30.

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I flash dei fotografi e giornalisti che si sono fiondati in sala aprendo la porta centrale, mi impediscono di tenere gli occhi aperti per bene.
Tutti di fronte a noi sono impietriti, scioccati. Tranne Randy. Randy sta fumando di rabbia.
Si avvicina a Neymar e lo prende per il colletto della camicia.
Neymar gli sorride impassibile, la mano ancora stretta nella mia.
Non appena Randy si rende conto di quanto diventerà virale questa scena domani mattina, molla subito la presa su di lui.
"Sparisci di qui. Non avrai mai mia figlia." Dice a voce bassa, con arroganza.
"Mi ha già". Rispondo per Neymar.
Mio padre mi osserva e credo che non potrebbe disprezzarmi più di così.
"Victoria, avevamo un patto.. adesso ne pagherai le conseguenze". Dice.
Il sorriso mi muore in bocca.
"Minacciare le persone non significa stringere un patto. Può mandarmi in qualsiasi campionato sperduto del pianeta, dell'universo intero.. ma non mi terrà mai lontano da Victoria." Dice Neymar.
Come fa a sapere di questa storia?
Glielo avrà detto Mike?
Randy è agitato. Sta per ribattere, ma i giornalisti lo assalgono facendogli mille domande sul significato di quest'ultimo scambio di battute.
Stanno per fare lo stesso con noi, quando Neymar inizia a trascinarmi di corsa fuori.
Con una mano mi alzo l'orlo del vestito, con l'altra rimango aggrappata a lui.
Arranco per via dei tacchi e della caviglia dolorante, così mi abbasso e mi tolgo le scarpe lasciandole in sala alle mie spalle.
Insieme a Neymar corro fuori nel buio della sera.
Quando mi chiedo dove stiamo andando, Neymar mi trascina nel labirinto di siepi, quello che porta alla fontana.
Il mio passo dolorante però lo costringe ad arrestarsi.
Si ferma e si gira a guardarmi.
I suoi occhi sono incantevoli. Le luci intorno a noi si riflettono al loro interno, mentre le pupille sono leggermente dilatate forse per l'adrenalina.
"Tu.. sei pazzo.. Randy.." inizio a dire con il cuore che pulsa sangue nelle mie vene a velocità sostenuta.
"So tutto. So delle minacce di Randy. Ma Victoria, se devo abbandonare il calcio per te, lo farò. Non mi importa niente." Dice semplicemente, con sincerità.
Rimango di stucco.
Tiene così tanto a me da abbandonare la sua unica passione?
"Randy può minacciarmi quanto vuole. Che mi spedisca in Nuova Zelanda. Ma io tornerò sempre da te". Continua.
Gli lancio le braccia al collo e lo stringo forte a me. Più forte che posso.
Lui mi avvolge in un caldo abbraccio carico di promesse.
Sento subito l'urgenza di appropriarmi delle sue labbra, così arretro con il collo e lo bacio.
Lo bacio con il viso ancora bagnato dalle lacrime. Lo bacio fino a sfinirlo.
Le sue mani vagano sul mio corpo dandomi di nuovo la sensazione di felicità che da giorni avevo perduto.
"Ridillo" ansimo tra un bacio e l'altro.
"Cosa?" Mi chiede con il respiro affannato.
"Che sono tua." Dico.
La mia voce è una supplica.
Lui sorride mentre lo bacio.
"Sei mia Victoria. Lo sei sempre stata". Dice.
Ci baciamo ancora fin quando la sua mano non si infila all'interno dello spacco del mio vestito.
Neymar sfiora l'orlo della mia biancheria intima ed alza gli occhi al cielo.
"Andiamo via di qui". Dice poi.
Sono a piedi nudi sull'erba, la caviglia stanca per lo sforzo di poco fa.
Lui lo capisce subito, si abbassa e mi prende in braccio al volo. Si assicura che lo spacco del mio vestito sia ben chiuso e si incammina.
Così, con il suo petto forte contro di me, sento che potrei conquistare il mondo.
Sono certa di aver intravisto dei flash in lontananza, ma non mi importa.
Raggiunge una BMW Mcompetition nera. La riconosco subito, è la mia.
