Capitolo 7 - Pietre nella tempesta

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Per se stessa voleva nevischio e ghiaccio, venti ululanti e tuoni che scuotessero le pietre della Fortezza Rossa. Voleva una tempesta che riflettesse la sua rabbia.
- Il Trono di Spade, George R. R. Martin -

Chiara

Jane appare preoccupata e frustrata mentre cammina verso di me con passi spediti. La prima cosa che fa quando mi è di fronte è abbracciarmi e stringermi forte a sé.

«Mi dispiace Chiara» sussurra sulla mia spalla. Se c'è qualcosa che non credo riuscirò mai a spiegarmi è come, in contrasto con il suo tono rammaricato, ogni volta che mi abbraccia quel suo gesto lo percepisco come vuoto, quasi come se lei stessa lo facesse perché lo fanno tutti, non perché lo ritenga corretto, significativo o necessario. Tuttavia, finisco sempre con il convincermi che sia solo una mia impressione, probabilmente perché sono la prima a cui non piacciono gli abbracci. Non sicuramente i suoi, almeno.

«Non importa» mento. Chiudo gli occhi e ricambio la sua stretta in modo assente e quasi impercepibile, consapevole che quelle due parole siano solo una risposta di circostanza, una di quelle che tanto poco sopporto. Tuttavia, non saprei proprio che altro dire.

Dopo qualche secondo, Jane si allontana da me e mi stringe la mano, trascinandomi con sé verso quella che ormai è, in un certo senso, anche la sua dimora. Naturalmente, tranne nel caso in cui la famiglia Craigh torni. Ha insistito così tanto perché restassimo una coppia, ma non ha ancora trovato il coraggio di dire loro come stanno le cose e io sto rispettando i suoi tempi. Dopotutto, i suoi genitori non ritornano poi così spesso. Forse un paio di volte al mese e non si fermano nemmeno così a lungo.

«Non è da un po' che non vedi la tua famiglia?» chiedo, attirando la sua attenzione. Non penso si aspettasse una domanda simile. Jane non apprezza particolarmente l'argomento, quindi mi assicuro di farlo protagonista delle nostre conversazioni il più raramente possibile. Non nego che non mi dispiacerebbe sapere qualcosa di loro, o incontrarli almeno una volta. Certo, non posso obbligare Jane a presentarmeli, ma questa cosa comincia a pesarmi un po', probabilmente più per il controsenso che rappresenta che per una reale volontà di conoscere la sua famiglia.

Non ho molta ansia di comunicare al mondo una relazione che non sento vera, che non sento mia e che sulla pelle per me è come una prigione dalla quale vorrei tanto evadere, nonostante io sappia di non poterlo fare e di aver miseramente portato a fallimento tutti i miei precedenti tentativi. Allo stesso tempo, tuttavia, odio l'incoerenza di Jane nel tenermi così costretta senza però volersi nemmeno realmente impegnare. E altrettanto non sopporto il modo in cui si comporta quando ci sono loro. Diventa una persona diversa. Arrogante, ignora tutti i miei tentativi di contattarla e sparisce completamente fino a che la famigliola felice non è tornata a Londra. Allora si ripresenta a casa mia, come se nulla fosse successo. Questa instabilità di sicuro non mi aiuta a percepire quello che c'è tra noi come meno finto, costruito.

«Rientrano tra un paio di giorni, mi pare si fermino per una settimana.»

Con la coda dell'occhio noto che, come ogni volta che cadiamo in argomento, il suo sguardo è del tutto vuoto. Annuisco appena, incerta se confessarle il mio turbamento o meno. Rimango muta mentre saliamo sul mezzo pubblico e ci sediamo nei primi posti liberi che troviamo.

«Scusa se sono arrivata in ritardo, ma sono rimasta a piedi sotto casa di Alissa» affermo, tanto per riempire il silenzio. Odio quando fra noi c'è questo vuoto, come se entrambe fossimo in trappola nei nostri pensieri e nessuna di noi si sentisse abbastanza sicura da parlarne con l'altra. Questo sicuramente è quello che provo io in sua presenza.

«Non preoccuparti.»

Mi sorride e lascia un bacio gentile sulle mie labbra screpolate. Anche questo suo gesto, forse per il mio stesso disprezzo nei confronti di un qualsiasi tipo di contatto, non riesco a percepirlo come altro che una piccola scenetta messa in piedi ma vuota di sentimento o interesse reale. Non penso sia vagamente paragonabile a quello che sentivo quando era Giulia a baciarmi, tuttavia non vorrei nemmeno riuscire a provare le stesse cose per e con qualcun altro, non quando, nonostante sappia che tutto questo non ha molto senso, sono ancora innamorata di lei.

