Epilogo.

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"Thomas stai attento, rischi di cadere." Lo rimprovero agitandomi.
"Ah lascialo stare. Quando cadrà si rialzerà da solo." Mi dice Neymar.
Entrambi stiamo osservando nostro figlio correre nel campetto da calcio fuori casa. Sfreccia con il pallone ai piedi evitando avversari immaginari.
Neymar ha giocato con lui fino a dieci minuti fa, poi mi ha raggiunta per bere insieme una limonata fresca.
Thomas non ha voluto a che saperne di venire con lui.
Gli occhi di Neymar sono incantanti da suo figlio. Ha ereditato tutta l'abilità del padre con il pallone, e questo è motivo di orgoglio per lui.
Sospiro e bevo un sorso di limonata.
È una giornata particolarmente calda oggi.
La mano di Neymar cerca la mia, e la trova subito. Intreccia le sue dita alle mie mentre siamo seduti l'una accanto all'altro.
Ci scambiamo uno sguardo tenero e fugace, mentre dall'ingresso si sentono dei passi arrivare.
Come un fulmine una figura ci passa affianco, correndo verso il campo da calcio.
"Tommy." Chiama.
Mio figlio si gira verso la nostra direzione, e sorridendo lascia il pallone per andare incontro all'amico.
"Leo!" Lo chiama entusiasta.
Olimpia scodinzola distesa accanto a me, quando Bianca e Brad ci raggiungono.
"Non siamo riusciti a trattenerlo." Dice con il fiatone.
"Quel brigantello.. io.." si arrabbia Bianca, ma Brad le poggia una mano sulla spalla calmandola.
Bianca ora porta i capelli corti; il suo viso è cambiato da quando è diventata mamma. Sembra più grande, più saggia. Lo è decisamente.
"Mettetevi comodi." Dice Neymar alzandosi a salutarli.
Faccio per imitarlo, ma subito le mani dei miei amici si rivolgono a me bloccandomi.
"Nono, sta seduta." Mi dicono.
Sbuffo.
"Ancora con questa storia?" Mi lamento. Quindici giorni fa circa mi sono leggermente infortunata in campo. Niente di particolare. La prognosi del medico è stata quella di tenere la gamba a riposo. E loro lo hanno preso alla lettera.
Delle voci attirano la mia attenzione, ed Olimpia scatta verso l'ingresso quando arrivano Alex e Mike.
Scodinzola e si struscia sulle loro gambe scoperte.
"Ragazzi". Salutano.
Sia Alex che Mike vengono a baciarmi, sempre facendomi rimanere seduta.
"Come stai?" Mi chiede Alex poggiandomi una mano sulla spalla.
"Bene". Rispondo sincera.
Sto bene, sono felice.
Guardo alla Victoria di qualche anno fa con occhi commossi.
Ero sola, triste, e motivata solo dal conseguire i miei obiettivi personali.
Ad oggi sono realizzata e felice. Ma la mia felicità non è dovuta al lavoro, no. La mia felicità è dovuta alla famiglia che ho trovato. La famiglia che mi sono costruita. Amo la gente che mi circonda, e loro amano me.
Do una carezza alla Victoria del passato, arrabbiata con il mondo, sola.. e la saluto con le lacrime agli occhi. È il momento di dirle addio.
In quello stesso istante Neymar si avvicina e si inginocchia davanti a me.
Mi prende le mani distribuendoci sopra dei morbidi baci. Si sofferma in particolar modo sulla fede che porto all'anulare sinistro, identica alla sua.
Per sempre.
Gli sorrido, e con una mano lo blocco dal mento. Poi mi sporgo a baciarlo sulle labbra.
Gli altri intanto si sono sparsi per il giardino mettendosi comodi. Mike sta preparando la griglia per il barbecue; Alex lo aiuta.
I bambini giocano insieme tranquillamente.
Maya spunta dall'ingresso con fare frettoloso.
Ha con se una busta. Me la porge senza farsi notare e va ad aiutare Mike ed Alex che sembrano in difficoltà.
Deglutisco a fatica.
Guardo mio figlio correre e divertirsi.
È cresciuto così tanto; Thomas ha i capelli scuri, morbidi e fluenti. Adora portarli corti dietro e un po' più lunghi sul ciuffo. Ha un corpo snello ed agile, anche se non è particolarmente alto per la sua età.
Ed il suo viso.. il suo viso mi incanta sempre. I lineamenti infantili così morbidi vanno in netto contrasto con gli occhi. Occhi dal taglio affilato, ciglia lunghe, iridi cangianti.
Ha gli stessi occhi di suo padre. Identici. Ed ogni volta che lo osservo non posso che restarne incantata.
Mi schiarisco la voce e dando le spalle agli altri apro la busta.
I miei occhi divorano le parole una dopo l'altra.
Poi richiudo la busta, la accartoccio e la getto via.
Raggiungo Neymar, rimanendo un po' a distanza. I suoi occhi capiscono subito che c'è stato un cambiamento nel mio umore.
Lo guardo e lui mi guarda.
"Tutto bene?" Mi chiede stranito.
Annuisco, ma non sembra esserne convinto.
Gli prendo la mano e insieme raggiungiamo gli altri.

