1. A new beginning

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Osservo il paesaggio sfrecciare fuori dal finestrino dell'auto di Sam, immersa nei miei pensieri. Los Angeles è una città sempre in movimento, nonostante il caldo soffocante. Adoro vedere le persone, alcune delle quali vestite in modo eccentrico, mescolarsi e camminare per i marciapiedi della città, ognuna immersa nei suoi pensieri e con le sue particolarità.

"Ti rendi conto che stiamo per cominciare il college?" mi chiede la mia migliore amica, risvegliandomi dai miei pensieri.

"Ci crederò solo quando saremo arrivate" dico, facendola ridacchiare, prima di tornare a concentrarsi sulla strada. E quando dico concentrata, intendo proprio concentrata: alcune volte non vuole nemmeno che le parli mentre guida!

In quel momento la macchina si ferma, e siamo davvero arrivate. Apro la portiera e scendo, inspirando il profumo dell'oceano, a pochi metri dal college. Questo è un punto a favore...

"Jay, vieni ad aiutarmi con le valige si o no?" urla Sam, e io mi precipito da lei.

"Scusa, mi ero incantata" dico, prendendo le mie valigie e cominciando a camminare verso l'edificio, e lei mi segue.

"Non ti preoccupare, so che quando sei nervosa ti perdi nel tuo mondo" dice ridacchiando.

"Ehi, non è colpa mia se noi scrittrici siamo piene di fantasia" ribatto, prima di scoppiare a ridere insieme a lei.

Appena mettiamo piede dentro il college rimango a bocca aperta: l'edificio è molto moderno, con un soffitto molto alto e delle vetrate che si affacciano sul giardino del campus, già pieno di studenti. Questo college è diverso da tutti gli altri: qui non ci sono i classici corsi come medicina, letteratura o giurisprudenza. Qui abbiamo corsi di musica, recitazione, scrittura creativa, scienze e danza. La prima volta che ne ho sentito parlare, ho capito subito che questo era il posto giusto per me, e la stessa cosa vale per Sam.

"Wow" mormora lei, e io non posso fare altro che darle ragione. Tiro fuori dalla tasca dei jeans il foglietto con le indicazioni per la mia stanza, prima di guardare la mia amica.

"Io devo andare di là" dico, indicando il corridoio alle mie spalle.

"Io devo andare da quella parte" dice lei, indicando il corridoio dietro di sé. Molla la presa sulla sua valigia, prima di abbracciarmi.

"Ci sentiamo stasera, ok? Fai la brava e per qualsiasi cosa chiamami" mi dice, e io annuisco, stringendola tra le mie braccia. Poco dopo ci stacchiamo, sorridendo, e ognuna prende la sua strada. E' davvero strano pensare che non condivideremo la stanza e nemmeno la maggior parte delle lezioni, dato che lei ha scelto il ramo scientifico mentre io quello della scrittura creativa.

Ricontrollo il numero della stanza sul biglietto, e l'attimo dopo mi ritrovo con il sedere a terra e con un tizio sconosciuto sopra di me.

"Mi dispiace, non stavo guardando dove andavo" dico, ma quando guardo meglio il tizio per poco non gli scoppio a ridere in faccia. Ha i capelli verdi fluo, decisamente in contrasto con il suo look da bad boy.

"Nemmeno io" dice, prima di alzarsi e porgermi una mano, che afferro volentieri.

"Matricola?" mi chiede.

"Si nota così tanto?"

"Hai lo sguardo perso, quello fa capire un sacco di cose" risponde, facendomi ridacchiare. Allunga una mano verso di me e sorride, prima di presentarsi. "Michael"

"Jay. E' stato un piacere scontrarmi con te, ma ora devo riprendere la ricerca della mia stanza, che somiglia tanto ad una caccia al tesoro" dico, e stavolta è lui a ridacchiare. Ha la risata più bella e allo stesso tempo buffa che io abbia mai sentito.

"Se vuoi posso aiutarti" dice, prima di prendermi dalle mani il foglietto con le indicazioni, e lo vedo sgranare gli occhi. "Sei sicura che sia questa la tua stanza?" mi chiede sorpreso.

"Si, ho chiesto conferma tre volte per non sbagliare" dico, e lui ridacchia nervosamente.

"Vieni, ti accompagno. Si da il caso che conosca molto bene la tua compagna di stanza, e l'unica cosa che posso fare è augurarti buona fortuna. Sicuramente ti servirà" dice, cominciando a camminare, e io lo affianco. Deve essere un ragazzo molto popolare, perché praticamente tutti quelli che incontriamo nel tragitto verso la mia stanza lo salutano, e devo dire che mi sento davvero fortunata ad essermi scontrata con lui.

"Eccoci arrivati" dice, fermandosi davanti all'ultima porta in fondo al corridoio.

"Davvero non so come ringraziarti, Michael. Senza il tuo aiuto sicuramente starei ancora girando per l'edificio come un cucciolo smarrito" dico sorridendo, e lui ricambia.

"E' stato un piacere. Ci vediamo in giro, Jay" dice, prima di allontanarsi. Io faccio un respiro profondo, prima di bussare alla fatidica porta della stanza che sarà mia per tutto l'anno. Poco dopo la porta si apre, e una bellissima ragazza dalla pelle scura e con dei lunghi capelli neri mi sorride.

"Ti prego, dimmi che sei la mia compagna di stanza. Oppure dovrò chiamare la polizia e cominciare le ricerche" dice, e io non posso fare a meno di ridacchiare.

"Sono proprio io. Scusa se ci ho messo tanto, ma questo campus è un labirinto" dico, entrando nella stanza e guardandomi intorno. Ci sono due letti da una piazza e mezza appoggiati al muro, una scrivania bianca e un grande armadio sulla parete opposta e una porta, che presumo sia il bagno. Ma la parte che preferisco è la grande finestra che si affaccia sull'oceano, davvero una vista spettacolare.

"Scusa, sono proprio maleducata. Io sono Alexandra, ma puoi chiamarmi Alex" dice lei, stringendomi la mano.

"E io sono Jay... solo Jay" dico, facendola ridacchiare.

"Mi sono appropriata di metà armadio e metà scrivania, purtroppo non ci hanno dato la stanza più grande del campus quest'anno" dice, sedendosi sul suo letto.

"Tu non sei una matricola?" le chiedo, appoggiando la valigia sul letto e cominciando a mettere i miei vestiti nell'armadio.

"No, io sono già al secondo anno" risponde sorridendo.

"E cosa studi?"

"Studio danza. Tu invece?"

"Scrittura creativa" rispondo.

"Dici sul serio? Non l'avrei mai immaginato. Avrei scommesso che studiassi recitazione" dice sorpresa, portandosi le ginocchia al petto e circondandole con le braccia.

"Come mai?" chiedo confusa.

"Non lo so, forse perché sembri così carina che quasi non sembri vera" mi dice ridacchiando.

"Grazie mille Alex" dico, fingendomi seria, ma non riesco a trattenere le risate. Non riesco proprio a capire perché Michael fosse così preoccupato, Alex è fantastica.

"Senti, io e i miei amici stasera usciamo a festeggiare l'inizio di un nuovo semestre. Ti va di unirti a noi?" mi chiede.

"Veramente io non..."

"Perfetto! Allora andiamo" mi interrompe, prima di prendermi a braccetto e trascinarmi fuori dalla nostra stanza. Cominciamo bene...

SPAZIO ME
Sono tornata ragazze
Questa storia è diversa dalle altre, e anche se i primi capitoli sono un pochino noiosi, ma poi la storia si fa interessante, e spero che mi darete una possibilità.
Alla prossima, bacini

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