Capitolo 4 - Di necessità livore

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Se fate il pane con indifferenza, farete un pane amaro che nutre solo a metà. E se spremete l'uva con astio, il vostro astio distillerà un veleno nel vino.
- Il Profeta, Kahlil Gibran -

«Ti ha dato di volta il cervello?!»

I miei timpani quasi fischiano sotto gli urli animaleschi di Alissa. Credo che se aumentasse ancora un po' il tono della voce, sfonderebbe il muro del suono senza problemi.

«Sei del tutto impazzita?! Cosa cazzo ti è saltato in testa Shark?!»

Sospiro in silenzio, osservando la strada oltre il parabrezza della sua auto. Nemmeno sapendo che Alissa non è nelle miglior condizioni per guidare riesco ad andare contro i miei principi. Non ho mai più guidato un'auto dall'incidente e non penso di avere intenzione di rifarlo mai più.

La verità è che sapevo che Keyana avrebbe fatto qualche mossa non appena Alissa fosse tornata a frequentare le lezioni. Sarebbe stata la prima volta che si incontravano a fatti avvenuti e se devo essere onesta la brasiliana è piuttosto scontata. Sapendo che avrebbe cercato di sistemare le cose alla propria maniera, escogitando un modo probabilmente banale ma che avrebbe convinto la mia migliore amica, ho preferito esserci.

Alla fine i miei calcoli non erano poi così sbagliati, direi.

«Come ti è venuto di metterti a chiacchierare con quella stronza? E di' qualcosa cazzo!»

Attendo di essere sicura che le sue urla siano cessate prima di proferire verbo.

«Ho fatto quello che ho ritenuto necessario, Alix.»

Una risata isterica segue la mia affermazione, accompagnata dai movimenti bruschi della corvina. Posso comprendere perché se la prenda tanto. Dopotutto, spetterebbe a lei decidere che cosa dire alla sua ex; se e quando averci a che fare. Tuttavia, non ci tengo particolarmente a vederle toccare il fondo per colpa di una ragazza da quattro soldi. Keyana non le porta rispetto. Penso non sappia nemmeno che cosa sia. E di certo Alissa non si merita che le venga riservato un trattamento di questo tipo.

«Necessario» borbotta lei dal sedile del passeggero.

Sì, necessario, questo è il verbo più adatto. Aiutare Alissa, in un certo senso, è una mia necessità come lo è per lei supportare me. Di certo abbiamo metodi ben diversi. Io agisco nel silenzio, non do spiegazioni premature o altro. Lei è sempre stata più il tipo che fa discorsi e cerca di lasciare che sia io a ragionare sulle sue parole. Proprio per questo lei non sopporta i miei sistemi, li definisce "rozzi e rudi, da cavernicoli". Tuttavia, non ha mai potuto negare il successo che questi hanno sempre avuto.

Le lancio un'occhiata veloce e mi rendo conto che sta per esplodere una seconda volta. Trattengo un lungo sospiro, cercando di non scatenare la sua furia prima dell'inevitabile. Non posso permettermi di essere davvero scocciata dalla sua testardaggine. Nemmeno io, dopotutto, ho mai realmente compreso il suo modo di prendersi ostinatamente cura di me, andando spesso contro le mie volontà, quindi non posso lamentarmi se anche lei ne è infastidita. Essere il bue che dà del cornuto all'asino, in poche parole, non è mai stato di mio gusto.

«Necessario?! Ti è parso necessario rivolgerle la parola con me presente?! Ti è parso necessario comportarti da maschio alfa con un eccesso di testosterone?! Davvero era tutto così necessario?!»

Da un altro lato, però, non riesco a capire esattamente cosa si aspettasse che io facessi. Parla un po' come se, con animo intraprendente, avessi deciso di sedermi io accanto alla sua ex e instaurare una conversazione. Non so se io sia nella posizione per dire questo, ma in alcuni momenti vorrei che Alissa si concentrasse meno sul presente e applicasse la sua intelligenza per effettuare qualche piccola previsione degli eventi. Se non mi fossi fermata sul quel marciapiede aprendo un dialogo ostile, Keyana le avrebbe rivolto la parola non appena fossimo salite in macchina. A quel punto con poche dolci frasette da cioccolatino Baci Perugina avrebbe convinto Alissa ad invitarla sul mezzo. Di sicuro se la sarebbe portata a casa, senza farlo sapere ai genitori perché questi ormai odiano Keyana tanto quanto me, se non di più. Come due piccioncine, avrebbero cominciato a ricordare i vecchi tempi, si sarebbero baciate. Ed ecco che tutto sarebbe ricominciato da capo. In qualche mese, la brasiliana sarebbe di nuovo fuggita, oppressa dalla stessa situazione che aveva già vissuto, mentre Alissa si sarebbe ridotta in condizioni ancora peggiori di quelle attuali.

La mia migliore amica è convinta che nessuno si accorga del suo stato. La verità è che la sola volta in cui durante questo mese sono riuscita ad entrare in casa sua, grazie a sua madre, ho capito perché aveva cercato di tenermene lontano fino a quel momento. Per la prima volta in assoluto, ho trovato del disordine nella sua stanza. Un enorme, caotico e completo disordine. Lo stesso che posso notare adesso mentre, dopo essere arrivate a casa sua, lei mi segue all'interno della propria camera da letto.

«Sì, opportuno» commento osservando la discarica che mi circonda, quasi come se io volessi usarla a mo' di rafforzativo. Alissa è una perfezionista. Se non stesse male, non sarebbe mai accaduta una cosa del genere. Per questo ho ritenuto fondamentale evitare che tutto si ripetesse. Con calma e pazienza io e Jane stiamo riuscendo a rimetterla in sesto e di sicuro non lascerò che sia una brasiliana con la sindrome dell'egocentrismo acuto a rovinare tutto. Sia io sia Jane siamo al corrente che la gran parte dei litigi fossero deliberatamente istigati da Keyana, sebbene Alix non sia ancora pronta ad ammetterlo nemmeno con se stessa. E per quanto, essendo sempre stata una grande fan della coppia e avendo sempre augurato loro tutto il bene del mondo, mi rattristi dirlo è meglio che le cose siano finite in questo modo. Un giorno Alissa avrebbe chiesto a Keyana di sposarla, ne sono sicura, e sarebbe di certo stato peggio se tutto questo fosse successo a matrimonio avvenuto.

«Sai cosa sarebbe davvero opportuno?! Che quando si parla di amore tu ti facessi i cazzi tuoi, dato che delle ragazze che ti hanno amata quella di cui non ti importa l'hai ridotta una psicopatica isterica che ti gira per casa, quella che hai ricambiato l'hai fatta spiaccicare da un fottutissimo tir!»

I Frutti dell'IgnotoWhere stories live. Discover now