse caduto dal letto, prima che la porta si spalanchi, e un Calum Hood piuttosto incavolato mi fulmini.

"Ma che diavolo stai facendo? Cosa ci fai qui a quest'ora? Io stavo dormendo! Mi hai letteralmente buttato giù dal letto!" sbotta, e io alzo gli occhi al cielo, prima di spostarlo ed entrare nella sua stanza. "Oh andiamo, ma perché capitano tutte a me?" chiede esasperato.

"Se hai finito di lamentarti, ti spiego perché sono qui" dico, e il mio amico sbuffa, prima di sedersi sul suo letto. "Mi hai detto che oggi pomeriggio ti vedi con Sam per le ripetizioni di qualcosa, ma io ho bisogno di parlarle di una cosa importante. Quindi mi serve che tu la faccia venire qui, così che io le possa parlare" spiego, e Cal mi guarda scettico.

"Giù le mani, Luke, l'ho vista prima io" dice incrociando le braccia al petto, e io sospiro, frustrato. Come può credere anche solo per un momento che mi interessi Sam? Mi conosce da sempre, ormai dovrebbe sapere che le ragazze intelligenti non sono il mio tipo. Anche se, ora che ci penso, Jay è molto intelligente... Riprenditi Luke, adesso non è il momento di pensare a queste cose!

"Cal, non ho alcuna intenzione di rubartela. Devo solo parlare, è molto importante" dico serio. Non posso spiegargli il motivo, almeno non prima di aver scoperto cos'è successo davvero. Il mio amico mi guarda, come se stesse cercando di capire se si può fidare o no, ma alla fine mi sorride.

"Va bene, ti aiuterò. Ma anche tu dovrai fare una cosa per me" dice, senza perdere quel sorriso. Non promette nulla di buono... "Devi chiedere a Jay qualche consiglio su come conquistare Sam" dice, e io non riesco proprio a trattenermi, e gli scoppio a ridere in faccia.

"Fai sul serio? Hai bisogno di una mano da una ragazza?" chiedo tra le risate, e Cal mi lancia addosso una pallina da tennis, colpendomi sul braccio.

"Smettila di ridere, Luke. O accetti, o non se ne fa niente" dice serio. Beh, non sarà così difficile convincere Jay ad aiutarci, no?

"Ci sto" dico, e lui sorride soddisfatto. Questo piano è grandioso, cosa potrebbe andare storto?




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