Non credo che nessuno, mai, sarà paragonabile a quello che avevo con Giulia. Lei è sempre stata il mio per sempre. Se fosse andata diversamente, noi due staremmo ancora insieme. Lei rimarrà fino alla fine dei tempi la sola persona di cui io sia completamente e incondizionatamente innamorata, è a lei che appartiene il mio cuore e questo non cambierà mai. Anche Jane lo sa, ma non sembra averlo accettato completamente, così come non sembra essere particolarmente toccata dalle notti in cui non riesco a far altro se non piangere per quello che è successo, o da quelle in cui la lascio in casa da sola per andare a soffrire nel buio della notte che sempre più sento a me affine.

Non so come riesca a farlo. A volte mi dà l'impressione che non le importi affatto, non solo del mio passato o di quello che provo, ma in generale della mia persona; che per lei sia solo questione di controllo più che effettivo interesse. Altre, invece, penso che le pesi molto più di quello che lasci a vedere, però spero che se diventasse troppo per lei me lo direbbe.

Giusto? Me lo diresti, vero? Non spariresti nel nulla anche tu, come se non fossimo mai state niente. Vero? In fondo, a te ci tengo, anche se non in quel modo. Io te lo avevo proposto, di restare amiche, ma tu non hai voluto. Ti avvarrai forse di questo, per sparire?

Ci sono certamente anche i momenti in cui mi fa sentire come se lei stessa credesse di potermi cambiare, di poter mitigare il dolore che provo e trasformarlo in qualcosa di diverso. Talvolta mi sento osservata, quasi studiata da lei. Fino ad oggi, però, non sono ancora riuscita a spiegarmene la ragione.

«Perché mi guardi così?» chiede, accarezzandomi la guancia. Scuoto piano la testa, abbozzando un sorriso che sembra vago e trasparente perfino a me.

«Credi di essere pronta per, uhm, presentarmi ai tuoi?» chiedo, trovando un coraggio che pensavo di non avere dentro di me. «Voglio dire, anche solo come tua amica.»

Anzi, sarebbe perfino meglio non pubblicizzare questa relazione a senso palesemente unico.

I suoi occhi parlano chiaro, è terrorizzata anche solo all'idea di farmi avvicinare alla sua famiglia. Combatto l'istinto di dirle che non importa, che possiamo rimandare. So che se continuerò a lasciare che sia lei a scegliere il momento giusto, questo non arriverà mai. E non credo di essere in grado di nascondermi dalla sua famiglia per il resto dei miei e dei suoi giorni. Non voglio tenermi addosso questa sensazione di adolescenza mal gestita per chissà quanto. Voglio dire, non è di certo possibile che io e Giulia avremo mai una seconda occasione, giusto? La necrofilia non è mai stata il mio forte. Quindi fino a che Jane vorrà stare con me e non sarà disposta a lasciarmi libera come vorrei, credo sia giusto da parte di entrambe comportarsi almeno come se fossimo una coppia normale, anche se non è questo quello che vorrei e anche se non sono mai stata io a scegliere per me e lei un simile abbinamento.

Jane deglutisce, come per scacciare quella sua ansia confinandola nello stomaco. A dirla tutta, c'è sempre qualche cosa di strano in lei quando dimostra ansia. Eppure, diversamente da come agirei di solito, non ho mai davvero voluto andare al fondo di questa storia, forse per il semplice timore di scoprire cosa ci possa essere al di là delle mie paranoie.

«Sì» mormora appena. «Sì, credo di potercela fare.»

Il mio sorriso si ingrandisce, sebbene io non possa sentirlo sulle mie labbra che come un sorriso fantasma. Il primo sassolino è stato smosso, ora non ci resta che affrontare quel macigno chiamato famiglia Craigh.






N. A.
Riguardo la citazione iniziale, ho tradotto autonomamente la frase de "Il Trono di Spade" dalla versione inglese, quindi non posso garantire al 200% che la scelta ufficiale dei traduttori in italiano sia la medesima: non ho voluto impazzire a cercarla. Se qualcuno è meglio informato fa solo un piacere a farsi avanti!!
Questo specificato, vi lascio alla lettura.

Dark Runa

I Frutti dell'IgnotoWhere stories live. Discover now