Dopo cena Thomas è sfinito. Riusciamo a lavarlo per miracolo, e Neymar lo porta a letto in braccio già addormentato.
Gli rimbocco il lenzuolo leggero, mentre Neymar dalla parte opposta del letto si siede vicino a lui.
Gli accarezza il viso dolcemente.
"Buonanotte amore di papà." Dice baciandolo in fronte.
Poi si alza e mi tiene la porta aperta affinché lo raggiunga.
Una volta nella nostra stanza sento che è impellente.
Mi abbraccia da dietro e mi bacia la spalla.
"Va tutto bene?" Mi chiede.
Annuisco.
"Mi sei sembrata strana pomeriggio per un attimo.." continua. A lui non sfugge niente di me. Neanche un battito di ciglia. Mi conosce come nessun altro al mondo.
Mi giro e gli poggio le braccia sulle spalle.
Lo guardo negli occhi.
"Sono incita." Confesso.
È stata dura tenerlo segreto fino ad ora, ma volevo dirglielo in un momento più intimo del barbecue in piscina.
Lui mi porta le mani alla vita e spalanca gli occhi.
"Giura." Dice.
Annuisco sorridendo, e subito le sue labbra si schiantano sulle mie.
Mi solleva di peso in aria mentre mi bacia. I nostri corpi attaccati.
La mia mente rievoca la stessa identica scena avvenuta sempre in questa stanza, quando gli ho rivelato di essere incinta di Thomas.
Quando mi rimette giù, mi stacco un attimo da lui.
I suoi occhi sono lucidi, le pupille appena dilatate.. mi guarda commosso, ma io sono persa. Persa nei suoi occhi. Persa nell'amore che provo per lui.
Sono orgogliosa di essere andata oltre la sua immagine; oltre quello che dicevano di lui i media. E sono orgogliosa di aver superato tutti i miei limiti per lui.
Duranti questi anni non è mai cambiato nulla, ci siamo sempre amati esattamente come il primo giorno. E so che sarà così per il resto dei giorni che passeremo insieme.


Neymar

Dorme con la mano ancora stretta nella mia. I suoi lunghi capelli sono sparsi sul cuscino mentre è girata su un fianco. Sento il dolce profumo della sua pelle stuzzicare la mie fantasie.
Vorrei accarezzarla, baciarla, toccare la sua pelle nuda.. ma ho paura di svegliarla.
È incinta. Pensavo che dopo Thomas non avrei avuto altre gioie talmente grandi, eppure mi sento come allora.
Mi sento come quando mi ha urlato contro di aspettare Thomas nella mia stanza. I suoi occhi spaventati.
Non voleva figli, non voleva una famiglia. È cresciuta sola, non ne conosceva il significato.
Durante questi anni però è cambiata;
È entrata in quella sala riunioni con passo sicuro e deciso, ma era evidente che fosse solo un modo per celare le sue debolezze. È entrata nel cuore di tutti man mano; mi ha reso follemente geloso, in modi in cui non pensavo di esserlo. Mi ha influenzato così tanto da aver addirittura comprato la sua stessa auto. Sorrido a me stesso.
Victoria è una madre meravigliosa.
Prende un piccolo respiro più pesante degli altri e si volta a pancia in su.
Il suo profilo mi incanta. Se è possibile, con gli anni è diventata ancora più bella.
Non credevo che avrei mai amato qualcuno così tanto. Non credevo che mi sarei innamorato a tal punto.
Eppure Victoria mi ha cambiato la vita. Victoria è andata oltre la mia superficie, ed ha conosciuto il vero me.
Victoria mi ha reso migliore; ed io gliene sarò infinitamente grato.
La guardo ancora un po', il naso dritto, le labbra a cuore.. sono incantato da lei.
Mi concedo di baciarla sulla spalla nuda mentre la guardo ancora un po'.
Non le toglierei mai gli occhi di dosso. E credo di non averglieli mai tolti. Effettivamente credo di essermi innamorato di lei... dal primo sguardo.




Non so cosa dire, se non grazie. Grazie a chiunque abbia dedicato parte del suo tempo anche per leggere un solo capitolo, una sola parola.
Volevo che fosse una storia semplice; senza pretese. Spero di avervi strappato un sorriso e che Neymar e Victoria vi abbiano fatto compagnia.
Non ho dato una collocazione ne geografica ne temporale volutamente. Anche i nomi dei compagni di squadra di Neymar sono tutti frutto della mia immaginazione. Volevo creare un racconto semplice, facile, capace di stimolare l'immaginazione di ogni lettore. Il lieto fine era previsto già da prima che io scrivessi il primo capitolo.
Non ho voluto dilungarmi troppo; gli ultimi capitoli hanno fatto enormi balzi temporali per giungere infine a questo epilogo.
Lascio i nostri protagonisti a riposare adesso e a godersi la loro serenità tanto attesa.
Vi ringrazio ancora e ancora, infinitamente.
Se avete voglia di leggere un altro racconto, un'altra storia, molto diversa da questa, ne ho una in corso, si chiama "Senza fiato".
Un abbraccio a tutt* ❣️

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