Credevo che mio padre se ne fosse liberato quando mi ha dato il nuovo giocattolino.
"Ma.." cerco delle parole che non trovo.
Neymar mi guarda ed i suoi occhi brillano di felicità.
Mi lancia le chiavi che afferro al volo.
Salgo al lato guida e la metto in moto.
Lui intanto si accomanda sul sedile del passeggero.
"Riesci a guidare?" Mi chiede.
"Oh puoi giurarci." Rispondo.
Gli faccio recuperare dal bagagliaio un paio di scarpe da ginnastica che tengo sempre lì di riserva. Non posso guidare a piedi nudi, ed i tacchi li ho lasciati alla villa.
Lui le prende e ritorna nell'auto, chiude lo sportello con entusiasmo e mi passa le scarpe.
Le infilo velocemente e parto lasciando il segno delle gomme a terra.
Neymar se la ride di gusto.
Io mi sto beando del suono della sua risata.
Questa sera lui è uno spettacolo, un piacere assoluto per gli occhi.
Indossa un completo nero che gli calza a pennello. Sembra abbinato al mio vestito.
Mentre guido l'abito mi sta aperto sullo spacco e noto che i suoi occhi insistono proprio lì.
Guido a velocità sostenuta e faccio qualche sorpasso un po' più rischioso.
"Vai a casa mia." Dice Neymar.
Vuole che lo lasci a casa? Pensavo che saremmo stati insieme.
"Olimpia è con la dog sitter?" Mi chiede.
Annuisco.
"Ok andiamo a casa mia allora." Mi dice.
Vorrei chiedere perché, ma mi concentro sulla strada e sull' arrivare il prima possibile.
Quando arriviamo, fuori casa sua notiamo che ci sono già dei giornalisti appostati.
Entro velocemente dopo che lui ha aperto il cancello con un telecomando per me.
Parcheggio nel garage che richiude alle nostre spalle.
Apro lo sportello e scendo dall'auto ma non faccio in tempo a poggiare il piede per terra che Neymar mi travolge.
Si tuffa sulle mie labbra in picchiata. Mi prende alla sprovvista baciandomi con passione.
Lo lascio fare, anzi, ricambio con lo stesso trasporto.
Neymar mi afferra dai glutei e mi solleva da terra. Il mio vestito mi lascia una gamba completamente scoperta, che allaccio prontamente all'altra dietro la sua schiena.
Tenendomi così, fa le scale che portano al piano superiore a passo svelto.
Arrivati in salone mi poggia contro il muro e fa una pausa in cui si dedica con minuziosa attenzione al mio collo.
Bacia e morde ogni lembo della mia pelle.
La sua erezione dura contro di me mi fa alzare gli occhi al cielo.
Sta per perdere il controllo anche lui, lo so, lo vedo. Mi libero delle scarpe lasciandole li accanto il divano; lui mi solleva di nuovo da terra e mi porta ancora un piano più su.
Spalanca la porta della sua stanza e mi lancia sul letto.
Mi appoggio sui gomiti, sollevando il ginocchio nudo.
L'altra gamba ancora coperta dal vestito.
Neymar dal fondo del letto mi sta fissando.
Gli occhi da predatore mi scrutano intensamente.
Si soffermano su ogni piega del mio corpo.
Si allenta la cravatta fino a scioglierne il nodo e la lancia a terra.
Con lentezza devastante si toglie la giacca nera e passa a sbottonare la camicia un bottone per volta.
Sento già la mia intimità scaldarsi per lui.
È una visione altamente erotica.
Dopo qualche interminabile minuto è petto nudo, e tutto ciò che gli rimane addosso sono i pantaloni.
Porta le dita al bottone e poi tira giù la zip.
I pantaloni si allentano immediatamente, cadendo fino alle cosce.
Se ne libera velocemente e rimane di fronte a me in boxer.
Mi alzo e gattonando mi dirigo verso di lui.
Mi siedo sulle ginocchia, mentre lui ancora in piedi mi guarda dall'alto.
Mi avvicino per lasciargli dei baci sul collo e sul petto. Scendo ancora, passando piano la lingua sui suoi addominali. Dio quanto è perfetto.
I suoi occhi sono lucidi, sta fremendo.
Mi abbasso all'altezza del suo cavallo mettendomi carponi sul letto e con la mano libero la sua erezione dal tessuto.
È sempre una sorpresa per me ogni volta realizzare come queste dimensioni riescano ad incastrarsi perfettamente dentro di me.
Con la mano avvolgo la base del suo membro, poi inizio a muoverla su e giù qualche volta.
Alzo gli occhi verso il suo viso, ed è talmente concentrato a godersi la scena che tutta la sua espressione è sommessa.
Lascio qualche bacio delicato sulle cosce muscolose godendomi tutto il sapore della sua pelle.
Poi avvicino le labbra alla sua erezione e sfioro leggermente la punta lucida. Lui freme nelle mie mani.
Inizio a dargli piacere con la bocca, assecondando ogni necessità che riesco a percepire. Seguo i ritmi che il suo corpo chiede, e dopo appena qualche minuto mi allontana perché è quasi al limite.
Sorrido e mi passo un dito sulle labbra, per poi succhiarne appena la punta.
Lui, ancora in piedi mi sta osservando famelico.
All'improvviso si slancia su di me, facendomi distendere e con le mani cerca di capire come liberarmi del vestito.
"Quest'abito ti sta da Dio.." dice ansimando.
"Giuro che te ne comprerò uno uguale". Mi dice all'orecchio.
All'improvviso mi fa girare sulla schiena e sento il rumore del tessuto lacerarsi tra le sue mani.
Mi sfila quel che rimane dalle gambe, lasciandomi distesa a pancia in giù con solo la biancheria intima addosso.
Ho indossato un completino di pizzo nero, composto da brasiliana e reggiseno.
Neymar mi sposta i capelli di lato e subito aggredisce il gancetto liberandomi il seno.
Passa poi lentamente le dita sul bordo delle mie mutandine.
Sempre facendomi stare a pancia in giù, porta una mano alla mia gola portandomi a reclinare il collo all'indietro, ed inizia a baciarmi.
Lascia una scia di baci che mi provocano brividi fortissimi in tutto il corpo. Sento i suoi denti contro la mia pelle, segno che sta sorridendo.
Quando è sazio di giocare con me mi fa girare a pancia in su e mi sfila gli slip.
Davanti a lui non ho alcun imbarazzo. I suoi occhi mi venerano, mi fanno sentire bella, non ho alcuna paura di mostrarmi.
Anzi, voglio che mi guardi.
Neymar si concentra sulle mie labbra, mentre la sua erezione preme contro la mia intimità, pelle contro pelle.
Ansimo e gemo sulla sua bocca, reclamando un contatto più profondo.
"Posso senza?" Mi chiede ad un tratto.
Capisco che si riferisce al preservativo.
Annuisco.
"Sono protetta" Gli rispondo.
Il preservativo è per me una precauzione per la trasmissione di eventuali malattie, ma uso altri contraccettivi.
Mi penetra, e sta volta non riesce ad essere gentile. Non riesce ad andarci piano. Ha completamente perso il controllo.
Si muove dentro di me con tutta la foga possibile, ma ovviamente non mi fa male. Anzi. Mi sto trattenendo per non venire subito.
I suoi occhi sono fissi nei miei, mi guarda costantemente mentre i nostri corpi si uniscono.
Io non resisto più. Quando mi sorride stringendomi un seno mi lascio andare ad un orgasmo sconvolgente.
Mi aggrappo alle lenzuola, che stringo forte nelle mie mani.
Non mi preoccupo di essere silenziosa, lascio che la mia voce esca come dovrebbe, lasciandomi in una pozza di piacere immenso.
Vedendomi raggiungere il piacere, lo trascina con me nell'abisso.
Viene anche lui, stringendomi forte i fianchi.
I suoi occhi sempre fermi nei miei mentre si lascia andare.
Si avvicina poi e mi bacia dolcemente.
"Non voglio che nessun altro uomo al mondo ti tocchi mai più.." mi dice.
Sono ancora scossa dall'orgasmo per cui non ho le forze di spillargli altre parole romantiche su cui fantasticare la notte.
Lo bacio e basta. La sua barba ordinata mi sfiora la pelle, ed io lo stringo forte a me.
"Nessun altro mai." Rispondo.

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