Capitolo 61 - Ogni sentiero è incerto quando si è lontani da casa

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Giulia

Mi è capitato, di tanto in tanto, di interrogarmi su cosa sarebbe successo nel caso io fossi venuta a conoscenza di un qualsiasi tipo di informazioni riguardanti Chiara. Ho fatto mille e mille ipotesi, credendo che una cosa simile avrebbe potuto, in qualche modo, cambiare ogni cosa. Ma il mondo non si è fermato. Tutto procede come sempre. La sessione va avanti, gli esami incombono sempre più vicini e minacciosi, le nuvole ricoprono l'asfalto di pioggia che poi si asciuga nel grigio e pigro sole di stagione. Tutto uguale a prima.

Eppure, io non riesco a vivere nulla di tutto questo con le stesse calma e leggerezza. Si potrebbe dire che la sola ad essere veramente cambiata sono io. La distrazione è ormai divenuta la mia principale qualità e il viso della corvina si fa sempre più presente nella mia testa, fra righe e immagini di libri, accompagnata da strane domande a cui solo, o forse nemmeno, lei potrebbe rispondere. Addirittura di tanto in tanto mi sembra di scorgerla fra le teste dei clienti in caffetteria, ma non ho bisogno di conferme per sapere che è la mia mente sopraffatta a giocarmi qualche tiro mancino.

Nemmeno Tommaso, notoriamente abile nel risolvere i miei dilemmi interiori, sembra sapere che cosa sarebbe meglio fare in questa situazione. Rispondere alla settantesima chiamata di Rosanne, oppure andare alla ricerca di Chiara in quei pochi posti che confido siano ancora la sua quotidianità? A conti fatti, mi sembra di non conoscere davvero nessuna delle due. Che mi turbi, credo sia normale. Dopotutto, una di loro un tempo era la persona che conoscevo meglio di chiunque altro. E ancora ad oggi non ho mai avuto un rapporto tanto stretto con nessun'altra persona.

«Giulia, devi riprenderti però. Stai andando a rallentatore. Lavora.»

Un sospiro abbandona le mie labbra, quasi senza che io me ne accorga. Tom è sempre stato più razionale di me. Stimo, forse dal giorno in cui lo conobbi, la sua capacità di suddividere qualsiasi cosa in settori isolati, soprattutto le emozioni negative, e concentrarsi sul presente. Non si è mai concesso di lasciarsi assalire dalla realtà esterna, né ai tempi della scuola né ora che lavoriamo fianco a fianco. Probabilmente, fra tutti, è il solo a non essere mai cambiato davvero. Maturato, come è giusto che sia. Ma ogni volta che lo guardo non posso fare a meno di rivedere in lui la stessa persona di sempre.

Senza una parola, cerco di ritornare in me e non lasciarmi distrarre dai miei pensieri al meglio che posso. Cosa di certo non facile con la coscienza che il telefono continua a ricevere notifiche di Rose, il che a catena mi fa sentire in colpa per essermi rifiutata, in tutti questi giorni, di provare a contattare Chiara.

Di certo nemmeno tu ti sei fatta sentire. Vorrei riuscire a vedere la nostra ultima discussione come un giustificativo, Chiara, ma non ci riesco. Ho dato ragione a Rose e lo credo davvero. Mi ricordo come tu fossi con me e tutto quello che le hai fatto non è stato per nulla corretto. Non ti comportavi così quando stavamo insieme. Lei non è me, forse la stai punendo per questo? La scelta di abbandonarmi è stata tua Chiara. Avresti potuto avermi, fino alla fine dei miei o dei tuoi giorni. Invece tu hai scelto di prendere la via più semplice e sfuggire a tutto. Non è di nessuno, se non tua, la responsabilità. Speravo davvero di essere stata in grado di aiutarti a capire che, quando la colpa è tua, non puoi arrogarti il diritto di farla pagare a qualcun altro.

L'ennesima testa nera entra dalla porta. Ancora una volta il mio cuore sussulta, ma non ci faccio attenzione. So che non è lei. Non verrebbe mai qui, certo, sempre che io la conosca ancora. Ad essere del tutto onesta con me stessa, la persona che ho visto l'ultima volta sembra esattamente quella che mi ha lasciata anni fa. Allo stesso tempo, non posso fare che continuare a chiedermi se io abbia mai realmente saputo chi lei fosse o se sia sempre stata solo una completa illusione, magari una molto ben costruita.

Di domande per te ne avrei a migliaia, Chiara. E non tutte sono quelle che chiunque si aspetterebbe. Alcune mi fanno quasi ricredere di essere la persona che ho sempre pensato. E forse questo mi spaventa, perché la vita con te è sempre stata così: incerta, una continua svolta verso qualcosa di nuovo. Ora come ora però non riesco a vedere dove vado e senza di te tutta questa incertezza fa paura.

Il fatto che ogni essere umano, a modo suo, sia un controsenso non mi sta aiutando per nulla ad accettare la controversia dei miei attuali desideri. Alcuni, come l'idea di dimenticare tutto quello che è successo e proseguire nella mia vita come facevo prima di Rose, sono salutari e genuini. Altri, ad esempio la forte volontà di abbandonare tutto solo per cercare Chiara e costringerla a scoprire tutte le carte che ha messo in tavola, mi danno la sensazione di essere piuttosto autodistruttivi. E quello del masochismo è un sentiero che non ho mai apprezzato particolarmente.

«Giulia!»

Tommaso sbuffa lentamente, facendo del suo meglio per non innervosirsi troppo. Probabilmente lo stavo ignorando senza nemmeno rendermene conto, di nuovo.

«Ascolta, vai a cercarla. Quando abbiamo finito qui, vai fino in capo al mondo se lo ritieni necessario. Cercala, parlale e risolvi il casino che hai in testa. Ti conosco, so che credi che potrebbe essere solo un male per te. Ma di certo startene qui a crogiolarti in qualunque sia l'ammasso di pensieri che ti distraggono tanto non è un bene. Adesso però ho davvero bisogno che tu mi dia una mano qui.»

Le sue parole hanno perfettamente senso, ma le lascio cadere nel silenzio. Per la prima volta mi sto dimostrando che nemmeno io so attenermi ai miei stessi valori, come chiunque altro. Vorrei solo poter sapere con un po' di anticipo dove questo potrebbe portarmi, se alla riconquista della mia felicità o al ritorno in un posto tanto buio che mi farà dimenticare anche solo cosa essa sia.

I Frutti dell'IgnotoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang